La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Il governo ammette di aver sbagliato i conti e dalla UE contestano il metodo

di Vincenzo Pacifici

Il governo ammette di aver sbagliato i conti e dalla UE contestano il metodo

La giornata politica – credo – rechi delle notizie salienti, valide non nell’arco delle 24 ore, e giudizi politici eloquenti o tali da provocare approfondite quanto sentite critiche ancora una volta da non esaurirsi nella quotidianità

Il ministro dell’Economia ha liquidato le trombonate del boy scout con parole difficilmente equivocabili: "Sfortunatamente, ci siamo sbagliati" nella preparazione dei conti e "per il 2014 ci aspettiamo una crescita molto inferiore a quanto previsto". E uno . Poi una notizia da Bruxelles: la Commissione per gli affari economici – attraverso il portavoce  Simon O’ Connor - ha comunicato di "non commentare" la congettura, secondo cui sarebbe riconosciuta all’Italia un margine maggiore di manovra per la riduzione del debito pubblico imposta dal Fiscal compact. A proposito poi delle tanto decantate riforme strutturali sollecitate dalla Comunità, da presentare alla riunione del Consiglio europeo straordinario del 30 agosto, lavoro, burocrazia, commercio, sembra dalle indiscrezioni circolanti che nel  Consiglio dei ministri, previsto per il 29, la montagna delle ciarle stia per partorire il consueto, striminzito topolino.

 Si parla infatti di un potenziamento del ruolo della Cassa depositi e prestiti "a supporto dell’economia", scopiazzato sul modello della KfW tedesca, di una microriforma nel campo della giustizia, non – sia chiaro – della giustizia, costituita da un disegno di legge sul processo civile, di accelerazione dei tempi e di conciliazione delle parti, e di un decreto sullo smaltimento del 50% dell’arretrato in due anni. Appare poi "incerto" il varo dell’ennesima riforma della scuola, martoriata  e confusa da mille interventi incongruenti, difficile per le divisioni interne esistenti nel PD.

In un’intervista ad un quotidiano salentino il leader dell’Udc ha formulato un giudizio, che dovrebbe far riflettere quanti nelle sempre più deserte e smarrite lande della destra si illudono sulla rinascita di un fronte dei moderati e sfuggono l’impegno duro ma affascinante di una riorganizzazione autonoma: "Forza Italia – nota Casini – è già nella maggioranza. Solo chi è cieco non se ne accorge … Votano le riforme [quali?] e concorrono al mantenimento del numero legale" . L’ex presidente della Camera considera – lui ma solo lui -  "intelligente" l’aiuto "di fatto" recato al governo ma conclude, con trasparente malizia, "Renzi ringrazia e porta a casa".

L’ex ministro Brunetta rilancia le tre cose da fare (mercato del lavoro, fisco, Europa) "semplici e definite", "da sempre nell’agenda Berlusconi oggi, come già erano anche nel programma della coalizione di centrodestra con cui sono state quasi vinte le elezioni di febbraio 2013 […] . E come erano nell’agenda liberale del 1994". Ma a questa puntualizzazione, diventata storica, il cittadino comune, tartassato dalle tasse, il lavoratore minacciato nella sicurezza del posto di lavoro, il genitore, che vede i propri figli, magari addirittura laureati, alle prese con irrisolti e al momento irrisolvibili problemi di occupazione, si chiede e chiede all’onorevole Brunetta perché queste miracolose ricette non sono state applicate dal 1994 nell’azione dei diversi governi Berlusconi?  

La tanto corteggiata Merkel, della quale è stata segnalata stima e considerazione per il rampollo, asceso per virtù … divine del Quirinale e di altri poteri, alla guida dell’esecutivo, attraverso una intervista del responsabile della politica di bilancio dell’eurozona, Nobert Barthle, fa sapere di vedere "con molte riserve la proposta di Renzi per un patto di flessibilità. Non è ammissibile annacquare adesso il Patto di stabilità, è a rischio la fiducia nell’euro". L’esponente della Cdu rincara la dose aggiungendo che "Renzi fa calcoli errati: vuole usare debiti nuovi per lottare contro i debiti vecchi. Mira a più margine di manovra per l’indebitamento: va nella direzione sbagliata.

Il guaio per noi italiani, checché se ne possa pensare dalle parti di Arcore, è che il venditore di pentole in ogni suo passo sceglie sempre e comunque la "direzione sbagliata".  

                                                                  

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