La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

La beffa di Equitalia ai genovesi, il sinodo furbetto e renziano, un libro sulle destre in Italia

di Vincenzo Pacifici

La beffa di Equitalia ai genovesi, il sinodo furbetto e renziano, un libro sulle destre in Italia

Sia consentito per un giorno trascurare l’attualità politica, sempre più confusa per la sempre più avvilente situazione di Genova. Colossale ed incredibile è stata la decisione di sospendere per un giorno il pagamento delle imposte, che andavano annullate integralmente. Tanto per notare l’incapacità e l’inefficienza delle amministrazioni locali, che per decenni hanno spadroneggiato oltre che in Liguria, in Emilia ed in Toscana tutti abbiamo visto le spaventose, non nuove, immagini, delle alluvioni nelle altre due Regioni “rosse”, in pieno e cronico dissesto idrogeologico.

Marcello Veneziani, in un opportuno quanto centrato articolo sul Sinodo, attualmente in corso nella Basilica di S.Pietro, non seguito con la dovuta attenzione dall’opinione pubblica, ha espresso un avviso valido non solo per i credenti ma  anche per quanti guardano alla Chiesa, come entità presente nel mondo da due millenni e protagonista delle vicende umane ugualmente da 21 secoli.

Veneziani e noi con lui: “non vogliamo una Chiesa mimetica, che assume la faccia del giorno che passa; proprio perché il mondo muta vorticosamente vorremmo che la Chiesa rappresentasse un punto di riferimento saldo, non volubile né volatile, come una banderuola esposta ai venti”.

Veneziani arriva a definire “una demagogica furbata quell’elogio alle doti dei gay”, che –guarda caso – “spianerà la strada” al disegno di legge, annunziato in singolare sintonia, dal boy scout per la fine di ottobre.

Ma appare anche passaggio di demagogico quanto vacuo pauperismo, un esempio dannoso di una Chiesa, tesa ad inseguire e non a proporre, la posizione assunta sulle coppie “imperfette” da rispettare “apprezzando più i valori positivi che custodiscono anziché i limiti e le mancanze”. Fino a ieri la Chiesa ha colto proprio “i limiti e le mancanze”, tacendo e negando quei “valori positivi”, ora – usiamo un avverbio adatto – imperscrutabilmente emersi.

Si sono ascoltate – grazie al Cielo - , speriamo crescano di numero e di potenza, le voci del padri sinodali conservatori, capaci con il polacco Gadecki di definire “inaccettabile” la Relatio post disceptationem e di suggerire con altri vescovi che la versione conclusiva debba essere centrata sulle famiglie cattoliche per evitare “un focus quasi esclusivo sulla situazione delle famiglie imperfette”, che sia visione frutto di una visione globale e non parziale e soprattutto partigiana . La necessità di un argine è vitale per bloccare uno stravolgimento da troppi decenni in corso, iniziato con la progressiva e deleteria protestantizzazione della Chiesa, un tempo purtroppo remoto, cattolica, apostolica, romana.

Dai dibattiti sulla fede al volume miscellaneo Storia delle destre nell’Italia repubblicana, esaminata con attenzione e profonda preparazione da Giampietro Berti. Lo studioso individua il passaggio cruciale nell’anomalia della democrazia italiana, costruita sulla contrapposizione equivoca tra una sinistra, egemonizzata dal PCI, e uno schieramento antitetico ma variegato, che altrove, seguendo lo schema classico, si sarebbe detto di destra, ed era invece sottoposto all’”abbraccio mortale della DC”, la forza più consistente, “che contrastava” o meglio, con obiettività, avrebbe dovuto contrastare il comunismo. E’ quindi sia dalla matrice popolare sia dagli atteggiamenti politici tenuti nel corso dell’esperienza fascista impensabile una DC, schierata a destra e con le destre (si pensi all’operazione Sturzo al Campidoglio).

Il partito dello scudo crociato non ha fatto altro che contrastare sino alla persecuzione i neofascisti dell’MSI, e a strumentalizzare, demonizzando qualsiasi collocazione a destra dei liberali, in maggioranza liberal.

Berti osserva che “in realtà destra e sinistra non sono soltanto specifiche visioni del mondo, ma anche definizioni spaziali, che occupano un luogo scenico non assoluto e sempre in continuo mutamento “.

La presenza in Italia di “destre” e non di una “destra unica ed univoca” – occorre riconoscerlo – costituisce una menda inveterata quanto amara quanto deprimente del sistema politico nazionale. 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Andrew il 16/10/2014 09:46:59

    E allora ? Anche se venissero riconosciute le unioni tra persone dello stesso sesso, a Veneziani cosa cambia ? Perchè la cosa lo disturba ? Che problemi irrisolti ha ?

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