I Libri di Totalità

Rassegna mensile di novità librarie: Agosto 2014

di Mario  Bozzi Sentieri

Rassegna mensile di novità librarie: Agosto 2014

La copertina del libro

POLITICA

 

Andrea Camaiora, Il brutto anatroccolo. Moderati: senza identità non c’è futuro (Lindau, pagg. 322, Euro 19,00)

I moderati sono affetti dalla sindrome del brutto anatroccolo. Si vedono rappresentati da anni come incolti, gretti, rozzi e, a lungo andare, si sono convinti di esserlo. Ma non è così. Riscoprendo la loro identità, i moderati potranno trovare un passato e un futuro da cigno. La sfida del rilancio del centro-destra, la riscossa dei moderati a sinistra, la crisi italiana, gli errori della società e dei partiti, le prospettive di rigenerazione del sistema politico sono affrontate dall’autore con il contributo esclusivo di protagonisti del mondo della politica, dell’economia, del sindacato, della cultura e dell’informazione.

 

 

MONDO

Nicola Walter Palmieri, Purché ci temano (CEDAM, pagg. 208, Euro 20,00.

In questo suo nuovo lavoro, l’indagine-denuncia di Nicola Walter Palmieri si concentra sulla crisi militare e politica, su quella economica, sulla tensione fra le potenze che mantengono basi militari in altri Paesi, e le popolazioni locali, sulla crisi della giustizia e sugli abusi di chi detiene il potere. A cominciare dagli Stati Uniti e alla luce degli eventi sanguinosi che hanno coinvolto Corea, Vietnam, Serbia, Afghanistan, Iraq, Laos, Cambogia. Ma anche l’Italia: da Ustica a Sigonella al Cermis, fino al crollo di Craxi (che, proprio a Sigonella, aveva osato schierare i carabinieri contro i paracadutisti americani) e alla fine della cosiddetta Prima Repubblica. Palmieri ricostruisce la storia delle convenzioni umanitarie, a cominciare dalla Croce Rossa Internazionale creata da Henry Dunant dopo la battaglia di Solferino, per finire con la Convenzione di Ginevra del 1949. Ma denuncia senza mezzi termini l’impotenza e i limiti della Corte Internazionale dell’Aja ed il ruolo del Consiglio di Sicurezza che continua ad operare come emanazione dei cinque padroni del mondo (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia). In proposito, tutto da leggere il capitolo su Norimberga, laddove l’Autore non esprime il minimo dubbio sulla colpevolezza dei capi nazisti condannati, ma ricorda e sottolinea come nessuno perseguì mai i crimini commessi dai vincitori: la distruzione scientifica di Dresda, le violenze carnali dei marocchini in Ciociaria, i massacri di prigionieri di guerra tedeschi a Dachau, le due atomiche su Hirosima e Nagasaki «a scopo sperimentale e di ostentazione, dato che il loro impiego non era più necessario, essendo il Giappone ormai sconfitto». Per non parlare dei crimini dell’Armata Rossa. Per venire all’oggi, Palmieri ricorda le torture ad Abu Grahib, la morte per fame (a causa dell’embargo) di mezzo milione di bambini in Iraq, la guerra di Bush all’Afghanistan, e rivela che «in un rapporto “Save the Children” del 3 marzo 2010 si legge che oltre 850 bambini muoiono ogni giorno in Afghanistan per malattie che si potrebbero curare – come la polmonite – con aiuti umanitari poco costosi, se si mettono a raffronto con i costi della guerra».

                                                                        ***

Ronald Coase e Ning Wang, Come la Cina è diventata un paese capitalista (Istituto Bruno Leoni, pagg. 400, Euro 22,00)

 

Come la Cina è diventata un paese capitalista racconta lo straordinario viaggio che la Cina ha compiuto nel corso degli ultimi trent’anni. Negli anni Settanta, quella cinese era un’economia di stampo socialista, chiusa e basata sull’agricoltura; oggi è una delle maggiori potenze economiche.

