Al degrado non v'è più limite

Catarina Migliorini, brasiliana, ha venduto la sua verginità ad un'asta on line

Il tutto, poi, sarà riproposto in un documentario. La ventenne e la famiglia felici dell'evento. Non ci sono parole!

di Veleno Puro

Catarina Migliorini, brasiliana, ha venduto la sua verginità ad un'asta on line

Catarina Migliorini

Catarina Migliorini, 20 anni, è stata oggetto di 15 offerte, ma chi si è aggiudicato il “trofeo” è stato un giapponese di cui conosciamo solo il nome, Natsu.

Tutto quanto è successo mercoledì sera, come riferiscono i media australiani.

Una studentessa brasiliana ha venduto la sua verginità in un'asta online per $ 780.000,  come parte di un documentario organizzato da un regista australiano.

The Telegraph, inoltre aggiunge che la ragazza sarebbe stata “recapitata” al suo acquirente a bordo di un aereo diretto in Australia e che sarebbe stata intervistata prima e dopo la perdita della verginità in una località rimasta volutamente segreta.

Il regista Jason Sisely, che secondo quanto riferito da certe fonti ha iniziato il suo progetto nel 2009 provocando immensa indignazione quando ha fatto affiggere vari manifesti a Sydney e Melbourne con la scritta "Virgins wanted”, è invece stato preso molto sul serio dalla Migliorini che subito ha voluto partecipare all’evento.

Il sito di notizie australiano MSN ha detto che Catarina era estremamente entusiasta alla fine dell’asta. Ha parlato con la sua famiglia, la quale si è complimentata con lei, sebbene non si aspettasse che sarebbe arrivata sino in fondo.

Jason ha tenuto a precisare che l’atto è stato consumato, ma non filmato. Ha voluto far capire che “non verranno mai fuori il luogo e il nome dell’acquirente, soprattutto per un fatto di privacy”.

La ventenne Catarina, dal canto suo, ha voluto puntualizzare al giornale Folha : “Ho visto tutto questo come un business, un grande business. Ho la possibilità di viaggiare, di fare parte di un film e di guadagnare molto bene".

“Si può fare una sola volta nella vita, perché se continuassi altro non sarei che una prostituta, proprio come chi usa la macchina fotografica non diventa automaticamente un fotografo professionista."

Il regista ha riferito a MSNnews che, nel regolamento dell’asta, era obbligatorio l’uso del preservativo per evitare qualsiasi malattia a trasmissione sessuale.

Che dire, consiglierei di calare il fatidico pietoso velo…

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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da bea il 25/10/2012 18:06:26

    Non mi permetto mai di giudicare le persone, ma sicuramente posso disapprovare certi comportamenti. Chi fa sesso a pagamento si prostituisce, che sia una volta sola oppure mille. Così come non mi permetto di attribuire un giudizio globale a chi sceglie di vendere il proprio corpo per strada, così non lo farò per questa ragazzina che si è venduta al miglior offerente. E' vero, ci sono molti modi di vendersi, più sottili e meno plateali, forse più squallidi ancora. Ed è proprio questo che mi fa tristezza. Spero almeno che la ragazza si renda conto, prima o poi, di non aver venduto solo la sua verginità, ma di essersi resa un oggetto. Che si sceglie, si acquista, si usa. E quando permetti agli altri di considerarti un oggetto, devi essere consapevole che, come tutti gli oggetti, il tuo valore scenderà con il passare del tempo. Perché gli oggetti sono vuoti, non hanno anima, non hanno volontà. Quindi, paradossalmente, sono totalmente in balia degli altri. Ma non possono rendersene conto. Ed è un vero peccato, perché le donne nel mondo stanno lottando perché nessuno le consideri più degli oggetti.

  • Inserito da paolo il 25/10/2012 14:55:50

    Vorrei ricordare che ancora PEGGIO è la prostituzione intellettuale ,forse piu' sottile,che permette a molte persone di vendere la loro dignità pur di ottenere potere , fama e denaro...

  • Inserito da LUISA il 25/10/2012 12:58:59

    Sono d'accordo, il degrado incombe sempre più pressante, ma questa della vendita della verginità non è poi così nuova!

  • Inserito da Loredana il 25/10/2012 12:48:33

    Anche più di uno, direi. Senza dubbio, chiunque può disporre di se stesso, del proprio corpo, anima e spirito come ritiene meglio. In fondo poco importano le motivazioni che l'hanno spinta ad agire così. Quello che considero un po' inquietante è il modo calcolatore in cui è stato presentato il tutto da parte della ragazza. O probabilmente è un segno dei tempi. Una volta molte donne scambiavano la propria verginità con un matrimonio danaroso o comunque in grado di mantenerle al riparo, oggi la controparte desiderata è la possibilità di viaggiare e di far "business". Un po' spersonalizzante, forse.

  • Inserito da CARLO il 25/10/2012 12:33:23

    Non si illuda la signorina, sempre di prostituzione si tratta. Ogni qual volta si vende il proprio corpo per denaro il suo nome è prostituzione, anzi questa volta c'è anche l'aggravante del non particolare stato di necessità e dalla mercificazione della "prima volta" che in realtà devrebbe essere uno dei momenti più teneri della vita.

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