Altra nostra inchiesta

Indagine sulle banche e sulla loro abnorme parzialità di erogare soldi a chi meno né ha bisogno -Iparte-

Questi istituti di credito ti ammaliano con promesse pubblicitarie tipo “La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi”, “ Sette buoni motivi per scegliere…”, “La mia banca è differente” Booom! Che bombe, che bugie, che fregature!

di Il Melo

Indagine sulle banche e sulla loro abnorme parzialità di erogare soldi a chi meno né ha bisogno -Iparte-

A marzo, abbiamo fatto un’indagine, presentandoci di persona, tra le tantissime società finanziarie che avrebbero come fine ultimo quello di aiutarti ad uscire da certuni momenti di crisi economica con prestiti, mutui e altri prodotti di finanziamento.

E’ stata, come già detto nell’articolo, un’esperienza indescrivibile, assurda, paradossale «e se non fossimo in uno Stato, culturalmente e politicamente di mezze tacche, potremmo pensare di essere in una delle demenziali puntate di “Scherzi a parte”».

Oggi vi diamo conto di un’altra ricerca, questa volta, però, con soggetto le Banche.

Il risultato è lo stesso, forse forse…

Questi istituti di credito ti ammaliano con promesse pubblicitarie tipo “La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi”, “ Sette buoni motivi per scegliere…”, “La mia banca è differente” Booom! Che bombe, che bugie, che fregature!   

Sì, perché poi quando sei di fronte a uno degli addetti ai prodotti finanziari ti accorgi immantinente che è tutt’altra cosa, anzi che è l’esatto contrario.

Cominciano, dopo un amen, a crearti problemi su problemi, per rendere impossibile la transazione finanziaria. Questo, quando vedono la tua denuncia dei redditi, e si capisce dall’immediata trasformazione facciale, dal sorriso a 76denti Durban’s al gelo assoluto, al tentennamento della testa, allo start alle domande per farti intuire che quei soldi non te li daranno mai.

E sono tutte eguali, dall’Istituto Bancario San Paolo, al Credito Cooperativo, a Unicredit eccetera eccetera.

Ti darebbero quanto chiedi, anzi molto meno di quanto reputi necessario, solo dietro garanzie insopportabili; in altre parole il prestito te lo erogano se dimostri di avere denaro, altrimenti col piffero! Se gli spieghi che hai uno stipendio di tot importo, che sei sposato e tua moglie lavora, tua madre ha una pensione e, a supporto di quanto dici presenti CUD, attestati che comprovano che non sei un morto di fame, come una certificazione di ritenute d’acconto, e che l’importo richiesto, udite-udite!, è di € 15.000, non di cifre principesche, esorbitanti, se la ridono dietro i baffi come per dire: “ proprio per questo, non ci importa un fico secco di te; che guadagno possiamo mai avere erogando un prestito di appena 15mila euro a uno che presente una simile dichiarazione dei redditi?”

Quanto sopra comprova, come già detto a suo tempo per le finanziarie, che siamo sprofondati in una forma di assistenzialismo bancario solo per pochi noti, per coloro che gli vanno a genio, esclusivamente propensa a soccorrerti se sanno di avere davanti un quasi benestante.

Ma se uno, o una, ha i soldi, viene a farsi sputtanare da siffatta accolita di trasformisti e menefreghisti?

Ma non finisce mica qui, niente affatto!

Perché la rivelazione malevola di notizie per rovinarti la reputazione continua appena giri il posteriore, insomma che lo sputtanamento continui senza sosta.

Sì perché grazie a certi istituti di raccolta dati, a loro collegati cominciano a menzionarti come persona a rischio, quale essere inferiore a cui hanno rigettato una richiesta di prestito.

Ma peggio ancora è il potere decisionale con il quale, i vari responsabili di dette agenzie, possono farti entrare nella lista dei reietti. Infatti, per essere dichiarato cliente a rischio non occorre che sia stata fatta regolare domanda di prestito con documentazione allegata eccetera, e che questa sia stata rifiutata, basta che tu sia entrato all’interno di una di queste agenzie, sia risultato antipatico al responsabile il quale, non solo ti negherà il prestito che non ti ha dato il tempo di chiedere, ma t’inserirà tra i brutti e i cattivi, precludendoti la possibilità di rivolgerti a altri.

Situazioni che ti avvicinano ogni istante di più verso un patriottismo bancario peloso e opportunista che porta il Paese ogni giorno di più verso la bancarotta economica e la bancarotta etica e comprensiva, dove viene premiato solo chi è disponibile a compromessi per ottenere un tornaconto personale.

«Leggere le varie pubblicità, riportate su quotidiani, TV e web, è del tutto inutile quindi è sufficiente parlare con la gente comune per rendersi conto che sono solo annunci, che è solo becera propaganda».

Dopo questa immersione di dispiacere ho compreso che è persino inutile domandarsi perché la classe dirigente, i cosiddetti poteri forti, finanzino tale esempio di democratica disinformazione.

Quindi, se potete, rivolgetevi ad amici o familiari, lasciate da parte le banche, a meno che non abbiate un mucchio di soldi…allora sì che vi aiuteranno!

Pochi giorni fa un altro piccolo imprenditore si è ucciso. Io barcollo quando un individuo si toglie la vita.

Mi sembra di vedere e rivivere con lui la tenebrosa disperazione che l’ha dapprima ammantato e poi risucchiato.

Una disperazione, una lacerazione dell’anima, che poteva essere evitata da un diverso sistema creditizio. Leggere le varie notizie secondo cui le banche italiane si sono rafforzate al punto da avere sufficienti buffers (tamponi) per sostenersi anche da altre eventuali crisi e associare tutto ciò a questi suicidi dovuti alla mancata erogazione di un muto o di un prestito, mi fa delirare.

E mi fa ritornare in mente certuni, falsi slogan pubblicitari…

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da SILVANA il 27/09/2014 12:10:13

    se è la Banca in procinto di morire, accorre il governo salvatore a prestare il suo aiuto perché rimanga in vita, ma se si tratta del povero cittadino che deve scegliere se tentare di chiedere aiuto alla banca o suicidarsi, non c'è né governo né banca che tenga. se poi si è fortunati nel trovare quella banca disponibile, ti appioppa un tasso da usura legalizzata. una vera truffa. il discorso cambia se si entra in banca per impegnare un certo capitale, allora sei il ben arrivato, accompagnato da larghi sorrisi, una comoda poltrona su cui accomodarti e magari anche un buon caffè servito in tazza di porcellana su piattino d'argento

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