Alla luce della storia economica cinese e di un’attenta analisi delle riforme avvenute dopo la morte di Mao, Ronald Coase (uno dei maggiori economisti del Novecento) e Ning Wang sostengono che i riformatori cinesi hanno accettato la “lezione” proveniente dall’Occidente liberista seguendo il tradizionale principio pragmatico cinese del “cercare la verità a partire dai fatti”.

Il libro ripercorre tutte le tappe della metamorfosi cinese, non solo nell'economia, nei campi, nelle fabbriche, nei grattacieli e nelle Borse. Ma anche in piazza. Come in quei terribili primi giorni del giugno 1989 a Tienanmen.Una repressione, una tragedia. Eppure, solo pochi giorni dopo, il 9 giugno, l'allora numero uno di Pechino Deng Xiaoping ha detto: «La cosa importante è che non dobbiamo mai far ritornare la Cina a essere un paese che tiene chiuse le sue porte». Parole che suonano inconciliabili con i fatti di pochi giorni prima. E che in qualche modo raccontano il connubio molto cinese tra economia dinamica e politica monolitica.

 

GIUSTIZIA

 

Rosario Errico, Stefano  Pomilia, Michela Turchetta, Prigioniero della mia libertà  (Editori Riuniti, pagg. 205, Euro 15,00)

 

"Guardati dalle cattive compagnie e dall'invidia, tieniti fuori dai brutti giri, voltati e vattene se senti che tira aria di guai, nessuno dà niente per niente, tu non sai nulla, non fidarti mai". Suonano moniti sterili, perché non esistono indicazioni efficaci e utili a scansare il rischio di una condanna ingiusta. E poi chi ci crede che davvero sei innocente come dici? Lo Stato ti ha assolto, oggi risulta lampante e certo che tu, con quel furto, quella rapina, quell'omicidio, proprio non c'entravi nulla, e che il guaio non te lo sei procurato, ma sei una delle tante vittime di un errore giudiziario. Di fatto la gente dà più credito a un'immagine che alla verità, ti ha già marchiato quando sul giornale si è letto che hai avuto problemi con la giustizia, ti ha sigillato in un attimo con un nuovo titolo. Non sei più quel padre, o quella moglie, quel lavoratore onesto, solerte e fidato, che sembrava che fossi, ma qualcuno da cui è bene tenersi alla larga per strada. Hai solo l'antidoto degli affetti più cari, ma quell'abito nuovo che non ti sei scelto ti ha già piombato a vita in un abbraccio gelido che ogni notte ti toglie il sonno dagli occhi. Da tempo l'avvocato Gabriele Magno, come presidente di Articolo 643, sostiene le vittime di errori giudiziari nel difficile percorso di riabilitazione della propria immagine pubblica, una vicenda spesso a lieto fine anche se mai esente dai tumulti emotivi che la realtà impone. Come la fiction, quando si incarica di non tradire il verosimile...

 

 

SOCIETA’

 

Filippo Di Forti, Immaginario della coppola storta - Approccio psicoanalitico alla mafia  (Edizioni Solfanelli, pagg. 176, Euro 13,00)

 

