Editoriale

Perché difendo Berlusconi pur non essendo berlusconiano

Un'Italia da terzo mondo: la malagiustizia, la morte in carcere del giovane Federico, la vicenda dei Marò...

 

di  

lcuni lettori di Totalità mi hanno rimproverato di avere difeso troppo apertamente Berlusconi in merito alle tristi e note vicende che l’hanno visto protagonista.

L’accanimento mediatico-giudiziario verso il Cavaliere altro non è stato che lo specchio  opacissimo di un’Italia amministrata da un potere, quello giuridico, che si è sostituito di fatto all’arte di governare.

Da ciò ne deriva una considerazione elementare, più che semplice: se deve essere così, se dobbiamo farci governare dalla magistratura che essa sia, allora, l’esempio più fulgido di imparzialità, certezza, che sia una giustizia sempre e comunque giusta e lecita.

Purtroppo, invece, come da anni ci ricorda Strasburgo, la legge italiana è gestita in maniera anomala, parziale, ineguale e talvolta subdola.

Basta prendere in considerazione che per scalzare un leader politico, è stato fatto ricorso ad essa, a processi ridicoli senza la benché minima prova provata e tutto ciò ai danni di una persona potente, ricca e conosciuta nel mondo.

Pensate un po’, quando la scure sibilante dell’ingiustizia italiana si abbatte su un comune cittadino, su un padre di famiglia o un piccolo imprenditore, su un lavoratore o impiegato che sia, persone con mezzi limitati che a malapena arrivano a metà del mese; non potranno permettersi che un avvocato d’ufficio, una difesa inadeguata e tanta, tantissima sofferenza, soprattutto se poi alla fine risulti innocente, come il dato evidenziato dai Radicali ha portato a conoscenza, lasciando tutti senza parole, ma con una grande paura di entrare nel novero: 50 mila persone sono risultate essere innocenti, per una spesa complessiva di quasi 600 milioni di euro. L’istituto della riparazione per ingiusta detenzione parla chiaro e chiunque può attingere a siffatti sconcertanti dati.

Ecco, dunque, perché come dite voi, ho espresso giudizi pro Berlusconi, semplicemente per il fatto che se arrivano a massacrare un uomo della sua levatura e con le sue possibilità, figuriamoci con noi umili cittadini italiani.

Pertanto, ciò che è accaduto al Cavaliere potrebbe riguardare ognuno di noi e, magari, a qualcuno è già successo di vedersi arrivare in casa la polizia giudiziaria che ti rivolta l’abitazione come un calzino, investendoti di accuse poi totalmente inventate.

Da qui alla morte in carcere di Federico Perna il passo è breve e mette ancora in evidenza la totale assenza dello Stato e della Giustizia.

Malato, con problemi psichici e tossicodipendente Perna si è arreso alla vita in un Paese che dall’inizio dell’anno ha contato 141 vittime perite in gattabuia. 

Il 34enne aveva contratto l’epatite C che poi in galera si è trasformata in cirrosi epatica.

Fatto sta che Federico muore come un cane in carcere nonostante i verbali clinici di una struttura ospedaliera di Viterbo e del centro clinico del carcere di Secondigliano abbiano più volte documentato che il suo stato di salute era incompatibile con la detenzione in carcere.
Ora, questa notizia è stata, come ogni cosa che riguarda lo schifo perpetrato nelle patrie galere, evidenziata con trafiletti o non pubblicata proprio dai giornali; ma di questi casi l’Italia né è piena, come è piena di quei magistrati che a conoscenza di simili situazioni continuano a negare i domiciliari o il ricovero urgente in una clinica adeguata.

Chi ci pensa ora alla madre del Perna che fra l’altro ipotizza che la morte del figlio sia avvenuta a causa di maltrattamenti e percosse, e che ha messo a disposizione le foto di Federico appena morto, evidenzianti grandi ecchimosi in varie parti del corpo.

