L'affaire Napolitano

Spieghiamo brevemente l’oggetto di questa vituperata intercettazione

Il fine politico, di tutto questo non virgolettato di Panorama e dell’inchiesta?

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Spieghiamo brevemente l’oggetto di questa vituperata intercettazione

La copertina di Panorama

Alla malsana politica italiana non bastava ciò che aveva fatto vedere in questi ultimi tempi?

Confusione e discredito, corruzione a tutti i livelli e considerazione zero a livello internazionale.

No che non bastava, adesso, grazie ad un articolo di Panorama, c’è l’affaire Napolitano con le sue due telefonate con l’allora ex ministro Nicola Mancino ove si spettegola su presunte rappresaglie verso Di Pietro, la Procura palermitana, e guarda caso anche su Berlusconi che ci avrebbe, con il suo comportamento, screditato all’estro.

Tal chiacchierata telefonica pare sia stata portata a termine verso novembre 2011 quando, il leader d’allora, si apprestava a passare le consegne a Mario Monti.

Spieghiamo brevemente l’oggetto di questa vituperata intercettazione, perché è di questo che poi si deve parlare.

C’è una procura, quella di Palermo, con Ingroia in primis, che esplora in merito a una probabile mediazione tra mafia e Stato nel 1993, ove si congetturava di un più umano trattamento dei mafiosi nelle patrie galere, cosicché la famiglia avrebbe promesso di ammazzare e seppellire nel cemento meno persone.

La mafia, così, per indurre i loro interlocutori a rispettare tali accordi, iniziò a posizionare bombe a Milano, Roma e Firenze, causando la perdita di molte vite, per poi uccidere il magistrato Borsellino che non volle mai sapere di patti con Cosa Nostra.

Il fine politico, di tutto questo non virgolettato di Panorama e dell’inchiesta, sembrerebbe essere quello di sradicare dalla sua poltrona Napolitano e, assieme a lui, far cadere anche l’attuale governo tecnico.

Sì, va bene, ma cosa si sarebbero detti concretamente, se qualcosa di concreto esiste, in quelle telefonate?

Sembra che i magistrati abbiano riesaminato l’anno 1992, in cui Mancino divenne ministro dell’interno e, la procura palermitana, voglia aprire un fascicolo proprio su di lui, il quale, a sua volta, si è sentito profondamente perseguitato e tormentato da decidere di chiamare primo D’Ambrosio, consigliere di Napolitano e dopo lo stesso presidente della repubblica.

La cosa viene fuori, chissà mai perché dopo pochi giorni, Loris D’ambrosio ne muore per un colpo apoplettico e Napolitano si oppone con determinazione sollevando il conflitto d’attribuzione davanti  alla Corte Costituzionale. 

I giudici, in effetti, avevano messo sotto controllo (che novità!), il telefono di Mancino e a causa di ciò poterono ascoltare la telefonata con il Presidente.

I magistrati non dettero particolare importanza a queste intercettazioni, non facendole trascrivere e archiviandole, però, in cassaforte.

L’intenzione di solito è quella di distruggere le prove se, nella cosiddetta rete, vengono intercettati persone non coinvolte nell’indagine; si predispone di convocare le parti implicate, con i rispettivi legali, si discute del valore delle telefonate con un giudice terzo così da essere equidistanti da eventuali parziali interpretazioni.   

Napolitano, invece, afferma che trattandosi del Presidente della Repubblica tale procedura non può essere applicata e quindi si avvale della richiesta di ricorrere alla Corte Costituzionale.

Ora, però, sorge spontaneo domandarci come faccia Panorama a sapere simili cose, ammesso che non si sia inventato tutto.

Se, come detto sopra, le registrazioni non sono state mai trascritte, i giornalisti della rivista l’hanno saputo da Napolitano? Da Mancino? O dagli stessi magistrati palermitani?

C’è anche da aggiungere che Panorama, sotto l’egida di Berlusconi, voglia far fuori Napolitano, e di conseguenza Monti e compagnia bella, ma a che pro?