Non basta l'interpretazione socio-economica per spiegare lo spirito della mafia, i suoi comportamenti, il suo sistema di valori. C'è nel modello criminale di Cosa nostra un retroterra sommerso che può essere meglio illuminato con un approccio psicoanalitico. E' il metodo scelto da Filippo Di Forti, psicoterapeuta allievo di Cesare Musatti e Franco Fornari, nel suo libro . Sono diversi i campi esplorati da Di Forti: dal linguaggio esoterico alla straordinaria capacità di penetrazione mafiosa nella società, dai comportamenti dei gruppi criminali all'assimilazione dei metodi del gangsterismo americano. Il quadro teorico di riferimento è quello che, in altri contesti, si è formato a partire dalle teorie di Freud, Fornari, Klein, Marx, Marcuse, Fromm. Sono proprio queste teorie a guidare la ricognizione psicanalitica in tredici capitoli che comincia con l'analisi del linguaggio.  La comunicazione con l'esterno, osserva Di Forti, è negata.
 Tutto ciò che è "buono" è riservato all'interno dell'associazione, il "cattivo" è esportato all'esterno. "In tal modo - scrive Di Forti - gli altri, i non mafiosi sono nemici, rappresentanti di qualcosa che deve essere negato". In quanto "fratellanza" la mafia ha poi un suo fondamento nella negazione dell'autorità paterna. I figli sono spinti, oltre che da sentimenti di ostilità, dal desiderio di incorporare la forza del padre. Lo "uccidono" ma ne fanno sopravvivere la figura come un "super-io" all'interno di un gruppo in cui viene perseguito un ideale collettivo.
   

 

ECONOMIA

 

Gianfelice Rocca, Riaccendere i motori (Marsilio, pagg. 144, Euro 16,50)

 

L'Italia possiede una straordinaria capacità di innovazione, un incredibile capitale di creatività e di esperienza, che risiede in un comparto importante della nostra economia: le imprese medium tech. Tipiche del manifatturiero tedesco così come di quello italiano, sono le fabbriche di un'innovazione incrementale, non distruttiva, ma costruita, mattone dopo mattone, sulle esperienze del passato, valorizzando quello che Gianfelice Rocca chiama «merito ordinario». Una forte presenza medium tech ha conseguenze di ampia portata, per tutta la società. Non ultima, consente di mantenere in piena attività l'ascensore sociale. Frutto dell'esperienza di lungo corso a capo di un grande gruppo in ambito internazionale, il libro segna una presa di posizione decisa nel dibattito sulla crescita e sul ruolo dell'industria. È la testimonianza della passione per la lettura dei macro-fenomeni che hanno mutato il volto del globo e alla luce dei quali anche le politiche pubbliche dovrebbero essere ricalibrate. Lasciando da parte quelle interpretazioni eccessivamente sbrigative che oggi fanno la parte del leone nel dibattito economico, Rocca descrive dinamiche e fatti, fornisce argomenti e idee e dimostra che la globalizzazione non ci obbliga necessariamente a un destino da comprimari. Ma dovremo essere capaci di partire dai nostri punti di forza, da politiche che possano valorizzarli, da un cambiamento culturale che esalti ciò che funziona nel nostro Paese e sappia farne un esempio per tutti.

 

 

 

 

AMBIENTE

 

Stefano Montanari, Il Pianeta Impolverato -  Polveri sottili che innescano malattie, nanopatologie, scie chimiche, trattamento dei rifiuti, uranio impoverito... ci hanno avvelenato (Arianna, pagg. 220, Euro 13,50)

 

Per affrontare con successo i problemi occorrono almeno tre cose: sapere che esistono, essere capaci di risolverli, volerli risolvere. Che di problemi il mondo ne abbia molti è un fatto noto, ma probabilmente poche sono le persone che si rendono conto di come quello dell’avvelenamento del Pianeta sia in assolto il più grave. Lo è perché, a differenza delle guerre, delle epidemie, delle crisi economiche e politiche coinvolge tutti senza distinzione di territorio o di censo.

Il Pianeta Impolverato descrive in modo diretto il cammino compiuto per arrivare alla situazione attuale dell’ambiente e la fotografa senza ipocrisie. 

L'autore racconta con un linguaggio piano e uno stile scorrevole come ha fatto l'Homo sapiens a inquinare il Pianeta su cui vive - l'unico che ha a disposizione - quali sono gli aspetti molteplici dell'inquinamento, che cosa ci arriva dalle informazioni correnti e qual è la realtà oggettiva che, volenti o nolenti, dovremo prima o poi affrontare.

