Da ricostruire l'intiero movimento, ma non con Tavecchio

Napoli, serata da incubo. Il calcio italiano finisce in serie B

Restano in corsa solo Juventus e Roma, contro i 4 club di Spagna, Inghilterra e Germania

di  

La pessima figura agli ultimi mondiali in Brasile non è stata una soddisfacente lezione.

Ieri sera è arrivata anche quella in campo europeo, con l’umiliante 3-1 del Napoli in quel di Bilbao. Partenopei, quindi, fuori dalla Champions League e ora anche i telecronisti di Sky scoprono, ma guarda un po’, che il calcio italiano non esiste più; o meglio il calcio che intendiamo noi, quello fatto vedere a livello continentale e mondiale, in quest’ultimo decennio, solo dall’Inter di Mourinho capace di vincere Coppa Italia, Campionato e Champions League, più altre due coppe di contorno.

La nottata di Bilbao ci retrocede nella seria B europea, sia a livello tecnico sia a livello finanziario. Restiamo, infatti, con due sole squadre, Roma e Juve, nella massima competizione e dobbiamo vedercela con le 4 compagini spagnole, inglesi, tedesche.

L’Italia ha un movimento calcistico che da tre/quattro anni è lontano anni luce dal mercato vero, quello che conta e che ti fa vincere all’estero.

I migliori giocatori se ne vanno altrove e da noi arrivano le mezze tacche, buone per il campionato nostrano, tristemente scarsi a livello internazionale.

Basta con la solita manfrina nel continuare a giustificare contratti televisivi dalle cifre sproporzionate per certuni club, un ingaggio da far rabbrividire per il nuovo CT azzurro, e, in primis, il vergognoso, pagliaccesco balletto messo in piedi per l’elezione del presidente della Federcalcio.

E il futuro si tinge di nero…