Usanze di paese

Doliano, Edunio e Babbo Natale

di Il Raccontafavole

Doliano, Edunio e Babbo Natale

Non lo dovevano fare.

Edunio si sfregava nervoso le mani in attesa di una risposta dal suo amico.

Doliano smise di giocare con le figurine Panini e si voltò verso di lui dicendo: “ Non ti preoccupare Babbo Natale non lo saprà mai, e se non lo sa lui nessuno potrà accusarci di niente”.

Edunio: “ Ma cosa dici, è risaputo che Babbo Natale sa tutto di tutti”.

Doliano: “ Uffaaa quanto sei noioso! Ti ho detto che non saprà mai niente di niente! Vuoi stare tranquillo?”

A Doliano non importava proprio un bel niente se Babbo Natale non si fosse fermato a casa sua per i soliti regali; la sola idea di fare esplodere con un razzo la buca delle lettere del Direttore della scuola era stata fantastica, unica!

Che volo che aveva fatto quella cassetta e che svolazzio di fogli per l’aria, sembravano tanti uccellini bianchi, rossi e di altri mille colori.

Che botto aveva fatto quell’esplosione!

In quello stesso momento apparve uno scoiattolo non distante dai due e Doliano, correndo dietro al roditore, si dimenticò di ciò che avevano fatto qualche ora prima.

Ismene, intanto, era preoccupata.

Si avvicinava il Natale ed i bambini diventavano sempre più nervosi, commettevano più errori e prestavano meno attenzione in classe, impauriti dall’idea delle vacanze.

Ma la cosa più allarmante di tutte è che diventavano tristi, invece di rallegrarsi con l'arrivo delle feste.

Da quando Ismene era arrivata come maestra quattro anni fa, i suoi scolari le avevano spiegato l'usanza che c’era nel paese di prendere le sembianze di Babbo Natale, da parte di una persona del luogo, per leggere davanti a tutti la lista delle malefatte che i bambini avevano fatto durante l’anno, così da punire quelli cattivi e trasformarli in bambini buoni; l'idea del Santa Claus brontolone e impiccione non piaceva a nessuno di loro.

Ismene sospirava perché dispiaciuta dal comportamento dei piccoli studenti.

Quelle che erano malefatte per i genitori per la maestra erano semplici marachelle.

Per lei non esistevano bambini cattivi né bambini buoni, solo bambini tranquilli, e bambini inquieti che non potevano trattenere il rumore della vita che avevano dentro di loro.

Lei conosceva i casi di ogni suo allievo: di Doliano o Cafiero, i bambini più ribelli e birichini del paese, o quello di Edunio, ragazzo timido e sensibile che piangeva e si commuoveva quando si parlava di Santa Claus.

Ismena non credeva che quella tradizione fosse foriera di buoni insegnamenti, e seppur avesse tentato sempre di condividerne gli aspetti, non era mai riuscita ad approvarla veramente.

Doliano si stava sempre più preoccupando per il suo amico Edunio, in quanto lo vedeva sempre più triste e silenzioso.

Ma cos’hai? Mi vuoi spiegare per favore?”, gli chiese allora Doliano?

Niente, tutto è a posto.”

Edunio, tu sei il mio miglior amico, cosicché mi devi dire che cosa ti passa per la testa”.

Niente, è che il prossimo giovedì è Natale e il finto Santa Claus dirà a tutti che sono un bambino molto cattivo, ed i miei genitori non saranno felici di me. Mi vergogno tanto, tantissimo!

No. Ti assicuro che Babbo Natale non saprà mai niente di quello che abbiamo fatto, e te lo dimostro; anzi te lo prometto!

Doliano, però, non sapeva come, ma doveva trovare delle convincenti prove che Santa Claus non era conoscenza che i due avevano fatto saltare la buca delle lettere con il razzo incendiario.

Non poteva avere occhi in ogni lato! Non poteva sapere tutto di tutti, sebbene fosse Babbo Natale. Se fosse stato così, due anni fa lo avrebbe rimproverato aspramente per aver versato il miele nei pantaloni del custode della scuola, assieme a un centinaio di formiche.

Credettero fosse stato Coraldo, quel bambino strano che poi espulsero dalla classe.

E non avrebbe ricevuto il suo regalo, come invece avvene…sebbene piccolo!

Ma pensa che ti pensa a Doliano non veniva in mente nulla per adempiere alla sua promessa.

Finché non giunse il 24 dicembre e decise di risolvere il problema una volta per tutte e, cioè, affrontando faccia a faccia Babbo Natale.

Il giovane si mise ad attenderlo in una postazione strategica: la strada in cui doveva passare per forza Santa Claus, quando si sarebbe diretto al centro della piazza del Paese, dove ogni domenica suonava la banda, ma dove ogni 24 Dicembre lo show veniva fatto dal grasso portatore di doni.

Quando l’ingombrante sagoma di Babbo Natale apparve, camminando per la stretta via, Doliano di scatto gli corse incontro.

Santa Claus traballò un po’ alla vista di quel giovane agitato e fermò la sua camminata pesante. “Che cosa vuoi, moccioso?”

Domandarti qualcosa”.

E che mai vorresti chiedermi?”

Che cosa? Voglio domandarti se sai chi mise il razzo nella buca delle lettere del direttore”.

B.N. rimase un attimo sorpreso da tale domanda e dopo aver realizzato inviò uno sguardo furioso al bambino.

Allora sei stato tu, ragazzo diabolico che non sei altro! Ho pensato a lungo che potevi essere stato tu, ma non ero sicuro. Poteva essere stato Coraldo, quell'altra mostruosità di giovane che gettò la vernice verde sui capelli del sacrestano. Ma, anche di lui non ero certo!

Orbene, Babbo Natale sapeva finalmente chi era stato l’artefice di tale esplosione, ma a Doliano non importava un bel niente. Non interessava di non ricevere il suo regalo, l’importante è che quel gigante vestito di rosso non sapesse che Edunio era lì con lui ad aiutarlo ad accendere la miccia.

Il ragazzo sorrise e corse via, lasciando Babbo Natale ancora un po’ a riflettere.

Corse a casa di Edunio; teneva molto a dargli quella notizia.

Salì le scale a due a due ed entrò frettolosamente nella stanza dell’amico.

Il corpo di Edunio, penzolava senza vita da una trave del soffitto.

Una forte oppressione si formò immantinente dentro il petto di Edunio e sentì che il fiato veniva meno.

Corse giù per le scale, inciampando in un piede del padre di Doliano, ma ormai era fuori all’aria.

L’unica domanda che gli martellava la mente era: “ Perché? Perché è successo questo?...”

Continuò a sentire un nodo allo stomaco e per scioglierlo, per liberarlo, cominciò a gridare in mezzo alla via “ Non lo sapevo!- Non lo sapevo!- Babbo Natale non lo sapevo… che sarebbe finita così!”

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da silvana il 17/12/2013 13:03:53

    per fortuna in Italia non accadono simili tragedie ai bambini in attesa di Babbo Natale, forse ad alcuni genitori, con problemi finanziari, per l'impossibilità di poter far fronte ai doveri di padre verso i loro figli particolarmente nel più bel giorno dell'anno

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