Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Vasco Rossi
Quando si detesta qualcuno, solitamente viene fatto per le ragioni più dissimili.
Sovente può giusto bastare un cavillo, un piccolo insignificante sofisma; a volte ci sono motivazioni più importanti.
La dose massiccia di avversione che si può produrre è, comunque, sempre più o meno la medesima.
Voglio dire che oltre un certo limite proprio non si può più andare.
Possiamo pertanto affermare che le cause che portano ad odiare non sono accatastabili. Se ti disprezzo a morte non posso certo odiarti di più solo perché scopro che, tradendomi con un altro, hai anche avuto una serie di orgasmi a mitragliatrice.
In breve: se già ti detestavo prima, non è che ti posso detestare
al quadrato.
Personalmente, ho disprezzato, in modo instabile e per certuni periodi di tempo
i miei genitori perché mi rompevano le scatole con lo studio;
- i ragazzi più grossi che mi minacciavano di picchiarmi se non gli davo la
figurina Panini introvabile per loro;
- alcuni miei professori del liceo, perché altrimenti non sarei stato normale
- le ragazze che mi hanno lasciato, solo perché non ho fatto in tempo a sbarazzarmi
di loro prima io.
Sì, capisco, sono tipologie di odio di livello bassissimo e anche molto poco profonde.
Poi, disprezzo le squadre che battono la mia Inter, la gente falsa, i codardi,
i cattolici fasulli, i pedoni e gli autisti, quelli tremendamente belli perché
erano dei divi, quelli brutti in quanto erano meno goffi di me.
Poi è toccato ai cantanti.
Sia perché non m’interessavano, ed avevano però successo, o perché mi piacevano, ma non avevano il successo che io volevo avessero, tipo Edoardo Bennato.
Ma, in seguito, hanno avuto successo, ma venivano acclamati
anche da quelli che mi restavano sulle palle. Per cui, come una formula
algebrica, mi stavano sulle sfere anche loro.
Tutta
questa manfrina per arrivare a dire che il cantante più odiato in Italia è un
certo Vasco Rossi.
E’ il numero uno tra le ugole italiote e, pertanto, è normale che sia anche il più maledetto. Quando ero più giovane Vasco non era ancora un “ Dio”, ma una strana novità ed era comunque odiato ugualmente.
Dalla critica, che non si raccapezzava perché venisse così idolatrato dai giovani; da quelli che gridavano anche nelle trasmissioni televisive: “è un drogato, un depravato”; dalle mamme solo perché piaceva ai loro figli, mentre le madre puntavano decisamente più verso Cristian, Morandi, oppure Miguel Bosè prima maniera.
Era detestato persino dai conduttori televisivi, costretti a invitarlo nelle loro trasmissioni in quanto portava audience.
Man mano che cresceva il suo successo, è cresciuto anche il disprezzo nei suoi confronti.
Se a metà anni ’80 bastava urlare “Fai vomitare”, adesso non lesinano un bel “Devi Morire”, come fanno durante le partire di calcio.
Dovete sapere, amici di Totalità, che l’odio inconscio e mal
amministrato, provoca molto più dispiacere al soggetto “ che odia” che a quello
disprezzato!
La semplice res di odiare, non farà mai sentire meglio. Anzi, la persona odiata
sarà sempre al suo posto, mentre coloro che odiano saranno in qualche stanza a
rosicare amaro.
Ora non rimane che chiedersi perché Vasco Rossi sia così detestato.
Personalmente, non odiando il soggetto in questio, anzi, disinteressandomi del tutto di lui perché non è il genere di cantante che amo ascoltare, non ho motivi validi, ma proverò ad uniformarmi.
“ Non sopporto Vasco Rossi perché mio padre lo segue dal lontano ’81 e mi ha fatto due palline così. Tra l’altro l’ apprezzato genitore è una testina di siluro senza un euro in tasca e ha tre famiglie, senza riuscirne a mantenere una.”
Quanto sopra ciò che mi ha detto un giovane di Pistoia,
telefonicamente.
