Editoriale

Continuano a uccidersi per disperazione. E il governo che fa?

Tali vicende colpiscono ancora di più perché compiute in un mondo che, credevamo, basato sulla stabilità e il quieto vivere

 

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olitamente sono due i messaggi lasciati, in cui c’è scritto: "La dignità vale più della vita di un uomo"; nel  secondo viene espressa l’intenzione di uccidersi. 

Il suicidio è quasi sempre un messaggio, un terrificante messaggio, e certuni artigiani, impiegati, pensionati, vogliono lanciare con simili gesti il loro disperato grido di angoscia e di disperazione togliendosi la vita.


Molti italiani negli ultimi mesi, sotto i colpi devastanti della crisi economica, hanno deciso di portare a termine tale risolutoria azione. 

Alcuni, dopo aver pagato dissanguanti debiti fiscali, ricevono, subito appresso, notifiche di altri pagamenti da onorare, e tutto ciò lo percepiscono come la fine, senza la minima possibilità o speranza.

Altri si accorgono di non poter più provvedere alla propria famiglia a causa della disoccupazione, del lavoro precario, della mancanza di prospettive o, direttamente, di possibili alternative a questa loro situazione economica.

Alcuni si impiccano, lasciando l’intera famiglia nella più totale disperazione, poiché l’azienda dove lavoravano, precariamente, ha annunciato un’ulteriore riduzione delle ore e dei salari.

Storie tristi, crude che colpiscono in profondità. 

Non più triste di altre centinaia di vittime per suicidio che vengono raccontate dai mass media a causa della bizzarra legge applicata nel nostro Paese, dove a pagare sono sempre i soliti noti.

Tali vicende colpiscono ancora di più perché compiute in un mondo che, credevamo, basato sulla  stabilità e il quieto vivere.

Impressionano perché rivelano che il capitalismo funziona in tutto il mondo con la stessa logica, quella di conservare i privilegi e colpire i più deboli, soprattutto verso quegli individui che credono nel diritto a tal punto da permettergli di passare su di loro come un rullo compressore.

Tutte queste morti hanno costretto, il governo Monti, a rivedere la propria politica fiscale, rigorosa e decisa, ma morbida e permissivista verso il capitale finanziario, con la speculazione che, lungi dall'essere punita per aver causato un crollo globale senza precedenti, è, invece, stata premiata, rispettata e obbedita in tutte le sue drastiche imposizioni.

Basterebbe che gli statisti italiani guardassero per un momento a ciò che accade in Sud America, in Africa, in Asia, per capire che molti fantasmi si sono annidati nelle loro stantie idee economiche. 

Non è tempo di rimuoverli?

L'imminente fallimento del nostro settore imprenditoriale, il taglio drammatico delle pensioni, la perdita dell'impiego quando mancano pochi anni al riposo, raffigurano alcune delle ragioni attribuite ai suicidi o tentati suicidi in un paese, ove anche la legge, ci mette del suo per far si che il numero di vittime aumenti sempre di più a causa di sentenze fasulle, giudici compiacenti, interpretazioni personali del codice penale sempre e, comunque, a discapito del cittadino comune, che si ritrova senza alcuna spiegazione in un carcere per una reato mai commesso, e sappiamo lo stato in cui versano i penitenziari di questo nostro italico stivale. 

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    7 commenti per questo articolo

  • Inserito da Duilio il 13/04/2013 15:44:33

    Salve sono un piccolo imprenditore di Venezia e sono disperato ho accumulato troppi debiti per parare colpo su colpo. Sono disperato le banche non riescono ad aiutarmi perché ho troppi debiti. Ho assolutamente bisogno di essere aiutato. Qualcuno che mi dia un po di fiducia a farmi ripartire. grazie 345 1181297

  • Inserito da VITTORIO il 29/08/2012 11:22:05

    Il governo non fa niente ...sono molti di più di quelli che vengono riportati dagli organi di informazioni! Il governo ha paura a parlare.

