Rassegna Stampa

La Rassegna Stampa di Monica Macchioni del 30/09/2013

Uno sguardo alle pagine dei quotidiani italiani

di Monica Macchioni

  • Tempo, prima. GAETANO QUAGLIARIELLO. NON SI DOVEVA TIRARE L'ATOMICA
  • Tempo, p2.Intervista a SCILIPOTI: niente voto, ora serve una intesa. Il senatore che nel 2010 allungò la vita al governo del Cavaliere richiama i leader: "Il Paese non ha bisogno di un'altra campagna elettorale. Senatori. Non so quanti siano pronti a sostenere Letta ma sono liberi di farlo"
  • Tempo, p3. Ma di questa crisi il maggior responsabile è Napolitano. Il Pdl ha compiuto un errore madornale nel confermarlo al Colle e lui ha accettato un incarico al di sopra delle sue possibilità.
  • Tempo ,p5. 13 Grillini nel mirino. Beppe: votiamo: caccia ai senatori 5Stelle che potrebbero sostenere un governo Pd-Sel. I fedelissimi del comico: chi vuole uscire dal Movimento lo dica subito.
  • STAMPA, prima. MARCELLO SORGI. L'ULTIMO APPELLO AL CAVALIERE
  • La presa di distanza dei ministri "dimissionati" e di alcuni dirigenti del Pdl dalla decisione di Berlusconi di aprire la crisi non va scambiata per una ribellione, o per il preannuncio di una spaccatura. La novità esiste, certo, ed è rilevante: in un partito "padronale", privo del normale funzionamento della democrazia interna ed abituato ad aspettare sempre gli ordini del capo, non s'era mai visto un dissenso di queste dimensioni. In un solo giorno, anche il più cauto distinguo, come quello del segretario Alfano, anche i silenzi ostentati dei due capigruppo Brunetta e Schifani, hanno acquistato un peso importante. Così che ieri sera il presidente del consiglio Letta, all'uscita dal Quirinale, poteva sottolineare il valore di queste posizioni, emerse inaspettatamente dal centrodestra, e considerarle alla stregua di una base di trattativa per cercare ancora di salvare il governo.
  • Insieme a Letta sono in molti ad auspicare che la mossa a sorpresa di Berlusconi - riconfermata ieri duramente in tv, con toni minacciosi verso i dissidenti - porti a un esito insperato: far coincidere insomma la fine, ormai annunciata, della carriera parlamentare, e l'esaurimento di quella politica, del Cavaliere, con la liberazione del centrodestra dal modo in cui il suo fondatore l'ha concepito e l'ha voluto per vent'anni, piegando con la forza qualsiasi tentativo di discussione o di cambiamento che venisse  dall'interno. È una previsione legittima, visto quel che sta accadendo, ma non è detto che si verifichi. E tutto quel che i dissidenti stanno facendo, in realtà, sembra mirato, più che a rompere con Il loro leader o a liberarsi di lui, a fargli capire che la decisione presa d'impeto due giorni fa è stata un errore, frutto dei consigli sbagliati dei "falchi" del Pdl, e foriera di conseguenze disastrose, non solo per il centrodestra, i cui elettori, in gran parte, sono contrari alla crisi, ma anche per lo stesso Berlusconi.
  • Naturalmente non è affatto facile che il Cavaliere si convinca, ed anzi i toni che continua ad usare fanno pensare piuttosto il contrario. Ma la prospettiva a cui punta il crescente dissenso interno pidiellino è quella di rimettere in piedi il governo con l'appoggio di Berlusconi e di tutto o quasi tutto il Pdl. Un capovolgimento, al momento imprevedibile (ma non si sa mai), che veda il centrodestra abbandonare la svolta "estremista" e "radicale", com'è stata definita dai ministri "dimissionati", per riprendere il suo ruolo di partito dei moderati. Abbandonando l'Aventino su cui si preparano a salire i parlamentari che hanno firmato i moduli prestampati delle dimissioni, e tornando nella trincea del rapporto dialettico di collaborazione-competizione con il centrosinistra.
