Le ricette dell' Oste della malora

Spaghetti ‘olle vongole fresche

Da Cesare ai giorni nostri!

di  

Cede repugnanti; cedendo victor abibis  Se lei ti respinge, cedi; cedendo te ne andrai vincitore.

Quanto sopra veniva proferito, ai tempi dell’Antica Roma, da Svetonio in merito alle tante lusinghe ricevute da Cesare da parte di donne vogliose di potere.

A me è successa la mesma cosa la scorsa settimana in quel di Checcho, l’ oste della malora, quando di fronte ad una squisitissima trippa alla fiorentina -presentatami subito dopo degl’ ottimi spaghetti all’arrabbiata- la stessa sembrava respingermi, dicendo « O che la mangi affà, o untua mangiato il primo… chevvò ingrassà più di quello che tussei?» 

Ebbene, sì, la trippa parlava il Checchese!

D’istinto, allora, ho deciso di cedere… e dopo averla degustata me ne sono andato da vincitore.

Caeci sunt oculi cum animus alias res agit. 


Gli occhi sono ciechi quando la mente si occupa di un'altra cosa.

Cicerone in una delle sue arringhe conclusive amava alludere alla mente umana come a qualcosa che tutto sovrasta e comanda.

Quando sono seduto al tavolo dell’Osteria di Checco tutto mi accorgo meno del ventre che sta letteralmente aumentando di proporzione, della camicia in Popelin leggermente sottile e fresca che sta per scaraventare i suoi bottoni nella biosfera e che è obbligo, a seguire, slacciarsi la cravatta.

Tutto ciò per le prelibatezze che ti senti obbligato ad assaggiare quando metti piede in tal loco.

La ricetta della settimana

Spaghetti ‘olle vongole fresche.

Quando tu compri le vongole fresche, settù ha tempo ( se hai tempo) le metti a spurgare in una bacinella ma riorda di mettere un piatto rovesciato sul fondo della bacinella eppoi le vongole sopra il piatto con un poin di sale ( con poco sale) e copri tutto ‘on dell’acqua (con acqua), vedrai dopo un’oretta se levi le vongole e alzi il piatto tucci troverai della sabbia finissima sul fondo.

Massettuafuria ettuvofà gli spaghetti accorza ( ma se hai fretta e vuoi preparare gli spaghetti velocemente), ti dio ‘ome si fa a vedere se ce’ la rena dentro (se c’è la sabbia)…

Allora tu prendi le vongole in mano e tulle tiri dentro un ciotolo ‘olla mano ( e le tiri dentro una scodella con la mano), vedrai ‘hesse cenè una ‘olla rena dentro ( vedrai che se ne trovi una con la sabbia dentro) appena batte nel ciotolo e vien fuori, così sei certo ‘he quando tulle mangi unti scricchiolano in bocca. 

Ora si fa le volgole… in una padella tucci metti un po’ d’olio bono, uno spicchio d’aglio (intero se lo vuoi togliere) ammemicigarba ( a me piace) tritato e appena rosolito, epiglia di più il zapore ( prende più il sapore). Poi tucci metti uno scorza di limone (che poi leverai sennò è un casino… Va levata, Riordatelo!) eppoi tucci rovesci le vongole dentro e le ‘oci pohi minuti affo vivo ( e le cuoci pochi minuti a fuoco vivo) ettuvvedrai chess’apron tutte -perché quelle poobone tull’abellellevate (perché quelle non buone già le hai tolte).. cocile poo, ‘apito? (Cuocile poco, capito?).

Settuccelai mettici un po’ di vin bianco ‘heccistabbene ( se ne hai aggiungi del vino bianco che si combina bene), poi poi tuttenemangi duottre per sentì il zale (poi ne mangi due o tre per quantificare il sale), essessombone, ora poi  saltacci gli spaghetti inzieme un poino al dente (puoi saltarci gli spaghetti insieme, leggermente al dente), mi raccomando di ‘uelli grossi, non ‘uelli fini ( quelli grossi, non fini), perché senno sarebbe una bischerata ( mi raccomando, un buttà via l’acqua della pasta) se è il caso aggiungi ‘ualche cucchiaio d’acqua della pasta, per far finire la ‘ottura ma di solito basta ‘ella delle vongole, le fai mantehare (mantecare).

Setticigarba ( se ti piace) anche una puntina di peperoncino piccante, una spruzzata di prezzemolo alla fin è fatto.

Termino con questa massima di J. Joyce:

« Dio fece il cibo, il diavolo l’oste»

Vade retro Checchus!

Alla prossima.