Rivelazioni imbarazzanti

Ruby non era minorenne, il Ministro marocchino ora rischia l’incriminazione?

Mohamed Mobdii, durante un’intervista a un giornale del suo paese ha affermato senza mezzi termini che la ragazza era maggiorenne al momento dei noti fatti di cronaca

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Ruby non era minorenne, il Ministro marocchino ora rischia l’incriminazione?

Molto probabilmente i signori Pubblici Ministeri del tribunale di Milano iscriveranno nel registro degli indagati anche Mohamed Mobdii, ministro della Funzione pubblica del Marocco, congiuntamente agli altri 44 nominativi accusati di falsa testimonianza.

Alle toghe basta poco per indagare le persone, basta che non stiano dalla loro parte, basta che parlino a favore della difesa, basta, insomma, che qualcuno tenti di portare prove a favore dell’ indagato che subito scatta il solito meccanismo: diventi, immantinente, un possibile delinquente perché hai sicuramente affermato il falso; la difesa non può, non deve avere, prove a suo favore.

Perché, ieri, è venuta fuori una prova, una testimonianza di un’importanza fondamentale; una di cui i sigg. magistrati tutti dovranno per forza di cose considerare; poi, dopo, attaccheranno la solita tiritera con parole come concussione, falsa testimonianza e via dicendo, ma al momento devono stare cauti perché non hanno di fronte Ghedini, la Rubacuori o una delleolgettine, ma un funzionario rappresentante un Paese straniero e dare del bugiardo al mondo intiero qualche volta potrebbe risultare molto dannoso.

Mohamed Mobdii, durante un’intervista a un giornale del suo paese ha affermato senza mezzi termini che Karima el Mahroug, in arte Ruby, al momento dei noti fatti di cronaca frivola e giudiziaria era maggiorenne e, quindi, la condanna a sette anni inflitta al Cavaliere dovrebbe, dopo attenta analisi, essere di nuovo riconsiderata.

Il ministro marocchino ha tenuto a precisare di avere compilato di suo pugno il certificato di nascita della ragazza, aggiungendo che quel preciso periodo, considerato dai magistrati, Karima non era assolutamente minorenne.

Se ciò si rivelasse vero, l’accusa di sfruttamento della prostituzione nei confronti di Berlusconi cadrebbe immediatamente; resterebbe la concussione per la nota telefonata dell’allora Premier alla funzionaria della Questura, ma a questo punto, dei giudici corretti e imparziali, dovrebbero riesaminare e indebolire anche tale impianto accusatorio in quanto non trattandosi più di una minorenne da fermare.

Quanto affermato dal ministro marocchino, infatti, va a smontare del tutto l’argomentazione della Procura, che durante tutti questi anni ha ribadito con decisione, assieme ai familiari della ragazza, che Ruby era nata il primo novembre 1992, mentre Mobdii, a precisa domanda sulla sua nascita, ha risposto “In base ai documenti disponibili non penso che fosse minorenne”.

L’unico neo di questa telenovela giuridica è quello che emerge dalla stessa Ruby quando venne fermata dalle forze dell’ordine: perché se effettivamente è nata in gennaio o febbraio del 1992 non ebbe a dirlo subito così da evitare tutto questo caos mediatico?

Fu, forse, un piano da lei stabilito con qualcuno per sfruttare la situazione?

Al momento restiamo tutti in trepida attesa di conoscere lo sviluppo della vicenda, sperando che il Ministro Mobdii, intanto, non sia già stato raggiunto da un avviso di garanzia perché ha cercato di dire la verità.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Olmo il 28/01/2014 18:13:47

    la parte più interessante, a parte il fatto che è noto il livello di corruzione in Marocco, è il ragionamento squisitamente giornalistico: come cacchio avrebbe fatto questo a avere le carte di Ruby in mano? Sono dei registri scritti a mano con i timbri. Siete proprio scemi, ma no scemi qualunque scemi totali

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