Trittico Horror

In un bizzarro ospedale; ingiurie e un castello

Te brevi racconti da leggere con... trepidazione!

di Il Raccontafavole

In un bizzarro ospedale; ingiurie e un castello

 Il turno di notte

L'ospedale New Light era un istituto privato molto famoso nella località, e parecchi giovani in procinto di laurearsi, così come numerosi professionisti con anni di esperienza, erano alla ricerca di un posto di lavoro al suo interno.  

Arrivare a far parte di quel team era sempre stato abbastanza complicato ed è per questo che Rod, uno studente d’infermeria molto pigro e annoiato, rimase sorpreso di essere stato assunto per il turno di notte.

Il suo compito non sembrava molto complicato né tantomeno necessario, poiché c'erano otto infermiere di guardia per piano, ed in più imperversava, ridicola, una diceria in merito alla quale queste ragazzotte passassero lì le notti solo per compiacere a due o tre dottori che volevano togliersi qualche capriccio sessuale.

Rod, sembrò aver trovato l’impiego adatto alle sue esigenze: poco lavoro e soldi sicuri.

Il giorno dopo fu la volta di Martina, eccitata per aver ottenuto un lavoro al New Light Hospital nel turno di notte.

Esisteva, però, un bizzarro pettegolezzo che…

Oggi a te domani a …me!

Un giorno Stefania Moccia, fu licenziata dal posto di lavoro perché arrivata alla macchina da cucire con 5 minuti di ritardo.

Presa dalla disperazione se la prese con il capo reparto e inveì, nel pensiero, contro di lui: “ Si rompesse l’osso del collo”.

Il giorno dopo l’uomo cadde dalle scale della ditta e si ruppe l’osso del collo morendo sul colpo.

Il padre di Stefania saputa la cosa pregò la figlia di non maledire più nessuno.

Lei replicò, tra sé e sé,  che non l’avrebbe più fatto, ma aggiunse anche “ spero che codesta boccaccia prima o poi ti si chiuda”.

Quella sera il padre morì soffocato da una lisca di pesce!

E così continuò per un anno, e tutti quelli contro cui ingiuriava morivano di lì a poco.

Una mattina, la sua amica Sandra, corse trafelata da lei chiedendole se avesse spedito quella lettera che le aveva consegnato la settimana prima.

Stefania confermò di averla recapitata direttamente nelle mani dell’impiegato delle poste, ma l’amica in attesa, da tempo, di una risposta celere mise in dubbio le sue parole, al che Stefania stizzita da tanto diffidare rispose: “ Mi venisse un colpo secco se non ho fatto quanto ti ho raccontato!”

La mattina appresso…

Sadmountain

Tom e Alyssa decisero di visitare il castello diroccato di Sadmountain.

Il ragazzo, però, prima di partire alla volta dell’antica dimora raccomandò la fidanzata di ripensarci, poiché non era il luogo ideale per un weekend di piacere.

Circolavano, intorno, a quel posto, terrificanti leggende di morti ammazzati, di teste tagliate, di non morti e via discorrendo.

Niente da fare, Alyssa più sentiva simil racconti più desiderava partire.

Giunti a destinazione, in effetti, quell’innominabile luogo sembrò tutto che un’ubicazione da tregenda, anzi tutto era in fiore e l’ usignoli cinguettavano dispensatori di pace e armonia.

Appena scesi di macchina la testa di Alyssa rotolò per terra come una palla da bowling.

«Te l’avevo detto che era pericoloso venire qua?».

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 22/01/2013 18:43:43

    Oh-oh. Mi è sembrato di sentire un rumore...lo sapevo che non dovevo leggere le storie terrificanti del Raccontafavole con il buio!

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