  • Se questa è appunto la prima possibilità, la via d'uscita principale che sia Letta, sia Alfano e i suoi colleghi che hanno alzato la voce con Berlusconi si augurano - ed è la ragione per cui il chiarimento parlamentare è stato fissato mercoledì, per lasciar tempo alle diplomazie di entrambi i campi di lavorare -, occorre riconoscere, realisticamente, che le probabilità che si realizzi sono poche: al momento, non arrivano al trenta per cento. Gli altri sbocchi da  mettere in conto, nell'ordine, sono che Letta non riesca a ricostruire la maggioranza di larghe intese; e che di fronte alla possibilità di un governo sostenuto al Senato da una maggioranza risicata e composta per lo più da dissidenti sia il Pd (Epifani l'ha già detto) a tirarsi indietro, per evitare di caricarsi sulle spalle il peso delle decisioni difficili che l'Italia dovrà affrontare per risanare i suoi conti pubblici.
  • Come ha lasciato intendere ieri sera in tv, Letta a quel punto uscirebbe di scena. E a Napolitano non resterebbe che tentare la carta di un governo di scopo, istituzionale, affidato al presidente del Senato o al ministro dell'Interno, con l'incarico di ottenere la riforma della legge elettorale che sta per essere dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale, approvare la legge di stabilità e andare al voto. Sempre che - Dio non voglia, ma non si può esclidere - anche questa ipotesi di riserva si riveli impraticabile, e la legislatura precipiti nel disastro.
  • STAMPA, p2. Mercoledì in Aula il premier chiederà fiducia fino
  • al 2015. Vertice al Colle: elezioni solo se non c'e' alternativa. Il Cavaliere apre sulla manovra, crepe nel Pdl
  • STAMPA, p4. Strappo dei ministri: Forza Italia estremista. Gli esponenti di centrodestra nell'esecutivo confermano le dimissioni ma si dissociano dall'iniziativa. Nel partito cresce l'ipotesi di una scissione. L'ala moderata pronta a sostenere Letta. La DE GIROLAMO diserta la festa di compleanno di Berlusconi a Napoli "ma resto fedele a lui".
  • STAMPA, p5. AMEDEO LA MATTINA. Alfano messo alle strette: i traditori rischiano grosso, si ritroveranno come Fini. Il vicepremier: sarò diversamente berlusconiano. L'ira del Cavaliere. Lupi, Alfano, Di Girolamo, Quagliariello, Lorenzin e tutta la voliera delle colombe fanno finta di sperare che Berlusconi "rinsavisca" e attribuiscono la colpa dei suoi sbandamenti ai pitoni e alle pitonesse. Ben sapendo che il Cavaliere è il vero capo dei falchi. Così stanno accarezzando altri progetti politici, la scissione.
  • STAMPA, p7. Famiglia, aziende e partito. Il mondo del Cavaliere ora scopre il dissenso. Gli irriducibili VERDINI,SANTANCHE' e BONDI l'hanno convinto a far saltare il banco, ma nel partito si allarga il fronte del NO ALLA CRISI.
  • STAMPA ,p9. Intervista a GENTILONI: la legislatura non va avanti con 5 voti di scarto. Il renziano: un accanimento terapeutico non produrrebbe benefici. L'orizzonte probabile. E' immaginabile pensare che si vada a votare ai primi di marzo. La corsa nel partito.
  • STAMPA, p9. Pd: Epifani avverte: niente governicchi. Meglio le elezioni. Troppo alto il rischio di accollarsi il peso dei sacrifici.
  • Il Fatto, prima. La setta del condannato in rivolta.
  • Il Fatto, prima. ANTONELLO CAPORALE: ANGELINO TROVA IL QUID E SFIDA IL CAIMANO: O ME O GHEDINI.
  • IL Fatto, p3. Carfagna: Silvio come Einstein
