Editoriale

E alla fine discorso fu, giocando in difesa Napolitano ha deluso Berlusconi e bacchettato Grillo

Apprezzabile il ricordo solidale dei due marò detenuti in India, e le lettere degli italiani in difficoltà

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

iscorso sì, discorso no… la terra dei cachi”. Ma sì, buttiamola in musica, chiamiamo in soccorso Elio e le Storie Tese di qualche anno fa, l’unico in grado di rappresentare questo paese che non sa neppure essere seriamente drammatico. Irpef, irap, trise, tari, mini-imu, e qualche altra sigla dannata che ci porterà secondo l’Adusbef a sborsare circa 1384 euro in più a famiglia. Gli oneri bancari ci costeranno 64 euro in più , la benzina circa duecento, il cibo più o meno 600.

Gli stipendi (se non si è magistrati, che per garantire la propria indipendenza se li sono aumentati!) rimarranno invariati per i più fortunati, gli altri rischiano di vedersi applicare qualche taglio di solidarietà o diavolerie simili.

Però ci si è accapigliati sul discorso di Re Giorgio (che non è il magnifico Armani, ma il più modesto Napolitano), boicottarlo? contrapporgli un contro-discorso?

Nelle ultime ore alcune indiscrezioni dicevano che il capo dello Stato non avrebbe fatto un discorso di pacificazione nel senso desiderato da Berlusconi, che inspiegabilmente ancora si attende dal Presidente un gesto di solidarietà che lo tolga dai guai.

E mentre la politica continuava a litigare sul niente, Daniele Garattini di 56 anni, da Torino ha deciso di non voler vedere il 2014, ha deciso che non aveva più la forza di sperare, di sopportare la disoccupazione che per lui ultracinquantenne ex-agente di commercio era irreversibile. Così intorno a mezzogiorno dell’ultimo dell’anno ha sterminato la sua famiglia, suocera, moglie, figlia, poi ha chiamato i carabinieri, e si è tolto la vita.

Chi si ricorderà di lui e soprattutto di quella famiglia che tutti dicono fosse perfetta e felice fino a quando la crisi non si è abbattuta su di loro? Chi farà qualcosa perché non si ripetano drammi del genere?

Dai numeri che abbiamo dato possiamo affermare con ragionevole certezza che nessuno si occuperà degli italiani disperati, che gli italiani disperati, e saranno sempre di più, continueranno a morire nell’indifferenza generale, e in quella assoluta della politica.

E non importa se il discorso tradizionale di Napolitano si sia aperto citando le lettere che gli italiani gli hanno inviato, e fra queste quelle degli imprenditori in crisi, dei disoccupati, degli esodati,  degli statali alla fame,  dei giovani abbandonati a se stessi.

Certo il Presidente ha dovuto ammettere che il 2013 è stato un anno “fra i più pesanti e inquieti” della storia della Repubblica, ma poi ci ha inflitto il fervorino pro-Europa che sta cominciando ad uscire dalla crisi e che potremo emulare trovando il coraggio di rialzarsi, di intraprendere e di innovare. Ma quale intrapresa, quale possibilità di rialzarsi, quale rinnovamento potranno attuare gli italiani con la classe politica che si ritrovano alla guida? Hai voglia ad avere coraggio!

Napolitano ha nuovamente ribadito il ruolo centrale del parlamento dove maggioranza e opposizione hanno un ruolo costruttivo (ma dove è stato il Presidente negli ultimi 20 anni?), e stigmatizzato con preoccupazione le forze centrifughe e “distruttive”, Grillo e Berlusconi sono avvertiti.

La parte finale del discorso è stata dedicata alla necessità delle riforme, anche per non trovarsi continuamente a ricorrere alla decretazione d’urgenza, e soprattutto alla indispensabile formulazione di una nuova legge elettorale.

Quindi ha citato l’esempio di solidarietà di Papa Francesco esortando gli italiani a imparare la lezione e l’Europa a non lasciarci soli di fronte alle emergenze dell’immigrazione. Ha ricordato la penosa situazione dei detenuti nelle nostre carceri, e ha solidarizzato, evviva! questo ci è proprio piaciuto, con i due marò prigionieri in India.

Le ultime battute sono state per se stesso, rivendicando di aver assolto al proprio compito con correttezza e equilibrio entro i limiti del proprio potere, “Nessuno può credere alla ridicola storia delle mie pretese di strapotere personale” ha tuonato Napolitano e “non mi farò condizionare e travolgere dalle polemiche” in questo senso.

Ecco fatto, 25 minuti di discorso parte inutile, parte di autodifesa, e di attacco, (quando ha ricordato quello che già disse al momento della rielezione: mi avete voluto voi).

E adesso come al solito via ai commenti,  se possibile più inutili e banali del discorso.

Così va in questo paese.

Intanto mancano pochissime ore al 2014 e noi auguriamo a tutti che vada un po’ meglio (ma non ci crediamo).

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 31/12/2013 23:35:20

    Condivido e sottoscrivo il commento della brava Simonetta Bartolini, che dirige, con maestria questa testata on line. Quello che è certo è che abbiamo una classe politica inetta. La speranza è che si arrivi ad una nuova legge elettorale e a qualche provvedimento di rilanciare l'economia. Poi andiamo a votare ma facciamo piazza pulita di questi politici incapaci, dalla destra alla sinistra , che pensano solo e soltanto alle loro poltrone e ai loro privilegi da perpetuare. Leggo in questo momento di annunci di aumenti dei pedaggi autostradali, naturalmente non all'1v per cento, come sarebbe l'infrazione calcolata, ma quasi al 4 per cento. Nel frattempo gli aumenti sui vari fronti, retribuzioni, pensioni, gli aumenti o sono nulli , oppure di 3 euro al mese o poco più. E' un esempio per dimostrare come in Italia si continua a discettare sul sesso degli angeli, senza risolvere i problemi della gente.

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