Se tu fossi qui

Il dolore, il lutto e il non detto

Le donne nel romanzo della Ammirati hanno un ruolo privilegiato

di Mirella Serri

 Il dolore, il lutto e il non detto

La copertina del libro di Maria Pia Ammirati

Tutto succede in un baleno. La mattina, già alle prime luci dell’alba, si annuncia rovente. Matteo viene svegliato dalla figlia. Sua moglie è andata a dormire nella stanza della piccola. La bambina lo avverte di qualcosa di strano, terribile, imprevedibile. Sua madre Luisa è immobile nel letto che hanno diviso per tutta la nottata.

E’ un inizio veramente fulminante  quello con cui prende avvio l’ultimo romanzo di Maria Pia Ammirati Se tu fossi qui  uno dei libri meglio accolti dalla critica, nella cinquina del premio Campiello, vincitore del Rapallo e del premio Città di Penne e del Basilicata.

Nel tempo veloce e atroce del funerale della moglie, proprio in quello spazio breve e vuoto dove le ore non sembrano passare, Matteo scopre delle verità che gli sono sempre state nascoste.

Maria Pia Ammirati in altri suoi racconti - come “Un caldo pomeriggio d’estate” - si era cimentata con il thriller e con la suspence. Ora si addentra in un tourbillon di indizi, di sospetti, di risvolti inattesi. 

La domanda che mette in moto il meccanismo per cui Matteo si spinge alla ricerca della doppia identità e della vita sommersa che ha appartenuto alla consorte è questa: cosa accade quando si scopre che la persona che ci è più cara è per noi una perfetta sconosciuta? L’autrice rovescia il principio di Flaubert (“Madame Bovary c’ ést moi”) e adotta il punto di vista maschile di Matteo. Che si inoltra in un universo da lui mai indagato, quello della moglie morta nel sonno, delle sue amicizie, delle sue relazioni e s’imbatte in un complicato intreccio di segreti e di bugie. Il cellulare della donna è il testimone che non tutto ha funzionato nel matrimonio: tante le chiamate senza risposta e i messaggi siglati con le iniziali di un nome sconosciuto. Matteo incontra l’uomo che ha riempito le ore vuote della moglie in un particolare scambio sentimentale che, verso la fine della vita di Luisa, si è trasformato in un legame di assoluta complicità. Una relazione che gli è stata tenuta nascosta insieme al progredire di una grave malattia di cui Matteo ha sempre ignorato l’esistenza.

Le donne nel romanzo della Ammirati hanno un ruolo privilegiato e le protagoniste femminili si propongono come più attive e appassionate di quelle  maschili. Non a caso sono proprio della Ammirati alcune delle più belle interviste televisive a scrittrici come Alda Merini, Fernanda Pivano e Lalla Romano.

Forte delle sue scoperte, Matteo decide infine di dare il via a una nuova esistenza e si rimette in gioco finalmente consapevole dei risvolti oscuri e dei segreti delle vite degli altri. Qualsiasi previsione del finale verrà smentita e la chiusa narrativa è veramente a sorpresa.

Questo libro  sviscera temi ardui come il dolore e il lutto e si mette in lizza per raccontare anche e soprattutto il non detto, i silenzi che dominano nella vita di un uomo e di una donna che hanno smesso di essere uniti, di parlare, che non sanno più scambiarsi sentimenti ed emozioni e sono abitati da paura e incapacità di amare. Un romanzo caratterizzato dalla lingua letteraria molto speciale essenziale e calda, asciutta ma anche dallo scavo psicologico e dalla capacità di affrontare i molti tabù che dominano la nostra vita quotidiana.


Maria Pia Ammirati, Se tu fossi qui, Cairo editore, pp. 155, €. 12.

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