 

 

CHIESA CATTOLICA

 

Paolo Pasqualucci, La persecuzione dei “Lefebvriani” ovvero l’illegale soppressione della Fraternità Sacerdotale san Pio X (Edizioni Solfanelli, pagg. 152, Euro 12,00)

Nel maggio del 1975 la Fraternità Sacerdotale S. Pio X — congregazione di vita in comune senza voti (pubblici) fondata cinque anni prima secondo tutti i crismi del diritto canonico da mons. Marcel Lefebvre ad Écône in Svizzera, nel Vallese — fu soppressa dall’Ordinario locale unitamente al Seminario che ne costituiva la sua stessa ragion d’essere. Secondo il diritto, solo al Papa spettava il potere di dissolvere una congregazione regolarmente istituita. O al vescovo diocesano, ma solo come esecutore dichiarato e dimostrato della volontà del Papa di sopprimere l’ente. Tale volontà doveva risultare da una pontificia “approvazione in forma specifica” della procedura di soppressione. Ma la prova di tale indispensabile “approvazione” non è mai stata fornita.
Si è trattato di un caso da manuale di abuso di potere, abuso che il presente saggio espone in dettaglio in tre densi ma lineari capitoli, con un’accurata analisi della documentazione esistente, dalla quale risultano inequivocabilmente le numerose e gravi irregolarità che viziarono l’intera procedura. Vittima di una palese ingiustizia, mons. Lefebvre si rifiutò di obbedire. Continuò nella sua opera, appellandosi allo stato di necessità. La “Fraternità” è oggi ben viva e vegeta, fiorente di vocazioni. Con l’aiuto di Dio, essa continua la sua indispensabile missione in questi tempi di grave crisi della Chiesa: formare sacerdoti di vita santa e di sana dottrina, mantenere la celebrazione della

S. Messa di rito romano antico, la Messa sicuramente cattolica.
Nella breve Appendice l’autore riporta l’opinione di autorevoli cardinali, secondo la quale la Fraternità non ha mai dato vita ad un effettivo scisma.


STORIA

 

Paolo Grillo, Le guerre del Barbarossa – I comuni contro l’imperatore (Laterza, pagg. 261, Euro 20,00)

Una aristocratica cavalleria teutonica contro masse di fanti comunali appiedati. Un ambizioso progetto di governo universale contro l'autogoverno di città libere. Una società fortemente gerarchizzata contro comunità di uomini eguali in grado di autodeterminarsi. È questa la guerra durata oltre vent'anni che vede Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, tentare di piegare sul campo di battaglia i comuni italiani. Non solo uno scontro fisico e strategico ma anche ideologico tra due società agli antipodi. L'obiettivo dell'imperatore è di riacquisire il controllo perduto sul Regno d'Italia per poi assoggettare il Mezzogiorno normanno. Ma durante l'assenza del potere imperiale dalla penisola, le città italiane sono cambiate: sono città ricche, militarmente potenti, che pensano a se stesse come collettività di uomini liberi. Quando cala alla testa dell'esercito teutonico, Federico Barbarossa si trova di fronte i comuni italiani. Paolo Grillo ricostruisce la guerra che sconvolse l'Italia intera e durò dal 1154 al 1176, prima di giungere a una pace definitiva nel 1183: dagli scontri campali in Lombardia alle battaglie urbane a Roma, dagli assedi di Alessandria e di Ancona alla spedizione bizantina in Puglia. I protagonisti sono Federico Barbarossa, i papi che gli si opposero, i re normanni, l'imperatore di Costantinopoli e, soprattutto, le popolazioni dei comuni italiani del Nord, del Centro e del Sud che si batterono per difendere la loro autonomia e la loro idea di libertà. 