  • Inserito da vincenzo il 28/08/2012 17:57:45

    Basta che uno subisca una truffa, come è successo ad una persona che nessuno conosce meglio di me, si sente crollare il mondo. La prima cosa che si prova, a suo vedere, è il mondo che crolla. Confida nella Giustizia, ma scopre quanto sia inefficiente e latitante e, alle volte, asservita al più forte. Cerca di combattere e di spiegare le proprie ragioni a creditori ed enti che bussano continuamente alla sua porta: gli usurai legalizzati; cerca l'aiuto delle banche che voltano le spalle. Questa persona ha perso la famiglia, certi amici, ma soprattutto la voglia di vivere e quando manca questa essenza è facile convincersi che è meglio togliere il disturbo. Non so per quali ragioni misteriose non è riuscito nel tragico intento. Ha deciso di lottare, mettendo in conto anche la possibilità di essere incarcerato, di vivere ai limiti dell'indigenza, percorrere strade irte e ponti sospesi a venti impetuosi, ma ancorandosi alla speranza di una soluzione che la vita può riservare il giorno dopo. Dalla morte non si torna indietro e con la lotta si possono scoprire tante piccole e semplici cose che danno una visione diversa del senso della vita. Spesso si trova anche l'amore condiviso da chi si sente partecipe del tuo dolore e ti trasmette la sua felicità di starti vicino. Puoi perdere tutti i beni della terra ma a quest'uomo non potranno mai sottrarre i suoi valori interiori e la dignità. Non serve darsi in pasto alla cattiveria della gente, privandosi della cosa migliore che si ha: la vita. Quest'uomo che ogni giorno lotta per la sua sopravvivenza, in qualsiasi situazione si trovi, è un uomo libero e gli auguro soprattutto di essere felice.

  • Inserito da antonia il 28/08/2012 12:09:26

    Viviamo tranquilli in questo piccolo paese, si discute nel bar con tutti gli anziani, giovani che non hanno lavoro. Ma nessuno non ha mai espresso solo un ombra di idea al suicidio. I giovani (fra i 30-50 anni) vanno in campagna, lavorano per pocchi soldi, ma lo fanno. Sono anche fortunati perché c'è sempre la famiglia, una casa ove habitare. Penso che sia un po' diverso vivere nel hinterland, ci sono i problemi di racolta, vendemmia, fare olio, le pomodori non sono venuti bene quest'anno.............................................

  • Inserito da bea il 28/08/2012 11:56:28

    utto detto, senza si e senza ma. Se uno ha tentato suicidio una volta nella vita, si conosce questa sensazione, di non vedere più una via d'uscita. E' solo terribile cosa succede qua, in questo Bel Paese.

  • Inserito da rita il 28/08/2012 11:34:14

    non è possibile nemmeno commentare, cio' che non appartiene alla dignita' umana........... questo mondo è ormai PERSO............ ciao amico mio!!!!!!!!!....♥

  • Inserito da Loredana il 28/08/2012 11:15:09

    Se io rimango senza parole davanti ai suicidi commessi per la vergogna di non poter più mantenere le proprie famiglie, o di non poter più pagare i propri dipendenti, posso immaginare quali parole abbiano perso coloro che si sono tolti la vita, e chi dei loro cari resta indietro. Sarebbe ora eccome di rimuovere questi vampiri putrefatti che fanno il bello e il cattivo tempo con i soldi e le vite altrui. Penso soprattutto ad uno, cui hanno ristrutturato la casa a sua insaputa, che orgogliosamente rivendicava il fatto che i soldi che il suo tesoriere ha profuso a piene mani per i propri e i suoi interessi, appartenevano a loro in quanto partito, per cui potevano farci cosa volevano, compreso buttarli dalla finestra. E qui non posso non pensare ai suicidi, e ai soldi che mancano. Sono due situazioni apparentemente lontanissime tra di loro, ma a me sembra un paradosso contro natura. Non sarebbe ora di raddrizzare questa stortura?

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