Giusto, posso rispondergli.
Hai dei gran brutti ricordi. Il tuo odio forse è più che motivato, però cerca di indirizzarlo, inquadrarlo meglio: perché se Vasco Rossi dovesse morire, le sue canzoni rimarranno e, cosa peggiore, anche il tuo paparino.
“Odio Vasco Rossi perché non lo riconosco più, è cambiato è diverso da una volta. Mi ha deluso profondamente, è diventato troppo commerciale”. Questo il motivo per cui, un quasi cinquantenne non apprezza il cantante.
Che dire: neanche tu sei quello di prima, se gli anni passano per Vasco passano anche per te. Oppure fatti una domanda: ti senti sempre lo stesso?
Una soluzione, però, c’è: ascoltati i dischi degli anni 80 e fermati lì, quelli di oggi scordateli.
O per punto preso non ti piacciono più neanche quelli? Perché, amico caro, se le cose stessero così la colpa di tutto non è del cantante che è cambiato, ma tua che avevi dei gusti orrendi prima.
O, all’inverso, erano buoni prima e ora li hai di cacca.
“ Disprezzo Vasco Rossi perché non è assolutamente bello, è sporco e cattivo, si droga e sta sempre su facebook o youtube a fare dei video senza senso” , questa la confessione di un trentenne amante di Ligabue.
Sai, potrebbe veramente essere un valido motivo, ma in fondo a te che mazza te ne frega?
Perché sudare così tanto per odiare una persona? Anche perché esistono milioni di individui che soddisfanno la tua precisa descrizione, perché concentrarsi solo su Vasco?
Sii logico, non essere un ipocrita, trasformati in un hacker cogli attributi e demolisci youtube se proprio detesti chi ci va.
“ Vasco Rossi mi fa vomitare, detesto la sua musica, sebbene abbia un sacco di fan. Tutta gente che non capisce un emerito cazzo!”, questa la presa di posizione di una ragazza di 26anni di Pavia.
Non distante da casa mia c’è un panificio che fa dei grissini che a me non piacciono molto, ma è sempre, costantemente pieno di clienti.
Decidessi io, lo farei chiudere! Però tutte le persone che vi entrano la pensano esattamente all’opposto del sottoscritto.
Comunque devo confessare che i clienti del panificio sono assai meno pesanti dei fan di Vasco Rossi, però, c’è poco da fare, per costoro lui è una fede.
Posso tranquillamente affermare che pure i testimoni di Geova sono più pesanti dei cattolici…sempre lì a bussare alle porte nelle ore più imprecisate, con quella stucchevole rivista dal nome “La Torre di Guardia”.
E anche in tal caso, mi proporrei di odiare i Testimoni di Geova, e non Geova stesso. Perché, se non credi, odieresti qualcuno che non esiste; se invece credi in un Dio, Geova e Dio sono la stessa cosa. Sono i fans di Dio e Geova, che hanno creato dei fan club. Prenditela con loro.
“Vasco Rossi mi disgusta perché è un pessimo esempio per tutti!”. Confessione di una quarantenne livornese.
Se pensi davvero possa essere un pessimo esempio, significa lo ritieni comunque
un modello. Buono o cattivo che sia… e forse lui non si ritiene tale e neanche coloro
che lo seguono come discepoli.
Basta, quindi, che tu smetta di considerarlo un esempio.
Può darsi che un giorno verrai messo sotto da un’auto il cui
autista ascoltava Vasco Rossi a palla nello stereo e per colpa del sonoro
troppo alto non ha sentito che gli gridavi di frenare, o anche che i vetri
erano appannati e non ti vedeva.
In ognuno dei due casi se riuscirai a sopravvivere all’urto, forse non troverai
tra i vari testi di Vasco qualcosa che inviti
a girare coi vetri offuscati.
Mentre ricordati che un certo Lucio Battisti cantava : “E girare a fari spenti nella notte per vedere se poi è così difficile
morire”.
Inserito da Giab il 20/02/2019 09:33:06
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