Editoriale

Se Renzi imita Crozza, una ragazzina si spaccia per politica e un imprenditore dopo il GF fa l'antiberlusconiano

Impossibile distinguere i renziani dai renzini del comico, possibile che la sinistra si lasci dissolvere così?

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

iciamolo onestamente, per quanto Maurizio Crozza sia bravissimo, senza dubbio il miglior comico oggi sulla scena, pensavamo che dopo il lancio della nuova stagione di Crozza delle Meraviglie – con i “Renzini, le praline dell’ovvio”: «40% di niente, 30% di Baricco, un velo, proprio un velo di sinistra e un cuore morbido morbido di cioccolato» – alla Leopolda il sindaco di Firenze i suoi accoliti avrebbero ingranato una marcia diversa.

Per carità, niente che tradisse l’autentico spirito renziano di rottamatore in servizio permanente effettivo, o che mostrasse un Renzi muscolare e propositivo. Non ci aspettavamo che alla Leopolda andasse in scena la rivelazione dell’ homo novus capace finalmente di rompere inequivocabilmente con la tradizione stantia di una politica sfinita in liturgie demagogiche e inutili, banali e truffaldine, inconcludenti e autorefereziali.

Non ci eravamo illusi a tal punto. Però ipotizzavamo che dopo l’esordio televisivo di Crozza, Renzi avrebbe marcato le distanze col modello satirico andato in scena nei promo del nuovo spettacolo del comico, e soprattutto che avrebbe impresso alla convention fiorentina il segno di una politica vera: fatti non parole, proposte non slogan, ecc ecc insomma quel tanto di distintivo da quel che ci nausea quotidianamente.

Cosa abbiamo visto invece? Un palco con sedie da bar anni 60’, quelle di plastica colorata intrecciata, vespa e bicicletta, microfono d’epoca, che l’organizzatrice, una ragazzina col bel visino pulito da prima della classe e una petulanza insopportabile, che risponde al nome di Maria Elena Boschi (ed è anche deputata), ha giustificato come immagine della piazza dove riunirsi per parlare discutere ecc.

Si può pensare a qualcosa di più banale e scontato? Ci diranno (ammesso che ne avessero avuto contezza) che il riferimento culturale era al romanzo d’esordio di Tabucchi, Piazza d’Italia, anche se così fosse (e sarebbe l’unica cosa veramente di sinistra della Leopolda) ci dovrebbero spiegare come si può progettare il futuro sull’estetica degli anni ’60, anni che per i ragazzini renziani è trapassato prossimo (sono tutti nati negli anni ’80 o giù di lì).

Alla Leopolda è andato in scena uno spettacolo in tutto simile a quello proposto da Crozza dagli schermi de La7 al venerdì. Il tono era quello esemplato dal comico: «Dare del tu alla crisi» «Qual è il colore della paura», «Prendere l’ansia a braccetto», ovvero l’uso della locuzione apparentemente significativa ma di fatto insignificante, una forma di bluff linguistico proposto in formule apodittiche e inconsistenti, ma di grande effetto, di quelle che avrebbero fatto dire alla Marchini dei tempi d’oro: «Ma che avrà voluto dire?».

Poi lunedì a «Piazzapulita», da un Formigli, adeguatamente inginocchiato al renzismo, abbiamo potuto conoscere da vicino la on. Boschi, che ha sostituito (a riprova di quanto abbiamo scritto più volte del turn over di figure e figuri a fianco di Renzi, che usa e getta con una disinvoltura stupefacente) la mora Bonafé.

Biondina, armata di quel sorrisino da finta buona ma vera ipocrita, che dice a chi la guarda: «Noi siamo i migliori e voi non capite niente, mi fate pena». Insopportabilmente petulante e felice di essere in televisione a pavoneggiarsi, ma ben attenta a indignarsi perchè qualcuno ha fotografato le sue scarpe leopardate tacco 12, rappresentandola come icona di una femminilità esibita, vanitosa e modaiola.

Se non vuol fare la Santanchè (che almeno ha il coraggio della propria estetica, e anzi la rivendica senza infingimenti) dei renziani si metta un decolté semplice. Troppo facile invocare per sé il rispetto che viene negato alle altre. Essere renziana non è un lasciapassare sufficiente per servirsi impunemente dei simboli contestati alle berlusconiane (che poi sia ingiusto valutare una donna in base al look è un altro discorso, ma deve valere per tutte le donne non solo per la ragazzina della Leopolda).

E che dire dell’imprenditore renziano che ancora a Piazza pulita dall’alto dei suoi scarsi trent’anni, e di tanta demagogica prosopopea moralista, dava lezione di etica politica e di serietà a Berlusconi, dopo aver ammesso di aver partecipato alla X edizione del (berlusconiano) Grande Fratello per motivi “di comunicazione”, si è giustificato.

Mamma mia che pena questa banda di ragazzetti che vorrebbero prendere la guida del Pd e poi dell’Italia. È proprio vero non c’è limite al peggio.

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    4 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 29/10/2013 16:32:24

    Condivido la prosa e lo stile della brava Simonetta Bartolini. Dall'estrema periferia sono considerazioni che faccio da tempo, pur essendo rispettoso, delle idee degli altri. Una questione che non riesco a capire riguarda l'" amore ", a suo tempo, di un certo elettorato di centrodestra.

  • Inserito da clara il 29/10/2013 15:54:29

    da quando la cultura e politica si fa inanellando una gratuita offesa dietro l'altra? invece che argomentando nei contenuti, voi che accusate di non averne chi mette in fila un centinaio di interventi di vita vissuta, proposte e soluzioni di gente comune tanto quanto di imprenditori e amministratori? dove il contadino ed Epifani valgono uno pari nella dignità di uomini pensanti? voi, non siete degni di parlare di politica, che la sporcate di un fango meschino. Per me è la prima Leopolda, non ho mai vissuto niente di più appagante, questo è il vero congresso.

  • Inserito da paola il 29/10/2013 12:29:20

    il peggio fino ad ora è stato creato da quelli che lei crede essere il vero Pd quelli che per dimostrare di esserlo devono sventolare bandiere rosse e cantare avanti popolo!il vostro atteggiamento di infangare Renzi con toni molto saccenti dimostra la vostra ignoranza nel capire che sta cercando di risollevare proprio quel partito che tanto osannate di sentire solo vostro! io se fossi stata in Renzi, dopo tutto il voltagabbana e gli insulti da voi fatti in quanto detentori dei veri principi politici di sinistra, vi avrei dato un bel calcio e vi avrei mandato a quel paese! Ringraziate che c'è qualcuno come lui che potrebbe portare voti al partito altrimenti era game over!!

  • Inserito da Sara il 29/10/2013 12:06:37

    Quest' articolo che lei scrive dimostra la sua superiorità morale e di tanti che nel Pd credono di avere solo loro la verità in tasca. Complimenti per i toni garbati.

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