E un «Ti amo» la facesse impazzire di gioia

Fuga da Oliver

Tante e tante volte cercò di rassegnarsi a non avere più il suo affetto, ma poi capitolava e il desiderio spazzava via ogni dubbio

di Il Raccontafavole

Fuga da Oliver

Mary aveva ancora il ricordo di quella volta che disse a Oliver ciò che provava per lui…

Il cielo sopra di lei era coperto, la sua voce si spezzava, era così spaventata, ma ciò era spiegabile perché cercava solo un rifugio nei suoi occhi che le desse calore e rassicurazione per poter continuare per quel sentiero, con un semplice fine... trovare quello che non aveva trovato mai in qualcuno.

Quell’amore tanto speciale che la sollevasse da terra… che un solo sguardo la facesse perdere…

E un “Ti amo” la facesse impazzire di gioia.

Avrebbe desiderato fosse tutto semplice, come innamorarsi con uno sguardo.

Forse in quel momento ciò che aveva detto era poco, rispetto a ciò che provava dentro, al turbinio di emozioni che controllava a stento, quei dossi d’umore... che mescolavano rancore, allegria, solo amore, ma meglio di niente anche l’agonia che la faceva morire.

Cercava di consolare le sue notti pensando ai difetti di Oliver e al danno che avrebbe potuto arrecarle, ma poi strabordava il pensiero di momenti felici accanto a lui.

Tante e tante volte cercò di rassegnarsi a non avere più il suo affetto, ma poi capitolava e il desiderio spazzava via ogni dubbio.

Sopraggiungeva un effetto diametralmente contrario che le faceva augurare di averlo lì vicino tra le sue braccia e offrirgli molto più del suo amore… Tutto ciò che lei era.

Quel sonno cosparso di mille ansie sperava, in cuor suo, svanisse nelle tenebre nelle quali Oliver la faceva vagare; scomparisse quell’illusione falsa che la ammaliava grazie al suo sguardo, e che poi si trasformava in sofferenza dell’anima.

E continuava il ricordo nella sua mente che non riusciva a evitare neppur vagamente.

Aveva ancora il forte desiderio di perdere nell’oblio quel sentimento così lacerante, di trasformarlo in qualcosa di passeggero, ma non era possibile.

E capiva e malediceva il detto “il cuore non sente ragioni” …

Mary doveva continuare, sebbene il suo cuore non volesse avanzare e rimanesse cheto in quei dieci minuti nei quali ebbe Oliver davanti, così da esprimere il più grande amore che nessuno potesse sentire per lui.

Era, però, giunto il momento, o meglio scaduto il tempo, e subentrava la necessità di dire addio e spostarsi in un altro luogo, molto distante da Oliver. 

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