Che l’Italia in campo internazionale valga meno di zero lo dimostrano anche le dichiarazioni del Ministro indiano dell’Alta Corte di New Delhi che si diverte ogni volta a cambiare parere sulla vicenda marò. E’ di queste ultime ore la frase choccante: "Nessuna garanzia sulla pena di morte ai marò"

Siamo veramente alla farsa più deprimente che ci sia, con un paese del Terzo Mondo che ci cambia regolarmente le carte in tavola e il Governo italiano lì a farsi raggirare come un pugile suonato dai troppi KO.

Il Paese da terzo mondo non è più l'India ma l'Italia, che appena si parla d’estero si cala i calzoni e se anche c’è di mezzo la vita di due soldati dell’esercito si ritira in buon ordine aspettando tempi migliori.

E voi mi chiedete perché difendo Berlusconi!

Non difendo lui, ma evidenzio la straziante situazione di un’Italia molto presto nelle mani dei pubblici uffici stranieri. 

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    4 commenti per questo articolo

  • Inserito da Fabio S. P. Iacono il 04/12/2013 18:23:23

    Quando gli elettori di una nazione come l'Italia disertano in massa le urne come è avvenuto nella recente consultazione elettorale che ha dato vita all'attuale Legislazione, bisogna prenderne atto ed agire istituzionalmente di conseguenza. La primavera 2014, non è possibile rimandare ulteriormente, deve rappresentare l'avvio della terza Repubblica. Come fare? Abbinando le elezioni europee al rinnovo del Parlamento nazionale con il perfezionamento delle nuove regole: 1)Semipresidenzialismo francese? Cancellierato tedesco? O Sindaco d'Italia? Fatto a qunto pare il possibile da questo esecutivo in materia economica, ancora latitante per quanto riguarda la riforma della Giustizia, il Governo Letta-Alfano-post Montiani dovrebbe giungere al capolinea propria con il ritorno della temperatura mite tra aprile e maggio del prossimo anno.

  • Inserito da Crispino il 02/12/2013 13:40:40

    Egregio Melani con tutto rispetto debbo esprimerle il mio dissenso. Lei percepisce un'Italia vessata e tormentata da una opprimente macchina giudiziaria mentre io ,al contrario soffro per vivere in paese con tanti ,troppi delinquenti lasciati a piede libero da una giustizia fin troppo indulgente e permissivista. Sarò probabilmente io ad avere la stoffa del forcaiolo impenitente. Chissà ! Quanto a Berlusconi non ho elementi sufficienti sulla sua colpevolezza ma francamente non ne ho nemmeno sulla sua innocenza. Mobilitarsi per un' insurrezione contro le sue condanne mi sembra da paese centroafricano. Ricordo che Almirante , quando indagato, rinunciava a priori alle immunità di cui poteva godere. Mussolini, vittima di una congiura di palazzo, arrestato subdolamente a casa del suo ospite, offrì dal carcere la sua collaborazione al nuovo capo del governo. Non cito per brevità come si sono comportati i casi consimili certi statisti stranieri.

  • Inserito da piccolo da Chioggia il 29/11/2013 18:28:00

    aiuto. è stagione di castagnacci. c'è qualche anima buona di lettore di Totalità che abbia una ricetta semplice e gustosa per delle frittelle di castagne fatte col minimo dispendio ecologico di olio e gas? accessibile anche a poco esperti dei fornelli. bacione a tutte, salutone a tutti.

  • Inserito da bea il 29/11/2013 18:26:27

    Non hai bisogno di giustificarti, ciònonostante in quest'articolo hai motivato, spiegato e dimostrato benissimo perché Berlusconi era sempre nel fuoco delle tue argumentazioni che riguardano la malagiustizia, e lui era ed è ancora un esempio ecclatante. Penso che dovrebbero venire alla luce alcuni casi sui detenuti innocenti (non è possibile verificare 50000...) e non solo quando muoiono per malatia, perché ci sono circostanze disumane, horribili, o si suicidono. Hai sempre menzionato il problema dei carceri ed accusato la magistratura, sicuramente ci sono "casi" che cadono nell'occhio, ma non si apprende quasi niente o mai. Loro sono pure delle vittime della mala giustizia e devono avere una voce forte.

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