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Enrico Cernuschi, Ultra» La fine di un mito - La guerra dei codici tra gli inglesi e le Marine italiane 1934-1945 (Mursia, pagg. 288, Euro 16,00)

Sulla base dei documenti originali inglesi dell’epoca (e non delle lacunose e interessate relazioni postbelliche dell’Intelligence) questo studio mette per la prima volta a confronto sia le decrittazioni navali britanniche sia quelle, insospettabili, messe a segno dalla Regia Marina e dalla Marina Repubblicana fra il 1934 e il 1945. Da questa lotta segreta combattuta giorno per giorno, senza esclusione di colpi, sul mare e nel chiuso delle cosiddette «camere rosse», emerge, oltre a una massa di episodi e di successi fino ad oggi ignorati, un radicale cambiamento di prospettiva storica. Scritto da uno studioso annoverato dal Naval Institute della Marina degli Stati Uniti tra i maggiori storici navali contemporanei, questo libro è destinato a far discutere proprio perché, d’ora in poi, sarà la stessa storia ufficiale britannica a essere rimessa in discussione, sulla solida e spietata evidenza degli archivi riservati della Royal Navy e della Marina Militare.

 

BIOETICA

 

Renzo Puccetti, Vita e Morte a duello – Lo scontro bioetico fra contraccezione, aborto e cultura della vita  (Fede & cultura, pagg.  160, Euro 13,50)

Non si può restare indifferenti davanti alla battaglia tra Vita e Morte che si sta combattendo sul fronte bioetico. Il livello dello scontro si alza sempre di più, con lo schieramento pro-choice agguerrito e forte di una legislazione sempre più relativista. Per i difensori della Vita è tempo di imbracciare le armi (amorevoli) del ragionamento e della ricerca scientifica seria e verificata per combattere una battaglia non ideologica ma di vera civiltà. Una battaglia che nasca dalla consapevolezza che non tutti i desideri si possono trasformare in diritti e che l’uomo non è certo più civile se fa di se stesso la sola misura del proprio agire, dimenticando di essere lui per primo un dono gratuito. Questo libro fornisce un’arma importante, inquadrando una corretta prospettiva bioetica e conducendo il lettore nel mondo della contraccezione e dell’aborto per spiegare tutto quello che si nasconde dietro strumenti ingannatori e che nessun pro-choice vi racconterà mai.

 

 

 

FILOSOFIA

Paolo Rizza, Julius Evola  - Antimoderno o Ultramoderno?  (Solfanelli, pagg. 96, Euro 9,00)


Tracciando il proprio percorso culturale ed esistenziale ne Il cammino del Cinabro, Julius Evola ricordava che il suo «incontro con pensatori come Nietzsche, Michelstaedter e Weininger … valse ad alimentare una tendenza di base, anche se, a tutta prima, informe confuse e in parte distorte, quindi con una mescolanza del positivo col negativo.»  Tale indicazione fornisce inoppugnabili riprove del fatto che il rapporto istituito dal pensiero del filosofo “trans idealista” con le dimensioni plurime della modernità, si rivela gravido di implicazioni ben più complesse di quanto non traspaia da giudizi e interpretazioni che tendono a isolare i presupposti della sua riflessione politica dal retroterra metafisico e intellettuale del tradizionalismo “neo-pagano”.   In conformità a questa fondamentale premessa, le pagine seguenti tentano di lumeggiare come l’opera evoliana sia caratterizzata da una paradossale e ardua coesistenza tra l’accettazione delle occultate radici esoteriche del mondo moderno e il ripudio delle sue conseguenti proiezioni storico-politiche.

 

 

ESOTERISMO

 

Stefano Salzani,  Luigi Valli e l’esoterismo di Dante  (Il Cerchio, pagg. 412, Euro 34,00)

Primo testo scientifico ad occuparsene,questo libro é una ricostruzione storico-fenomenologica, basata su un’amplissima documentazione, del tema dell’esoterismo attribuito a Dante e alla poesia italiana delle origini. Un tema che troverà un suo sviluppo decisivo ad opera della scuola di Luigi Valli(1878-1931), personaggio oggi quasi dimenticato dalla storia letteraria ufficiale ma centrale della cultura nazionale e, per molti versi, internazionale degli anni Venti.

A partire da questo periodo, l’esoterismo di Dante avrà  ricadute letterarie, storico-religiose e, non ultimo, politiche, tanto che, da questa angolatura, si può comprendere una parte fondamentale della cultura europea del Novecento.

