Racconti di Halloween

La culla dell'orrore

La gioia aveva allagato la casa, ma in un angolo della stessa, esattamente sotto l’armadio, si rimpiattava Stefano, triste e sconsolato

di Il Raccontafavole

La culla dell'orrore

Quante volte abbiamo dato la colpa alla nostra coscienza per alcune nostre azioni.

Quelle voci all'interno che ci consumano e ci fanno anche piangere certe volte.

Stefano era un adolescente molto ritirato, sempre in perenne scontro con i genitori perché, secondo lui, lo trascuravano molto.

La sua casa sembrava perfetta, così come lo erano i genitori. 

Lontani anni luce dai problemi del figlio, ben presto alla famiglia, però, si sarebbe aggiunto un membro in più . 

La madre era infatti incinta, così da dare al nono mese un fratellino al ragazzo.

L'arrivo del nuovo inquilino della casa venne annunciato con molto clamore.

La gioia aveva allagato la casa, ma in un angolo della stessa, esattamente sotto l’armadio, si rimpiattava Stefano, triste e sconsolato.

Una presenza, che offuscava la sua giovane mente, l'incitò a "giocare" col nuovo fratello e la culla, improvvisamente, diventò l’oggetto di tanto desiderio.

Armato con un rompighiaccio si preparò a far visita al fratellino, mentre gli adulti celebravano la buona notizia nel soggiorno.

La notte, intanto, aveva già coperto il quartiere con la sua oscurità.

Cosa c'è di meglio complice e nascondere le ombre e le tende nella stanza di suo fratello.

Quali miglior complici le tenebre e le tende della cameretta del nuovo arrivato?

La stessa voce che riempiva d’ira l’anima di Stefano tornò a farsi sentire sporcando il suo udito con frasi e parole crudeli e ciniche.

Stefano abbassò la grata della culla spostando il cuscino del bimbo che d’un tratto cominciò a inquietarsi.

Il pianto del neonato si impadronì della camera, ma con fare molto spigliato Stefano, muovendo il suo cellulare e facendolo lampeggiare, trasformò il pianto in piccoli sorrisi.

 -Ciao piccolino, sono tuo fratello maggiore, vuoi giocare?

Il bambino intrattenuto dalle luci del telefonino si calmò e richiuse gli occhi per dormire fino a che… con un movimento sagace, Stefano perforò con tutto il suo coraggio e abilità la manina del bebè, e dalla tanta rabbia li tagliò tutte le dita ... Il piccolo iniziò a piangere dal dolore, urla veramente strazianti.

Ma il ragazzo, svelto, afferrò degli animali di peluche che erano vicini al neonato e gli tappò la bocca, finendo di massacrare il fratellino da poco arrivato.

La culla si tinse di rosso sangue in un attimo, e la cosa piacque molto a Stefano. Le viscere e i pezzi di carne maciullati rendevano euforico il giovane assassino.

Il tragico evento non fu percepito nelle altre stanze, fino a che sua nonna non volle andare a  salutare i suoi amati nipoti...

Non  trovando Stefano nella sua stanza si diresse allora in quella del bebè.

Accesa che ebbe la luce l’anziana signora notò subito la chiazza di sangue che predominava il centro della culla, e qua e la peluche intrisi di quel liquido rosso.

Il grido disperato della nonna allertò tutti gli altri che in breve raggiunsero la stanza.

Non poterono credere a ciò che si presentò loro innanzi… mentre Stefano col suo macabro sorriso, come se avesse ricevuto un dono in più, disse: “ Guarda Papà; guarda Mamma.

Eppure l’avevo avvertito che quell’arnese non era un giocattolo per lui…”

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 29/10/2012 12:23:20

    Veramente spaventoso, spaventoso! Questa volta il Raccontafavole ha superato se stesso...ora, però, che fine facciamo fare al giovanissimo e sadico assassino? Ci sarà pure una strega che si muoverà per lui, come quella che giurò vendetta a chi l'aveva licenziata in una vita precedente!

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