Editoriale

Delitto di Brembate. Sbatti il mostro in prima pagina, e se fosse innocente?

Ci hanno proposto un muratore abbronzato padre di tre figli e amante dei cani come assassino sadico e crudele di Yara Gambirasio, ma quel dna lascia perplessi.

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

' lui il mostro, è lui il carnefice senza pietà che ha ucciso una ragazzina di 14 anni lasciandola morire di freddo e stenti dopo averla picchiata con una crudeltà difficile da immaginare.

È lui il mostro perché lo incastra il dna. In un  telefilm americano vedremmo quella traccia biologica, che ha il crisma dell'inconfutabilità, essere sottoposta ad analisi incrociate che oltre al mero dato scientifico siano congruenti con il quadro di insieme di un delitto così orrendo.

Ma non siamo in un telefilm, anche se gli inquirenti devono essersi calati nel ruolo dei super investigatori da laboratorio sul modello televisivo, i protagonisti non sono attori, e la vicenda non è di "pura fantasia"

Qui c'è una ragazzina assassinata barbaramente, Yara, ci sono quattro anni di indagini prive di intelligenza investigativa, la quale incapace di seguire tracce e indizi, incapace di indagare con il sistema induttivo deduttivo, o con con qualsiasi altro in grado di tenere presente il fattore umano, si è arresa delegando tutto alla cosiddetta scienza.

E così ecco che dopo quattro anni e la campionatura di 18.000 (dicono) DNA  spunta fuori lui, un muratore con tre figli e qualche cagnolino, bella presenza, abbronzato, biondino, una vaga somiglianza, colori a parte, con l'attore che interpretava il dott.House nella'ominima serie televisiva (siamo sempre in ambito di modelli di fiction, che strano!)

È lui il mostro, lo dice il DNA e si affretta a ribadirlo con impropria baldanza il ministro dell'interno Alfano, diffondendo la notizia con un clamore che sarebbe stato adatto alla cattura di un noto terrorista internazionale braccato dalle polizie di tutto il mondo, invece che di un muratore bergamasco nei confronti del quale ancora andavano fatti gli accertamenti del caso, tanto che per una volta sono i magistrati a invocare più riservatezza per tutelare il presunto colpevole!

Sbatti il mostro in prima pagina: eccolo lì maglietta celeste, mani bloccate dietro la schiena come si vede alla tv (chissà se gli hanno anche letto i suoi diritti secondo la legge derivata dalla sentenza Miranda come aveva l'obbligo di fare la polizia americana dal '65?). Non nasconde il volto, sembra impassibile o forse sconcertato al punto da non avere reazioni. Non lo nascondono ai flash dei fotografi e all'occhio delle telecamere, come si fa anche con i peggiori mafiosi. Lui è il mostro, sbattilo in prima pagina.

Ma siamo sicuri che il muratore abbronzato, padre di tre figli e amante dei cani sia il mostro? Lui lo nega, e via via che passano le ore si fa spazio qualche dubbio anche fra i giornalisti che lo hanno sbattuto in prima pagina.

La scienza è una gran bella cosa, non si fa influenzare dall'emotività, non parteggia per nessuno, è asettica e infallibile. La scienza è sostanzialmente stupida, priva totalmente di intelligenza, al punto tale che la sua infallibilità -nelle mani fallibili degli uomini che di lei si fidano al punto di rinunciare alla propria capacità di analisi critica e giudizio-  diventa quanto di più fallace e spaventosamente inaffidabile.

Non vi staremo a ripetere quel che già si comincia a mormorare: la traccia biologica sulle mutandine di Yara non si sa neppure a cosa faccia riferimento: non sperma, non saliva, non sudore, per esclusione dicono sia sangue.

Il telefono intercettato nel luogo dove la piccola è stata uccisa in realtà poteva anche essere tranquillamente a casa dell'accusato, visto che la cella della zona si estende dal luogo dell'omicidio a quello della dimora del muratore.

Il padre di Yara, che ha dichiarato di non conoscere il muratore, aveva in comune con lui in quei giorni il cantiere seppure con ruoli diversi.

Ecco, il mostro però è lui, ha addirittura oscurato il vero mostro dichiarato, l'uomo che per non dover accettare la responsabilità di padre e marito ha barbaramente sgozzato i figli piccolissimi e la moglie. Il vero mostro (che ora si avvale della facoltà di non rispondere, lo avevamo detto: sono entrati in azione gli avvocati che tenteranno di evitargli l'ergastolo) è rapidamente scomparso dalla pagine di cronaca nera, ci è rimasto solo quel muratore abbronzato, che poi magari potrebbe anche risultare innocente!

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