Un comunicato di una durezza paragonabile ai vecchi costrutti del PCI di Berlinguer, ha evidenziato l’assoluta infondatezza di tale notizia, confinandola nel mondo del puro gossip politico, così da interessare un pubblico non più tanto assiduo verso Panorama.

Ha tenuto a precisare che il Presidente della Repubblica non è assolutamente ricattabile, sia per l’integrità sempre mostrata, sia per il suo vero, immenso amore verso i valori di libertà e democrazia che con tali azioni diffamatorie vengono messi a rischio.

Una chiosa conclusiva?

Il degrado della politica italiana sta raggiungendo limiti talmente elevati che, se fossi il rappresentante di uno stato CEE, non vorrei mai fare accordi con l’Italia ed il suo mal governo.

 

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    4 commenti per questo articolo

  • Inserito da carlo il 31/08/2012 13:10:44

    Io non sarei così convinto, come sembra esserlo l'autore dell'articolo, che trattasi di solo Gossip, "inventato" da Panorama allo scopo di aumentare le vendite. Al contrario di quella vera e propria cloaca dell'Espresso, Panorama, nella sua storia, ha fatto molti meno flop. Panorama, a mio avviso (perchè non ci sono solo le Toghe Rosse che passano le notizie a La Repubblica e a L'Espresso) rappresenta il braccio armato di Berlusconi per contrastare il tentativo di Napolitano di gestire, ancora in carica, la nuova tornata elettorale. Quindi, creare ombre o comunque mettere in cattiva luce Napolitano ha uno scopo ben preciso e, per quanto mi riguarda, BENEFICO! Se tutto questo, perchè ne vedremo delle belle, non credo che Panorama si sia limitato a sparare solo queste delle cartucce che ha in berta, dovesse portare al convincimento del Re ad abdicare, prometto che compenserò Panorama sottoscrivendo almeno 5 abbonamenti annuali!! Contribuire in maniera decisiva a cacciare i traditori della Patria è sempre una nobile e ben apprezzata missione. Lo so, in Italia, oggi, questa appare come una "Mission impossible" ma...sia mai che il Padreterno si ricordi di quello che deve fare? La speranza non costa niente ed è sempre l'ultima a morire. Inoltre, indipendentemente da tutto, a me il semplice fatto che tutto ciò causi problemi a questo losco figuro, fa un IMMENSO PIACERE. Della serie: CHI LA FA L'ASPETTI!!Maestà, soffra un poco amche lei, così forse capirà!

  • Inserito da Vittorio il 31/08/2012 12:05:24

    Condivido in pieno la chiusura dell'articolo.

  • Inserito da angela Passera il 31/08/2012 11:33:10

    una domanda semplice semplice,ma se in quelle telefonate non c era niente di compromettente,non sarebbe stato il caso di chiederne e pretenderne la pubblicazione da parte di Napolitano, presdente o no ? Se le intercettazioni sono diventate uno stato di fatto , mai contestate prima dal Presidente,potevano essere un biglitto da visita atto a giustificare u

  • Inserito da Loredana il 31/08/2012 11:22:51

    "Bisogna che tutto cambi, affinché nulla cambi". Ormai non riesco a dire altro, quando m'impongo di interessarmi della politica italiana che è sempre più fangosa, inutile, vuota e sprecona. Credo che abbiano intercettato praticamente tutti, almeno nella parte laica di questo Stato. Prima o poi verranno fuori anche intercettazioni nello Stato Vaticano, ma evidentemente non è ancora giunto il momento di usarle per nuocere a qualcuno. Un paese passabilmente serio, in ogni caso, si servirebbe delle intercettazioni come di uno strumento investigativo, da usare con estrema cautela. La nostra Repubblica delle Banane Marce si diverte a usarlo come pettegolezzo e arma di ricatto. E poi vogliamo essere credibili e accettati?

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