Il libro di Roberto A. Guerrini

Quel bus attraverso un secolo

L’autore, docente di filologia classica all’università di Siena, è purtroppo recentemente scomparso e il volume è stato così curato dalla pietas di un suo dotto e brillante allievo, Domenico Parente: finissimo studioso leopardiano

di Domenico Del Nero

Quel bus attraverso un secolo

La copertina del libro

Una presentazione … in pompa magna, è proprio il caso di dirlo! Certo non è consueto che un libro venga presentato in una chiesa consacrata, meno che mai poi in una cattedrale e per di più in un vero e proprio gioiello come quella di Trani, capolavoro romanico di Puglia risalente al XII-XIII secolo.

Del resto, il libro vale la … candela (è proprio il caso di dirlo!). Un bus per Hampton court; Messaggi da altre periferie di Roberto A. Guerrini, difficilmente scalerà la graduatoria dei best-sellers; se lo facesse, ci si potrebbe ricredere sul buon gusto di un pubblico che – almeno in Italia – legge sempre meno e sempre peggio.

L’autore, docente di filologia classica all’università di Siena,  è purtroppo recentemente scomparso e il volume è stato così curato dalla pietas di un suo dotto e brillante allievo, Domenico Parente: finissimo studioso leopardiano, Parente presenterà il volume del suo maestro domani, 18 settembre, poco dopo il Vespro (alle ore 19) insieme a Alberto Olivetti, docente di Estetica presso l’ateneo senese. Modera Vito Santoro.

Che cos’è un bus per Hampton Court? Lo si potrebbe definire una particolarissima ed indiretta autobiografia di un personaggio d’altri tempi. Sospeso tra reminiscenze proustiane e un atteggiamento finemente aristocratico alla Tomasi di Lampedusa, il libro si presenta come una serie di racconti, dove il protagonista ricorrente, Francesco, è  con tutta probabilità una sorta di alter ego dell’autore.

Si parte con racconto ambientato nella Val d’Orcia contadina, allindomani della seconda guerra mondiale ma con numerose – e pesanti – reminiscenze belliche, soprattutto della guerra civile, con un Francesco appena bambino che deve assistere, senza rendersene conto più di tanto, a esecuzioni e rappresaglie; e si finisce con la Profezia della beata Rosatea, ambientato in giorni vicinissimi ai nostri, con black block, New age e luoghi culto profanati. La religione è un filo che scorre in molte pagine:  l’autore è spesso critico nei confronti della Chiesa ma mai astioso o tanto meno irriverente; e proprio in questo ultimo racconto la sua religiosità autentica emerge nel desiderio, purtroppo frustrato, di aiutare un suo ex allievo resosi involontariamente colpevole di un gesto blasfemo.

Numerosi i tratti “gattopardeschi” del libro in racconti come  l’Eredità Carlista. Pellegrinaggio al viale dei tigli, in cui la Lucchesia e la Viareggio dei nostri giorni riscoprono toni deliziosamente borbonici e legittimisti e soprattutto l’Ombra della cattedrale, il miracolo di Trani, dove Francesco, guarda caso anch’egli professore, incontra un collega decisamente … ancien regime, Ferdinando, di nobile schiatta, la cui amicizia e frequentazione diventano un pretesto per schizzare un vero proprio amarcord  in sangue blu, con salotti affrescati e personaggi azzimati, visti con occhio affettuosamente ironico ma sempre, nelle pieghe più riposte, delicatamente nostalgico, quando il buon gusto regnava sovrano anche nella scelta dei cucchiaini e il cafonal  rimaneva serrato fuori dalle patrizie mura. Forse sono queste le periferie cui allude il sottotitolo, luoghi dello spirito prima e più che geografici.

Lo stile narrativo è lento, con l’occhio sempre rivolto prima al personaggio che all’azione. In questo libro ricchissimo di erudizione, dai greci a Sallustio a Montale ai padri della Chiesa,alla musica alla storia dell’arte, si finisce talvolta con lo  smarrire il filo ma quasi sempre l’autore evita il rischio dell’arida pedanteria. E così, spostandosi lentamente ma con grazia e in grande stile attraverso varie città italiani, europee ed extraeuropee, in una girandola di avvenimenti pubblici e vicende private che tutti insieme concorrono alla formazione del protagonista,  si ha l’impressione di percorrere un tratto di storia – quella del “secolo breve” e delle prime propaggini di quello attuale – con un compagno di viaggio raffinato ed elegante, che sa cogliere ciò che immortale del passato e le scorie di un presente sempre meno seducente.

Un libro da leggere con calma e meditare, possibilmente con un Vivaldi, un Bach o un Handel in sottofondo. Astenersi  lettori frettolosi e superficiali.

 

Roberto A. GUERRINI,  Un bus per Hampton court. Messaggi da altre periferie, Lugano (?) Agora & Co., 2014, pp. 417, € 20,00.

 

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