Parla Valentuomo

Massimo Fini, «il Fatto quotidiano», 26 novembre 2011

Non è possibile che lo Stato (che non per niente Nietzsche chiama "il più freddo di tutti i mostri") si intrufoli attraverso la cosiddetta "tracciabilità" nella mia vita privata fino a conoscere, nel dettaglio, i miei acquisti, le mie predilezioni, i miei gusti, i miei vizi. Milena Gabanelli sostiene che "la gente comune non ha necessità di più di una cinquantina di euro alla settimana".

Ma dove vive, in un monastero? Una buona bottiglia di vino e un pacchetto di sigarette fan già 15 euro al giorno. Il moralismo della sinistra è insopportabile. E ora capisco perché tanti, senza per questo essere dei lestofanti, votavano Berlusconi.
Perché Berlusconi difendendo la sua libertà criminaloide difendeva anche, per estensione, la libertà di tutti dallo strapotere dello Stato. Aridatece subito il Cainano.

Bravo come sempre Massimo Fini: se lo Stato diventa un Grande Fratello che al posto delle telecamere orwelliane per controllarci utilizza i circuiti bancari cadiamo in mano ad una dittatura più spietata di quella che può esercitare qualunque politico

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