 

LETTERATURA

Fabio Trevisan, Quella cara vecchia pipa – Le piccole cose, le favole e la tradizione in Gilbert Keith Chesterton (Fede & cultura, pagg. 192, Euro 16,00)

Un appassionato saggio su Chesterton . Quella cara vecchia pipa è una canzone che Chesterton udì e meditò a lungo:  “Forse la pipa è una reliquia, oltre che un ninnolo". Essa è l'emblema del giusto rapporto con le cose, rappresenta la sacralità della persona, della famiglia e si erge a baluardo contro l'insensatezza moderna del sovvertimento dell'ordine naturale e dell'ortodossia cattolica. Il vigoroso valore delle piccole cose, delle favole e della tradizione rimandano all'onnipotenza del Creatore. Alla luce della Rivelazione divina Chesterton trasfigurò il reale senza perderne il contatto, anzi esigendolo come umile roccaforte del pensiero. L'attualità di questo grande Defenser fidei (come alla sua morte lo chiamò Pio XI) è resa ancor più visibile dalla crisi innanzitutto dogmatica e dottrinale che stiamo attraversando. Con questo saggio si scopre un itinerario di salvezza attraverso le riflessioni che Chesterton fece sull'ortodossia e il dogma, sull'onore domestico e la salvaguardia della piccola proprietà, sulle antiche tradizioni riguardanti la terra, il focolare e l'altare.

 

 

 

 

IMMAGINI

 

Paolo Caredda, In un’altra parte della città – L’età d’oro delle cartoline (Isbn, pagg. 208, Euro 22,00)

 

Cosa ci aspettiamo da una cartolina postale? Partendo da questa domanda, Paolo Caredda traccia la storia di un oggetto che, nato per celebrare le vedute approvate dall'autorità, a partire dagli anni cinquanta ha preso strade inesplorate, raccontando un'Italia popolare, periferica, reale.
Attraverso immagini di Genova, Torino, Milano, Bresso, Senigallia, Isernia, Roma, Trapani e tanti altri paesi e province, In un'altra parte della città delinea questa epoca "d'oro" e poco conosciuta della cartolina. Quartieri-dormitorio, autogrill, autostrade, stabilimenti industriali, supermercati, scuole, alberghi, centri termali e case di riposo compongono l'archeologia geografica e urbana di un'Italia in pieno miracolo economico.
Accompagnata da una scrittura lirica che pesca a piene mani da un personalissimo immaginario pop, questa galleria di cartoline restituisce il fermo immagine dei palazzoni e dei quartieri appena usciti dal cellofan della speculazione edilizia, prima che il tempo ne consacrasse lo squallore e la fatiscenza; ma testimonia anche la tenerezza di chi quelle immagini le spediva ad amici e parenti, per mostrare loro la finestra o il balcone dell'appartamento in cui abitava.

 

FUMETTI

Davide Barzi e  Francesco Bonanno, Don Camillo a fumetti – Vol. 7 – Paura (Renoir, pagg. 112, Euro 12,90)

Grazie a un valido team di sceneggiatori e talentuosi disegnatori italiani e con la preziosa collaborazione degli eredi di Giovannino Guareschi, le avventure del parroco e del sindaco più famosi d’Italia sono stati adattati in esilaranti storie a fumetti, fedelissime nei dialoghi e nelle atmosfere. Questo nuovo volume, il settimo della serie, contiene un ciclo unico di racconti collegati tra loro, il cosiddetto “ciclo della paura” che narra delle indagini e dei segreti legati a un misterioso attentato contro Don Camillo, a cui il parroco della Bassa sfugge, è il proprio caso di dirlo, per miracolo… Con una prefazione della giornalista Marina Corradi, e uno speciale dossier dedicato alle numerosissime edizioni estere dei racconti di Giovannino Guareschi, l’autore italiano più tradotto all’estero …




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