Breve Dittico Horror

Disturbi dissociativi e personalità multipla

Realtà, incubi e sogni

di Il Raccontafavole

Disturbi dissociativi e personalità multipla

La diciannovesima

La notte era buia. Gloria non aveva idea di quello che stesse facendo lì, a quell’ora, ma si rendeva conto di aver un badile tra le mani.

Stava scavando.

I suoi vestiti erano sporchi e indossava scarpe da ginnastica che non erano sue. 

Una volta terminato, prese una grande e pesante borsa e la seppellì.

Poi se ne andò dimenticando tutto.
La settimana dopo fuggì tre volte dal luogo di lavoro e rubò dei blocknotes.

Non seppe mai il perché di questi gesti, ma si sentiva come qualcuno che volesse scaricarsi di certe colpe represse, quasi a scagionarsi.

Andava dal suo psicologo, come se niente fosse mai accaduto, come una cosa di routine e lo stesso dottor Mark Stultz la confortava, ogni volta, dicendole che mentalmente stava proprio bene, poche altre sedute e sarebbe tornata perfetta.

Gloria Toldson non lo credeva: perché si faceva analizzare allora, e da quanto?

Qualche giorno prima, a notte fonda, entrò in una casa e sul muro scrisse la cifra 19, con il sangue di non si sa chi .
Il mese dopo, sua sorella finì in prigione per aver ucciso la migliore amica, dopo aver fatto irruzione in casa sua. 
Poco dopo Gloria, scoprì di essere figlia unica, di non aver mai avuto sorelle.

E, tuttora, si sta chiedendo perché è bloccata dietro quelle sbarre.

Il gioco bendato

L’oscurità era imminente.

Come dimenticare quando da ragazza Elsa, si metteva una benda sugli occhi e giocava a trovare le cose al buio.

Come dimenticare quei momenti in cui schivava gli oggetti raggiungendo la meta prefissata?

Ora, invece, era tutto vero! Il gioco si era trasformato in realtà.

Dov’era in quell’attimo? Sfiorava le pareti senza riconoscerle, e le sentiva umide e in certune parti sembrava che la vernice si staccasse al solo toccarla.

I suoi occhi bruciavano intensamente, era un dolore che non aveva mai provato.

Ma, doveva uscire da quel posto. Continuò ad avanzare, ma poco dopo sentì qualcosa di appiccicoso nella mano destra.

Non seppe mai perché, ma se l’avvicinò alle labbra per testarlo.

Aveva un sapore particolare, salato, come fosse ossido, tipo ferro arrugginito.

Si accorse, ben presto, che era semplicemente sangue.

Ma, dove stava andando? Come aveva fatto ad arrivare lì.

Niente di ciò, però, aveva importanza per lei in quel momento. Voleva solo andarsene.

Una mano la prese per un braccio e subito dopo sentì un dolore impressionante al collo.

Non poté gridare; oramai non più!

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.