Si narra dei licantropi sin dal medioevo

La leggenda del lupo mannaro. Solo fantasia?

Peter Stubbe, ammise di esserlo e di aver divorato un gran numero di persone

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La leggenda del lupo mannaro. Solo fantasia?

A breve, tornerà su Fox il serialTv Teen Woolf, le avventure di un giovane licantropo. Ne abbiamo preso spunto per trattare il tema della licantropia, del mitico Lupo Mannaro. 

Il medioevo diventò parte integrante della leggenda del lupo mannaro.

Le zone ove più si parlava di questa creatura erano il Centro e Nord Europa, e le cause che portarono alla divulgazione di questo, definiamolo fenomeno, erano principalmente l’analfabetismo  di grandi dimensioni e il passa parola.

In quel tempo di grande povertà e fame il bestiame era una fonte di grande ricchezza tra la popolazione, cosicché la presenza del lupo era fonte di grande paura in quanto pericoloso non solo per il bestiame, ma anche a causa degli attacchi che portava alle donne e ai bambini che si avventuravano da soli nella foresta e fu da tale clima di terrore che emerse la leggenda del lupo mannaro, forse anche motivata dall’ astuzia dei lupi, dal panico verso un animale che caccia in branco e con grande raziocinio e, in particolare, alcuni reati commessi da uomini che uccisero donne e bambini indifesi nella foresta, portò la chiesa  e la sua Inquisizione verso una particolare "crociata "contro tutte le fonti del male, molte volte con sentenze inumane su alcuni persone sulle quali si esercitava l'accusa di essere uomini lupo. La cosa tra il 1589 e il 1610 raggiunse livelli irragionevoli,  con più di trentamila casi di attacchi o avvistamenti di lupi mannari.

I casi di licantropi malvagi si verificano in tutta la nostra storia fin dal XVI secolo. In alcune circostanze si tratta di maledizione, una possessione demoniaca che costringe l'individuo a diventare una bestia assetata di sangue. In altri casi, sono gli stregoni, che con unguenti, cinture o rituali, si trasformano in animali per accorrere ai sabba e sperimentare piaceri brutali e proibiti.

Un famoso caso ebbe a verificarsi a Dole, Franca Contea, nel 1573, il cui Parlamento ricevette svariate lamentele da diverse località, secondo le quali " negli ultimi tempi si è spesso visto un lupo mannaro, che a quanto pare ha catturato numerosi bambini, che non sono mai più stati ritrovati. "

Il 9 novembre del mesmo anno, una contadina venne salvata dalle fauci di un lupo enorme.

L’animale fuggì, ma alcuni testimoni pensarono di avere riconosciuto la bestia perché in alcuni tratti somigliante a Gilles Garnier , "l' eremita di St. Bonnot ". Sei giorni dopo, la scomparsa di un bambino di 10 anni causò l'arresto di Garnier, che confessò di essere un lupo mannaro e di aver ucciso e mangiato diversi bambini. La carne di una delle sue vittime gli sembrò così squisita che ne dette una parte a sua moglie. L' eremita fu bruciato vivo il 18 gennaio 1574.

L'intervento diabolico e la relazione con la stregoneria rimase palese in un caso avvenuto trenta anni più tardi nel Landes , dove un pastore di 14 anni, Jean Grenier , confessò che quando aveva dieci o undici anni, il suo vicino, Del Thillair gli presentò, nel profondo della foresta, il Maître de la Forêt , un uomo nero che agitando un dito consegnò a Del Thillaire e a lui una pelle di lupo e un unguento. Secondo la sua dichiarazione, dopo aver messo la pelle di lupo e spalmatosi con l’unguento, ebbe a trasformarsi in una bestia, col quale aspetto divorò più di cinquanta bambini del paese.

E il tema Wolfskin (Pelle di lupo) riappare in un altro famoso processo, tedesco questa volta .

L’imputato, Peter Stubbe , affermò di essere in possesso di una cintura magica di pelle di lupo, "fornita dal diavolo in persona", che gli aveva procurato la capacità di trasformarsi in un lupo. Così, assalì, violentò e divorò molte vittime, fra le quali due donne in stato di gravidanza, alle quali tolse il feto per mangiarselo. Questi crimini furono compiuti tra il 1564 e il 1589.

Dall'età di dodici anni, Stubb, aveva praticato la magia nera. Finalmente, in età adulta venne riconosciuto colpevole di incesto con la figlia e con la sorella, ma qualcosa di molto più terribile gli veniva addebitato: di avere rovesciato tutta la sua malvagità su colui che chiamava il sollievo del suo cuore, il suo stesso figlio, che condusse in un bosco dove l'assassinò con la maggiore crudeltà possibile, tirandogli fuori le cervella della testa per poi mangiarsele.

A causa delle sue spaventose dichiarazioni, Stubbe fu torturato alla ruota, lo scuoiarono mediante tenaglie, gli ruppero braccia e gambe, e venne decapitato e, infine, il suo corpo fu bruciato vicino a quello della sua amante e di sua figlia, condannate entrambe ad ardere perché complici delle sue malefatte.

Ma, allora, i licantropi esistono o no?

Secondo gli psichiatri, in alcuni persone si può scatenare una ferma convinzione di appartenere alla famiglia dei lupi e, quindi, di trasformarsi in uno di loro. Non c'entra assolutamente niente la luna piena, ma trattasi di una disfunzione dovuta a una malattia della psiche che viene definita delirio zooantropico.  

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da NewBalance547 il 15/11/2014 10:58:23

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  • Inserito da Loredana il 10/10/2012 11:27:14

    In effetti, la psichiatria ha trattato e studiato il licantropismo come una deviazione della mente e del conseguente atteggiamento di un individuo. Nei secoli passati, quando si preferivano spiegazioni spirituali-religiose (qualche volta sconfinanti nel fanatismo e nell'omicidio cieco), si pensava che fosse opera del Maligno. Il fascino del lupo è sempre stato fortissimo sull'uomo perché le sue caratteristiche di forza, resistenza, coraggio ed estrema scaltrezza gli permettono di sopravvivere nelle condizioni più estreme. In alcune zone della Terra, il lupo è assimilato ad una divinità, feroce, ma non maligna. In Occidente, queste stesse caratteristiche ammirate altrove, sono diventate emblema di malignità e perversione.

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