Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Di solito Mr Roughoaks finiva così le sue discussioni
Come accennato, Mr. Roughoaks e consorte non erano ben accetti in quel di Hoboken, anzi erano da quasi tutti disistimati, vuoi per il caratteraccio di lui, vuoi per la fama di beona attaccabrighe di lei.
Erano poco amati soprattutto quando si compiacevano delle loro ricchezze, delle due case ad Aspen (CO), della mega villa agli Hamptons con Yacht annesso, dell’impresa vinicola a San Francisco, della catena di fast food a Ottawa in Canada, del ranch El Vaquero in Texas etc. etc.
Mrs. Sandra era stata una bella donna, ma alcool e fumo l’avevano come incartapecorita e il modo retrò di agghindarsi non l’aiutava. I capelli rossastri le aggiungevano quel tanto di squallore da farla sembrare una zitella impunita e acida. Il vizio tremendo di sputacchiare mentre parlava completava l’opera.
Mr. David Harold era un omaccione dal grugno sempre corrucciato, alto quanto bastasse per assomigliarlo a un orso, ma sicuramente dimostrava più vitalità della moglie.
Insieme formavano una gran bella coppia di personcine a modo, nervose e talvolta aggressive. Le loro relazioni interpersonali erano definite, da chi li conosceva, comportamenti antisociali e anche all’interno del matrimonio c’erano violenza e ingiurie sia fra di loro che ai danni dei figli.
Il più preoccupato era sempre stato Donald, lo sciagurato figlio, che sin da piccolo veniva continuamente riempito di botte e gratificato d’insulti rendendolo quello che era agli occhi di tutti: un ritardato.
Elizabeth, d’altronde, non poteva certo difendere il fratello, visto il caratterino dei due, e finiva sovente per assecondare le malefatte dei genitori.
Mr. Roughoaks vedeva in Peter qualcosa di molto diverso dai due figli, passivi e inconcludenti. Percepiva in lui la briosità e la vivacità tipica del maschio che vuole arrivare, facendone subito il suo braccio destro affidandogli incarichi che gli altri due, ma in particolar modo Elizabeth, non sarebbero mai riusciti a portare a termine.
Tale fraterna amicizia, all’interno della compagnia, era ben vista persino da Mrs. Roughoaks, la quale si compiaceva di questa accoppiata ritenuta, dai più, vincente.
Anche Donald accettava veramente di buon grado il rapporto così profondo fra suo padre e Peter. In realtà investiva molto sull’amicizia con Cummings: dal momento che Peter era amico di Donald Mr. David Harold, a sua volta, avrebbe dovuto considerare di più lo stesso figlio magari rispettandolo maggiormente. Donald puntava a questo.
Un giorno, tanto per spiegare com’erano fatti i Roughoaks, al ritorno da un weekend sciistico si fermarono in un ristorante non distante la loro villa di Aspen. Un tipico chalet di montagna trasformato in tavola calda.
Quando furono dentro chiesero al cameriere se vi fosse un tavolo libero. Il ragazzo rispose loro che erano strapieni, ma che se avevano pazienza di aspettare un quarto d’ora al massimo, avrebbero potuto tranquillamente sedersi al tavolo numero quattro che si stava liberando.
I Roughoaks si guardarono perplessi, ma annuendo si sedettero in attesa del posto libero.
Trascorsi i quindici minuti canonici Mr. Roughoaks chiamò il solito cameriere chiedendo spiegazione sul perché il tavolo promesso fosse ancora occupato da quegli scalmanati montanari. Si da il caso che David Harold pronunciasse queste parole a voce abbastanza alta da essere sentito dal tavolo dei montanari in questione. Così uno di loro, irritato dall’espressione colorita dell’ uomo, si alzò minaccioso dirigendosi verso i Roughoaks. Il montanaro, che peraltro non era tale, si abbassò con la faccia fino al volto dell’anziano, seduto in attesa del posto, esigendo una spiegazione sulle parole “scalmanati e montanari” uscite dalla sua bocca, dal momento, disse lui, che non erano né l’una né l’altra cosa.
Mr. Roughoaks, per niente intimorito, con una spallucciata denigratoria replicò che, con i pezzenti-miserandi, non ci parlava e anzi avrebbe fatto meglio a tornarsene a sedere perché non sapeva, povero il montagnolo, con chi stesse parlando. L’omone, alias il montanaro, capito l’andazzo scosse la testa dicendo che non valeva la pena prendersela con certa gente, soprattutto in presenza di evidenti problemi di demenza senile.
Al “senile”, Roughoaks, non ci vide più mettendo in mostra tutto il suo repertorio e la sua conoscenza di bon-ton:
- La colpa non è vostra, puzzolenti trogloditi boscaioli, ma di chi vi permette di entrare in locali dove transita soprattutto la gente perbene che voi cercate di appestare con i vostri modi barbari e rozzi. Siete degli emarginati senza scampo e i proprietari di questa miserrima locanda lo sono più di voi -.
Intervennero sia il proprietario, sia i camerieri a cercare di mitigare lo scatto d’ira compulsiva dell’anziano David Harold, assecondato vieppiù dalla consorte che, invece di invitarlo alla calma, lo eccitava.
Uno, del gruppo, impressionato dalle urla e pensando che la cosa sarebbe ben presto degenerata, chiamò il 911 e dopo pochi minuti entrarono nel ristorante tre agenti della polizia di Aspen.
Non ci fu niente da fare, Mr. Roughoaks, continuò imperterrito a inveire contro il gruppetto e il proprietario del ristorante a tal punto che, uno dei poliziotti, stufo dell’atteggiamento dell’anziano, gli intimò di zittirsi facendogli una multa per schiamazzi e rumori molesti, mentre il gestore della locanda chiese allo stesso poliziotto un decreto restrittivo verso quest’insolente disturbatore. I Roughoaks, solo allora, si placarono.
Inserito da Valeria il 23/12/2011 18:05:37
Superbio veramente. In attesa della prossima puntata . Dieci con lode.
Inserito da piero44 il 19/12/2011 20:48:37
Mia moglie mi fa presente che non c'è il numero di capitolo. Saluti
Inserito da piero44 il 19/12/2011 20:46:33
Complimenti, sempre meglio.
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