Il grande porcile

Il farmacista ballerino -I parte-

di Il Raccontafavole

Il farmacista ballerino  -I parte-

Romelio Uguccionne, era un rispettato infermiere di un paesino non distante da Siena.

I suoi 63anni lo vedevano ancora protagonista come danzatore nelle varie sale da ballo sparse un po’ per tutta la Toscana.

Non si era voluto sposare, ma adorava il sesso femminile, forse sin troppo.

Ogni giovedì, giorno di riposo, prendeva la Due Cavalli e se ne andava in cerca di qualche dancing ove mostrare il suo unico e proverbiale, per lui,  passo doble.

Sceglieva con molto tatto e leganza la propria partner ed iniziava a ballare.

Anche quella volta, durante una fredda serata autunnale, riuscì ad appartarsi con la ballerina di turno, e anche quella sera la fece a pezzi, mettendola nella solita immensa valigia marrone finta pelle che aveva visto tante e tante parti umane al suo interno, scaricate come mangime nell’allevamento di maiali non lontano dalla sua farmacia.

Vi entrava furtivamente e arrivato alla rete metallica che delimitava il grande porcile, gettava la cibaria umana agli sgraziati animali che, non appena annusavano l’aria e sentivano il metallico profumo del sangue, si avventavano su quei poveri resti facendo in poco tempo piazza pulita di essi.

Le teste delle vittime, invece, venivano bruciate nella sua grande stufa a legna.

Erano 11anni che andava avanti questa storia, e da 11anni la polizia non era mai riuscita a scoprire dove erano finite quelle 51 donne scomparse, come inghiottite dagli abissi.

Non erano per così dire delle bellezze di cui era impossibile dimenticarsi; si trattava per lo più di signore di una certa età, molte di loro vedove, che oltre a cercare di ritrovare una linea decente, puntavano decisamente anche a ritrovar marito.

Fatto sta che Romelio non fu mai sospettato.

E questo suo cambiare ogni volta luogo faceva sì che, su di lui, non si spostassero gli sguardi degli inquirenti, che mai avevano notato il sig. Uguccionne.

Ma quella sera, dopo aver scaricato le parti nell’allevamento dei maiali e presa la strada di casa, venne improvvisamente fermato da una pattuglia della Polizia.

Romelio, sicuro di non aver commesso alcun errore, si accostò al ciglio della strada, salutò i due agenti consegnandogli, a loro richiesta, patente e libretto di circolazione.

I due poliziotti spiegarono che era un normale controllo dovuto alle sparizioni continue di quelle signore non più giovanissime.

Uguccionne disse loro che non avrebbe mai voluto essere nei panni di un agente di Polizia proprio a causa di casi così difficili come quello e, mentre, riprendeva i documenti dalle mani di uno degli agenti, fu freddato da una domanda inaspettata da parte dell’altro: “Signor Uguccionne, ha per caso il polsino della camicia macchiato di sangue?” 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Vanessa P. il 03/12/2013 15:51:19

    La danza come fattore determinante, all'iniziazione della macabra vivisezione...di ignare donne in fuga dalla solitudine. Appunto di donne perchè? Perchè quelle donne meritano per il psicopatico infernmiere tal fine così violenta? e divenire poi bocconcini prelibati per i maiali? Che scusa troverà per giustificare la macchia di sangue?...sono proprio curiosa!!

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