  • Repubblica, p4. I "diversamente Berlusconiani" nuova frontiera di Angelino & C. La ribellione dei moderati Pdl. E per loro è pronta la gogna.
  • Repubblica, p4. Ma i disabili non ci stanno. "C'e' poco da fare dell'ironia".
  • Repubblica, p7. FRANCESCO BEI. La road map del premier: vado avanti fino al 2015. Ma non accetterò governicchi. Non resto solo per la riforma elettorale. In aula un appello alla libera coscienza di ogni parlamentare, al di la del partito o dei movimenti di appartenenza
  • Repubblica, p11. Epifani: un governo di servizio per abolire subito il Porcellum. In caso di elezioni siamo pronti.
  • Repubblica, p19.In Austria vola l'ultradestra, i socialdemocratici arretrano, ma tiene la Grande Coalizione. Gli eredi di Heider oltre il 20%,bene i verdi.
  • Repubblica, p22, la glasnost dello Ior, ecco il bilancio. Nell'ultimo atto utile quadruplicato.
  • Mattino, p5. ETTORE COLOMBO. Partito nelle mani di Santanche'-VERDINI? Si apre la vera sfida per la successione. E adesso i moderati sperano che il segretario li conduca alla vittoria contro gli oltranzisti.
  • Messaggero, prima. Intervista a QUAGLIARIELLO: pronti ad un altro partito. Stiamo valutando se dar vita a un uovo partito. Non esiste che i moderati siano diretti da un gruppo di estremisti. In Francia di formazioni golliste ce ne furono tre, da noi potremmo averne due. Messaggero, p2. I paletti del presidente: urne anticipate solo ultima spiaggia. Siamo in una fase un po' criptica. Vedrò se ci sono le condizioni per proseguire.
  • Messaggero ,p7. Dubbi di Renzi ed ex ds sull'orizzonte di Letta: Troppo lungo.
  • Qn, p4.Intervista a UMBERTO BOSSI: Silvio ha sbagliato. Le urne? Non ho fretta. La vendetta è un piatto che si gusta freddo. In Italia il coltello e'nelle mani dei giudici
  • Qn, P6. Matteoli ridisegna Forza Italia: il partito non è una monarchia. Le proposte del Cavaliere devono essere approvate alla dirigenza. Escludo la scissione. Basta con le urla. No alle elezioni, rilanciamo questo governo.  
  • Unita',prima. EMANUELE MACALUSO. Serve il coraggio dei moderati
  • Corsera, prima. FERRUCCIO DE BORTOLI. L'indignazione dei moderati. L'estremismo che colpisce famiglie e imprese.
  • Corsera, p5. MASSIMO FRANCO. Un Berlusconi inquieto cerca di bloccare una rottura nel Pdl. Un'offensiva per impedire la nascita di un governo con i transfughi
  • Corsera, p6. Intervista a LORENZIN: no a un partito modello Alba Dorata. I falchi sono una minoranza della minoranza. Chi sta tenendo in mano il Pdl non è attrezzato dal punto. Di vista culturale
  • Corsera, p10. Intervista a Casini: no a governicchi. I numeri? La stabilità in se' non è un valore. Ora un'operazione politica vera o non ci sto. Il progetto. Io lavoro per creare la sezione italiana del Partito popolare europeo
  • Corsera, p11. EPIFANI: via il Porcellum, poi le urne. Congresso a rischio se si vota subito
  • Giornale, prima. ALESSANDRO SALLUSTI. Eversivo è alzare le tasse, liberale è non farlo.
  • Giornale, p3. ADALBERTO SIGNORE. Il Cavaliere tira dritto: chi non è con me è fuori. Berlusconi replica alle colombe, invocando l'unità di Forza Italia. E a Napolitano fa sapere che non farà passi indietro.
  • Giornale, p11. Minzolini vince: Travaglio va processato. La Cassazione da' ragione al senatore Pdl e pungola i giudici che hanno graziato il vicedirettore del Fatto dalla querela.
  • Giornale, p12. FIAMMA NIRENSTEIN. Netanyahu va all'Onu e avverte il mondo: non fidatevi dell'Iran.

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