Videogames e vecchi giocattoli

La scatola dei balocchi

di Il Raccontafavole

La scatola dei balocchi

In un soleggiato giorno di dicembre, in un angolo della stanza, all’interno di una vecchia scatola di giocattoli, Mark udì delle voci; sì voci molto sommesse, ma voci che articolavano frasi. “Impressionante!”, pensò il ragazzino.

Si erano riuniti tutti i giocattoli e stavano parlando tra di loro, molto preoccupati.

Allora, Mark, ripresosi dalla sorpresa e, va detto, dallo spavento, drizzò le orecchie e si avvicinò ancor più allo scatolone.

Si accorse che stava parlando Nara, la bambola di pezza, dai vestiti di seta e gli occhi chiari, che diceva con voce delicata: -… che tristezza!- i bambini di questa casa non vogliono oramai più giocare con noi, guarda la trottola di Audrey si è del tutto arrugginita per mancanza di attività, o l'orso di Maggie, non sorride più e ha il musetto sempre triste, per non parlare dei carri dei pompieri dei due cuginetti, fermi da tanto tempo.

Di lì a poco ebbe a parlare uno sgonfio pallone di gomma, il quale domandò stizzito: - Ma, allora, con cosa si divertono i bimbi oggi?

Il tenero orso, a quelle parole, aprì lentamente i suoi pesanti occhi e con voce roca rispose:- loro si divertono solo con giochi pericolosi; amano farsi la guerra, tirano calci e giocano con balocchi che creano danni.

Una spada medievale di plastica che stava lì, si fece avanti:- Credo che stai esagerando e non poco, io allora sarei uno di questi giochi, eppure la mia punta è stata tamponata con un pezzetto di caucciù, e non ho mai fatto del male a nessun bambino. Se poi, la vuoi sapere tutta, le spade giocattolo non possono essere pericolose perché non hanno il filo tipico di quelle vere.  

Il più vecchio e saggio di quei giocattoli, un bel camion di legno costruito dal nonno di Mark quand’era ancora in vita, aprì i suoi grandi fanali e spiegò con voce lenta e dotta il suo pensiero:- E’ vero, le pistole giocattolo non sparano vere munizioni e le spade non sono affilate, gli aerei da guerra non bombardano, ma questi balocchi fanno egualmente male, perché risvegliano nella mente dei piccoli i pensieri cattivi e le azioni meno degne, e quando, poi, saranno grandi vedranno la guerra come una delle cose più normali al mondo. Pensiamo a tutti i bimbi d’oggi che trascorrono quasi completamente il loro tempo nel cyberspazio e questo li rende egoisti, insensibili e non interagiscono più con gli altri e diventano, giorno dopo giorno, sempre più solitari.

Improvvisamente una voce molto flebile uscì da un libro di fiabe tutto sgualcito e polveroso, un vecchio regalo che zia Mary aveva fatto a Mark anni prima. E proferì:- Il problema, signori miei, è molto più grande, i bambini passano molte ore a giocare online, addirittura si creano degli amici virtuali inesistenti e possono scorrazzare da un sito all’altro, magari incontrando gente poco per bene, e noi, libri di favole, non siamo più considerati da loro, siamo solo del tempo perso, e guai allora rammentargli Cappuccetto Rosso, Biancaneve, la storia del Gigante Egoista; non vogliono più leggerci, mai più!

Una vecchia scacchiera che giaceva sotto il libro, volle dire la sua:- Bisogna fare subito qualcosa, sì qualcosa deve essere fatto immediatamente! E da lì tutti gli altri giocattoli cominciarono ad alzare la voce.

Mark, timoroso che i genitori e i bambini che erano di sopra potessero sentire i balocchi protestare, gli intimò come un sergente prussiano:- Silenzio, fatte tutti silenzio!

-       Vi ho ascoltato sino ad ora e avrei un immenso piacere di darvi una mano.

-       D’accordo, ma cosa ci proponi?, risposero in coro, ma a voce bassa i balocchi.

-       Organizziamo una grande festa, replicò convinto il bambino, - e divertiamoci tanto, con tutti i bimbi che non vogliono giocare alla guerra.

Nella scatola dei giocattoli ci fu un gran tumulto ed il chiasso fu così enorme che i bambini della casa sentirono e, alla fine, scoprirono il contenitore con i vecchi giocattoli.

- Guarda la trottola di Audrey, urlò Peter, -andiamo a giocarci, magari ungiamola un po’, perché deve scorrere poco.

Kenny, allora, rispose seccato:- Macché trottola, io me ne torno ai videogiochi, quei giocattoli sono troppo vecchi.

Mark, intanto, aveva già chiamato due giovani amici vicini di casa. Tutti e tre si portarono alla scatola dei balocchi e iniziarono a tirar fuori, prima il pallone sgonfiato, poi la bambola di pezza, poi il vecchio orso, i libri…

Nel quartiere si tornarono, finalmente, a udire le voci felici dei bambini che giocavano, le loro risate, il tonfo del pallone, il rullo del tamburo, il ciuff ciuff del treno e la sirena dei pompieri.

Mark, e gli altri decisero che quelli sarebbero stati i loro regali di Natale e dissero ai loro genitori di donare i soldi, che avrebbero dovuto spendere, ai bimbi meno felici.

 

Tortorella colorata,

la magia natalizia è terminata,

sii felice e spensierata perché

la scatola dei balocchi

mai più verrà serrata.

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