PAN AM

La serie TV per gli appassionati degli anni '60

Non ha lo spazio sufficiente per catturare l'attenzione degli spettatori e risultare credibile

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La serie TV per gli appassionati degli anni '60

Con un'ambientazione riuscita ed un'atmosfera leggera ma sofisticata, questa serie può facilmente risultare un piacevole divertimento e un revival per gli appassionati degli anni ’60, e soprattutto per l’esaltazione di una nuova e intrepida generazione di donne; una specie di Mad Men in versione femminile, benché le sue trame non abbiano né l'intelligenza né la solidità del serial degli agenti pubblicitari. Da lunedì scorso su FoxLife, canale 111 di SkyTv, sono arrivate le assistenti di volo della compagnia americana più famosa: un tuffo, come detto, negli anni del boom economico, dove ogni cosa riusciva ed era possibile.

 

Nei primi anni sessanta la Pan Am è stata la compagnia aerea più glamour degli Stati Uniti, una caratteristica che ha avuto inizio con i suoi equipaggi di volo che hanno sorvolato le città di tutto il mondo e fatto incantare con le sue hostess migliaia di teen-ager.

La Pan American è, in questo telefilm, una piccola riflessione su ciò che è stata questa compagnia per gli Usa, dopo aver visto il suo nome utilizzato più volte con successo in altri film, documentari e appunto serie televisive, soprattutto a causa del suo fallimento a metà degli anni ’90.

Una volta era la compagnia aerea leader fin dalla sua nascita, nel 1927, diventando un'icona così popolare che un suo aereo è apparso nel film kolossal "2001: Odissea nello spazio", e  una campagna di pubblicità operante per la Pan Am effettivamente ebbe a stabilire un selettivo elenco di attesa per i futuribili voli sulla luna a mezzo Pan Am. 

Si potrebbe pensare che le sue prospettive di business fossero un tantino ambiziose, ma la verità è che il commercio, di quegli anni, si basava sul progresso e sul sogno lunare.

Questa serie televisiva che porta il suo nome ha un approccio troppo soft, troppo smielato per ottenere un prodotto ambizioso da dominare i cieli dei programmi televisivi seriali.

La fiction utilizza un’immagine stilizzata del glamour, alcune volte troppo ridondante, piena zeppa di rimandi ai fatidici anni '60, sfruttando la compagnia aerea più illustre d’America per creare sceneggiature alla fine viste e riviste.

“ Pan Am smile” , doveva essere il titolo di partenza, impiega belle e sensuali attrici nel ruolo di assistenti di volo. 

Come esercizio di memoria nostalgica è sicuramente un buon risultato, in quanto è bello rivedere usi e costumi di quei tempi: le Cadillac con rifiniture alla Bat-mobile, le calze con la riga dietro, il biondo platino delle ragazze, la brillantina sulla testa di quasi tutti i boys.

La sua ambientazione è impeccabile, non solo nel paesaggio ma anche nell'atmosfera che emana la serie, i problemi arrivano quando si tende ad una costruzione di storie interessanti, narrativamente parlando, sviluppate da un punto di vista drammatico attraverso i loro personaggi e mal sposate alla leggerezza che prevale in ciascuno degli episodi.

La trama si basa su delle ragazze attraenti che desiderano liberare il mondo dominato dagli uomini, e scoprire allo stesso tempo i flashback delle loro vite passate. Abbastanza originale, ma non emozionante, il peso dato alle puntate che trattano di spionaggio -tipo Guerra Fredda- che non si adatta, alla situazione, nemmeno con un calzascarpe. 

Certune volte è decisamente ridicolo affrontare tale problema da una pietra angolare completamente diversa dal genere poliziesco o spy-story. 

La serie è interpretata da Christina Ricci quale capo-hostess, che curiosamente non ha raggiunto l'altezza minima che aveva stabilito la compagnia aerea al momento, ma è una delle attrici con più peso di "Pan Am". 

Accanto a lei ci sono buoni attori come Mike Vogel , Kelli Garner,  Karine Vanasse che sono lì più per la loro funzione estetica che desidera evidenziare la serie.

Il paragone con "Mad Men", come detto, può essere compreso da un punto di vista di presentazione e tempi di ripresa; in entrambi i serial il punto focale è il ricreare perfettamente gli anni in cui si svolge l'azione, ma tra loro c'è una differenza notevole, "Mad Men" ha una solida base dalla quale scaturiscono singolari trame del mondo pubblicitario statunitense e ha un carisma incredibile, "Pan Am" è una serie di intrattenimento piacevole è molto addolcita, ma non ha lo spazio sufficiente per catturare l'attenzione degli spettatori e risultare credibile.

Ma la serie ha ancora tanta strada da fare prima del finale di stagione, e chissà che non riesca a trovare il percorso giusto per andare avanti con sicurezza, recuperando una sua dimensione ed ottenere il rinnovo per una secondo ciclo di puntate.



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