Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Nella foresta di TellMountain viveva una “coccodrilla” di nome Elsina, molto invisa ai suoi simili perché piangeva sempre, anche se non aveva mangiato.
Vedeva una farfalla? Ed Elsina piangeva. Sentiva il canto di un uccello? E lei piangeva a vita tagliata.
Qualche sua amica si avvicinava per chiederle del più e del meno? E lei iniziava a frignare come una fontana.
Insomma, in poco tempo, tutti cominciarono a scansarla perché non ne potevano più di tutto quel lagrimare.
Un giorno, lungo il corso di un fiume, vide abbeverarsi l’ippopotamo Prodo, una specie rarissima di animale in via di estinzione.
L’avvicinò e chiese se conosceva un rimedio contro il pianto ininterrotto, che ormai aveva reso i suoi occhi come quelli di Marty Fieldman.
Prodo, spiegò a Elsina che, al di là delle grandi Montagne Pelose, esisteva un mago chiamato Marcio Mortis, che risolveva i casi più disperati e, forse, perché no, avrebbe potuto anche fare qualcosa per lei.
L’Elsina partì con le lagrime in poppa e in pochi giorni raggiunse la lussuosa capanna in giunco, e radica di noce, del mago.
Bussò e dopo qualche attimo, la di lui segretaria Bundy Bindi, famosa in zona per il suo alito pestifero e per la sua avversione ai ratti della famiglia Amatto, la fece entrare e attendere nella piscina dell’influente stregone.
Non passarono più di due giorni che Mortis fu al suo cospetto.
Elsina, appena vide il fisico, non proprio ginnico dell’uomo, se ne innamorò subito, ma ahilei le lagrime continuavano imperterrite a scendere senza sosta alcuna.
Il mago Marcio, dopo averla esaminata ben bene, sentenziò con estrema fermezza e lucidità:
“ Dovrai andare sul monte Arcor, e quivi trovare il famoso Berlusphinx Mandrillus. Bene, se riuscirai a portarmi il di lui cuore e il di lui fegato, grazie a questi due organi ti preparerò una pozione che ti farà smettere di piangere all’istante”.
Felice, da dare in un dirotto pianto, cosa che non le scomodava minimamente, Elsina partì verso il famigerato monte, luogo frequentato dalle scimmie e oranghi più vogliosi del continente terracqueo.
Dopo tre giorni e due fiumi lasciati alle sue spalle, l’“alligatrice”, per non ripetere sempre “coccodrilla”, vide un albero su cui vi era inciso “siete a 11km dalla meta desiata, cioè dall’abitazione del Berlusphinx Mandrillus”.
Durante i restanti ultimi tratti di percorso Elsina incontrò la famosa maitresse di zona Ilona della Stalla, la PR di una famosa azienda di banane biologiche Coline Zinnetti, la donna cannone delle Montagne Pelose Vera Ironica, la gallerista di noci di cocco Angie Zozzo e altri personaggi, ma stranamente tutti di sesso femminile.
Più si avvicinava alla dimora del Mandrillus più ragazze e donne di goni età incontrava, e molte di loro non riuscivano a trattenere “caste” esclamazioni tipo “che Mandrillus quel Berlusphinx”, “ lui riesce a saziarti con quel suo tocco fatato”, “che differenza con mio marito”…
Finalmente, la coccodrilla giunse innanzi alla porta di questi e lo aveva capito anche lei, ricercatissimo e corteggiatissimo latrin lover, idolatrato dal sesso femminile di vari continenti.
La porta le venne aperta da un primate femmina di nome Sara, totalmente depilato, appartenente alla famiglia delle Tommashiane, pongide raccolto ai bordi di periferia.
Dopo essersi accomodata in sala di attesa Elsina, -che non riusciva a fermare il musone che le andava a destra e sinistra, quasi fosse ad assistere a una partita di tennis, a causa dell’andirivieni di femmine, più o meno giovani, da una stanza all’altra del grande salone- fu approvvigionata di 1350 pacchetti di kleenex e di 121 asciugamani in fibra di legno per tamponare la perdita continua di lagrime.
