La giornata politica di Vincenzo pacifici

Stipendi bloccati: i poliziotti non vogliono trattamenti di favore a scapito degli altri statali, Renzi gestisce male la questione Cassazione, con le province sarà peggio di prima

di Vincenzo Pacifici

Stipendi bloccati: i poliziotti non vogliono trattamenti di favore a scapito degli altri statali, Renzi gestisce male la questione Cassazione, con le province sarà peggio di prima

Per  sociologia, in lingua italiana, si intende  la "scienza e [la]disciplina che ha per oggetto i fenomeni sociali nelle loro cause e manifestazioni, nei loro processi ed effetti, nei loro rapporti  reciproci e con altri fenomeni". La sociologia della politica è "quella che assume come oggetto di indagine le istituzioni politiche (specie le forme di organizzazione del potere) considerate come elementi che, al pari di quelle socioeconomiche, concorrono a trasformare la struttura sociale".

Quindi, per intenderci, i fenomeni nel loro manifestarsi senza seguirli nei loro effetti e nelle conseguenze, che guardano alla politica come fenomeno statico e non dinamico e che non seguono minimamente le istituzioni politiche nei loro precedenti, cioè nella loro storia. Tutto questo per dire che il giudizio espresso da  Francesco Alberoni sul Pierino delle Cascine è fotografia del presente, dei suoi effetti sulla società e sull’opinione pubblica di oggi, ignorando quella di ieri e ipotizzando soltanto quella di domani.

Come si può considerare leader, capace di incidere sui cittadini, un giovane di età inferiore ai 40 anni, che con uno stile ed un senno analoghi a quello di un elefante in un negozio di cristalleria, senza avere mai lavorato, si permette di offendere due uomini, capaci di costruirsi una posizione professionale di tutto prestigio, il primo, magistrato e poi professore universitario; il secondo, avvocato tra i più rinomati della capitale, con la frase pronunziata e già smentita dall’esito negativo del 13° scrutinio "Credo che il Parlamento o oggi o nei prossimi giorni troverà una soluzione di alto livello"? Come se Violante e Bruno fossero una soluzione livello basso ed infimo e servisse una delle sue genialate. E’ stato poi smentito dal capogruppo del suo partito, che ha confermato per martedì l’appoggio agli stessi parlamentari.

Intanto lasciamo Pierino delle Cascine alle prese con i guai familiari, provocati dalle indagini in corso per bancarotta fraudolenta del padre e a quelli montanti in casa PD con i redivivi D’Alema e Bersani, e guardiamo, ma solo per un momento, al "ghe pens’mi" lombardo, che ieri, tornato taumaturgo, ha incontrato i poliziotti, ottenendo lo sblocco degli stipendi ed oggi ha "chiamato a rapporto" i recalcitranti leghisti per indurli all’appoggio di Bruno e di Violante.

Onore alla franchezza e all’equilibrio del segretario nazionale del sindacato Siulp Felice Romano, che ha chiarito: "Abbiamo sempre detto che se il governo avesse risolto la questione saremmo tornati a servire il paese in modo silenzioso. Il rinnovo del contratto è una partita che riguarda tutto il pubblico impiego, quindi si apre per tutti o per nessuno". Quindi denunzia di un’eventuale discriminazione tra dipendenti statali e questo mentre si scoprono scandali quasi quotidiani a livello regionale.

"Il Piemonte – titola «Il Giornale», dopo essersi dedicato all’esaltazione dell’incommentabile incontro tra i due Cesari – butta ogni mese 730 mila euro in vitalizi d’oro. Altro che spending review, ecco quanto prendono gli ex consiglieri . Il paradosso: alcune pensioni sono più alte degli stipendi degli attuali eletti". I beneficiati appartengono a tutte le aree politiche e la situazione non è nata oggi.

Lo spending review è una formula magica, destinata a divenire credibile solo nel momento in cui sarà applicata a tutti e su ogni settore delle pubbliche amministrazioni, dallo Stato, alle Regioni, alle Province, per non parlare dei Comuni, e alle Comunità Montane, da abolire o da ridurre drasticamente.

Ci riporta sempre alla formula il fondo di Antonio Polito sul «Corriere della Sera», intitolato "Partiti, Province e Città Metropolitane. I sotterranei della democrazia".  Ha in avvio avvertito della conclusione della lunga espansione della democrazia elettiva, dalle Regioni ai consigli circoscrizionali,  ai consigli di istituto, "producendo forse più democrazia di quanta fossimo in grado di consumare". E’ stata una sbornia, che, oltre che deludere per la sua improduttività, oggi stanca ed infastidisce con gli organi sopravvissuti. Rammenta poi che dal 28 settembre al 12 ottobre saranno elette con metodo indiretto 64 assemblee provinciali e 8 città metropolitane. L’obiettivo ufficiale, quello strombazzato, sul quale rimarrà incantato l’85enne collega sociologo Alberoni, è quello di "spoliticizzare istituzioni finora dominate dai partiti". La verità invece è un’altra: la politica rientrerà prepotentemente dal momento che i membri delle nuove assemblee e i loro presidenti saranno scelti dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della provincia. Polito segnala il "fiorire di trattative, spesso segrete, alcune già chiuse, altre riaperte, per dar vita ad alleanze contro natura tra partiti che di solito si combattono, o fingono di farlo, pur di assicurare un posto a tutti". "Il rischio vero – avverte -  è che una riforma che punta a cacciare i partiti dal tempio della cosa pubblica in una fase più proterva della lottizzazione partitica (alle Province restano per ora rilevanti poteri e capacità di spesa)" . Questa sarebbe per Polito, "è" una beffa, preludio di quella più seria se maturasse il nuovo Senato, "che giochetti locali di piccolo calibro potrebbero trasformare in un pied –à-terre romano per la nomenklatura regionale dei partiti". Polito conclude, invitando a vigilare, dato che "della democrazia di secondo grado siamo pur sempre il pubblico pagante".

Ma di questa novità quanti cittadini sono a conoscenza?

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 19/09/2014 12:53:28

    D'accordo sul contenuto della "giornata politica", vista dal professor Pacifici. Una considerazione sulle province, però va fatta. Questi enti vanno cancellati completamente e non ci sono dubbi, le " vaste aree" previste dalla legge Delrio sono una presa in giro. Naturalmente la cancellazione della parola "provincia" dalla Costituzione, modifica del Titolo V, presuppone l' eliminazione di tutti gli apparati collegati, prefetture, questure, comandi provinciali, Asl e chi più ne ha più ne metta, compresa l'eliminazione del capoluogo, non si sa di che cosa. Grande fesseria italica poi le "città metropolitane": ci si prende infatti in giro copiando male altri sistemi. Quanto alle competenze delle province, anche se gli attuali presidenti, assessori si stracciano le vesti, vanno passati ai comuni o alle regioni, enti questi da ridimensionare in ogni caso per gli sperperi. Infatti non si capisce perché della manutenzione di una scuola superiore ci sia l'esigenza dell'intervento della cosiddetta provincia: deve provvedere il comune territorialmente competente e così per interventi sulle strade. Visto tra l'altro che , come italica stirpe, le tasse riferite alle province si continuano a pagare; trovare i fondi non è che sia difficile, fermo restando il taglio degli sperperi. Naturalmente le coreografie che si registrano per queste elezioni provinciali di secondo livello dimostrano come , per ripetere il linguaggio renziano, in Italia si soffra di "poltronite acuta".

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