Editoriale

Monti e i candidati con due cognomi e tre pensioni che ci disprezzano profondamente

La campagna elettorale è diventata nauseante, i candidati ci fanno tutti schifo, soprattutto quando noi facciamo evidente schifo a loro

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

redo che possiamo essere tutti d’accordo: questa campagna elettorale è disgustosa! E parimenti disgustosi sono i contendenti il titolo di premier (fra i quali va annoverata anche molta magistratura che entra a gamba tesa per influenzare le opinioni degli elettori con enfatizzazioni ad hoc di inchieste eclatanti fatte scoppiare al momento giusto).

I contendenti ci fanno ribrezzo, tutti. Nel giro di poche settimane abbiamo sentito ciascuno di loro dire tutto e il contrario di tutto, non solo contro l’avversario, ma, quel che è peggio, a proposito del proprio programma.

Esemplare Monti che si è candidato come campione del rigore risanatore e innovatore (ma ha fatto una srl –responsabilità limitatissima anche dal punto di vista morale- con due vecchi marpioni della politica Fini e Casini in crisi di consensi), ed è approdato all’ultima settimana di campagna elettorale promettendo di ridurre tasse, Imu e quanto altro serva a far credere agli elettori che, con lui al governo, non continueremo ad impoverirci.

Per non parlare della sua insopportabile squadra di candidati snob. Tutti di buona famiglia, tutti accreditati nei salotti chic dell’alta borghesia che se ne frega della crisi, tanto vive di rendita e di cognomi doppi e tripli.

Tutte sciurette con la messa in piega demodé e il filo di perle al collo sul golfino di cachemere a 4 fili (di quelli che sembrano dell’Oviesse, ma costano quanto una settimana bianca a Cortina), e economisti con loden di ordinanza (che fa tanto semplice semplice e dimesso) e diverse pensioni a nostro carico, nonché incarichi superpagati, perché loro nessuno li ha mai esodati, così pieni della loro magnifica e sudatissima posizione (che hanno raggiunto grazie alla tradizionale rete di conoscenze e favori incrociati fra famiglie affini), da non avere idea di cosa voglia dire non arrivare alla fine del mese.

Cari lettori non dimenticate mai, chi sono e cosa pensano di voi e di noi quel tipo di persone che Monti ha candidato e che ci potremmo trovare al governo. Quel tipo di signore tanto per bene, e signori tanto laureati e “masterizzati”, che ci parlano con tanta bonaria comprensione, hanno per noi e per voi un assoluto ribrezzo.

Noi a quei signori gli facciamo veramente schifo, ci ritengono volgari con questo nostro chiedere in continuazione un po’ di respiro dalle tasse che ci strozzano, rozzi con l’insistenza sulla nostra indigenza economica. Un povero a loro fa schifo, immaginano che sia anche un po’sudicio, d’altra parte non si può permettere costose spa dove rigenerarsi con saune, bagno turco, massaggi con oli essenziali ecc.

Il nuovo povero (figuriamoci quello vecchio) non si sa vestire, compra robetta al mercatino sotto casa, non in quello chic in via San Marco a Milano, o a Forte dei Marmi.

I poveri, poi, proprio non sanno scegliere neppure avendone l’opportunità, prediligono i colori chiassosi e volgari, non capiscono che i colori smorti sono più eleganti e raffinati; usano il rosso acceso, il verde smeraldo, il bluette.

Già, ma i  poveri sanno che per vestirsi con il finto dimesso, che usano lor signori “doppio cognome”, occorre essere ricchi, altrimenti avranno l’aspetto di pezzenti vero-dimessi. E poi c’è quello sciocco, veramente patetico éscamotage di cercare di tirar su lo spirito, fiaccato dalle rinunce, con qualche “volgarissimo” colore vivace.

Naturalmente la squadra dei doppi cognomi e triple pensioni, affermerà che la propria finto-aristocratica eleganza dimessa (sono tutti borghesi con i soldi che ambiscono a passar per aristocratici), oltre a essere ovviamente loro connaturata come per i veri nobili di sangue (si mettono quello che trovano nell’armadio senza neppure guardarsi allo specchio, ché la vanità è roba da donnette leggere!), è sempre meglio della volgarità delle ragazzotte con i tacchi a spillo e gonne troppo corte che Berlusconi aveva piazzato in Parlamento.

Questo purtroppo è vero, le signorine tette e tacchi che hanno affollato il parlamento sono imperdonabili.

Però..., però c’è una differenza importante e non trascurabile: quelle signorine troppo giovani, troppo svestite, troppo formose, troppo superficiali, magari non avevano idea della responsabilità connessa al loro ruolo, ma una cosa è abbastanza evidente, non disprezzavano in maniera strutturale e ideologica, come avviene in un sistema di classi sociali chiuse, il povero elettore.

La squadra di candidati con due cognomi e tre pensioni invece ci disprezza nel profondo. Ricordatevelo quando andrete a votare.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da maga Gabriella il 19/02/2013 21:22:34

    E non ci dimentichiamo chi ha messo quelle signorine.....che non disprezzavano ma che non hanno fatto niente per il povero elettore!!! Ricordatevelo|||||

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