Ma, il tutto ebbe breve durata, poiché da una scalinata di legno essiccato della foresta amazzonica, stava scendendo un essere fra l’umano e il sovraumano, tra il reale e l’immateriale, un misto fra George Clooney e Brontolo di Biancaneve, tra Superman e Bombolo; sì era lui: Berlusphinx Mandrillus, avvolto da un accappatoio di spugna con i ricami in oro puro e diamanti, bandana multicolor di Pucci, e babbucce LV con incise, in platino, le sue iniziali B.M..
Chiamò a se Elsina dicendole: “Piccola è il tuo turno, un po’ di fortuna anche per te”.
L’ “alligatrice”, visibilmente imbarazzata, entrò in una stanza 21 volte più grande della suite imperiale del Four Season di Parigi, e appena il sovrasensibile Mandrillus girò le spalle gli fu addosso per azzannarlo e strappargli cuore e fegato…
Non vi riuscì, perché appena sopra di "Esso" Mandri, con un colpo di reni, la ribaltò su se stessa e le fu sopra con quella baldanza e vigoria tipica di un essere vivente che si ciba di pillole blu.
La baciò e la fece sua; s’arrampicò sull’armadio e, poi, si buttò a tuffo si di Essa; la rifece sua più e più volte; si lanciò su di Ella dal lampadario di legno teack e la prese con la posizione no.169 del più antico testo sull’erotismo a noi pervenuto della dinastia dei Mandrillus Arcoridei .
Passarono due giorni e due notti di intense e personali interpretazioni della 169 posizioni del KS, fino a che nella ripetizione della no. 56 si annodarono e dovettero, per forza di cose, concludere il loro appassionato incontro d’amore.
Meraviglia delle Meraviglie! Elsina aveva smesso di piangere, anzi un leggero sorriso di soddisfazione disegnava le sue enormi fauci. Si guardò intorno e si ritrovò orbene bagnata, ma non da lagrime, bensì da…
Da quel giorno la “coccodrilla” piagnona guarì completamente e l’unico liquido che vide scorrere in lei fu il paradisiaco nettare…
Oggi Elsina è felicemente sposata e ha ben 5 figli i quali, inspiegabilmente, le prime parole che hanno proferito alla madre sono state “ Mamma mi consenta…”.
Ah, dimenticavo il mago Marcio Mortis.
“Ello” ebbe a innamorarsi di tal Angelika Frocissaro, impiegata in un supermercato delle Montagne Pelose, ma dopo tre giorni di convivenza Angelika ebbe a tradirlo nientemeno con Berlusphinx Mandrillus il quale, conosciutolo per caso alla cassa -intento a pagare 263 scatole blue di Sciallis- , ne venne folgorata dallo sguardo magnetico e, abbandonato al volo il registratore di cassa, se ne andò con Esso nel magazzino della frutta e verdura, ove la Frocissaro poté conoscere anch’ella l'antico testo…
Marcio Montis, venuto a conoscenza della cosa, impazzì quasi del tutto e, narrano le fonti storiche, si dette alla politica economica con risultati tanto scadenti da ritrovarsi nell’Isola che non c’è con un certo Prugnetta Pan che gli rese la vita molto difficile, poiché lo costrinse a presenziare agli spettacoli di Louis Bermalati noto battutista dell’isola, e a una delle ultime spiritosaggini di Louis non resistette fuggendo e conducendo, da quel giorno in poi, vita da eremita…ora sì che la fiaba è finita!
Inserito da Maria.pia il 19/04/2013 16:15:33
Il lieto fine sarebbe ....ehm! mandarli su un pianete senz'acqua
Inserito da marilena.massa il 19/04/2013 15:43:20
Carina la favoletta....anche se sinceramente. ....non mi è chiara la morale!
Inserito da rosella il 19/04/2013 13:51:36
mi e'semblato di liconoscele qualcuno abitante di alconeide....
Inserito da Maria.pia il 19/04/2013 13:05:41
Molto bella la tua favola ,molto attuale....chissà se avrà un lieto fine!?
Inserito da sabrina.faccio il 19/04/2013 13:02:53
Da sbellicarsi, sei fortissimo Raccontafavole, fortissimoooooooooooooooooooooooo
Inserito da Loredana il 19/04/2013 13:01:10
Bravo RaccontaFavole! Mi hai portato un po' di risate in questo venerdì irritante. Miracoloso quel Mandrillix...:-D
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