La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Si chiude il semestre europeo, si poteva fare peggio? Salvi sbarca al sud con un format politico nuovo

di Vincenzo Pacifici

Si chiude il semestre europeo, si poteva fare peggio? Salvi sbarca al sud con un format politico nuovo

Federica Mogherini

   Ai tanti italiani, che hanno votato a destra e continuano a pensare (o forse a sognare) una destra rigenerata dopo errori e sbandamenti, elettori nelle europee per FdI o sparsi in FI o finiti, amareggiati nell’astensionismo, o paradossalmente per rabbia tra i sostenitori di Grillo, non è mai sfuggita l’idea che Napolitano, per la sua natura, per la sua formazione, per la storia politica ci lasciasse – come ha scoperto “Il Giornale – “il caos”. Lo stesso tentativo in corso di sostenere, garantire e sponsorizzare il puffo, coadiuvato da gruppi significativi operanti nel paese, senza ottenere concreti risultati, facendo vivere solo tra le speranza, i voti e gli auspici, non è che la conferma che uomini provenienti da quell’area politica, non possono che generare “il caos” o appoggiare elementi, forti nel loro nulla di arroganza e di prepotenza.

   Non per nulla Forattini nel suo ultimo lavoro C’era una volta un pezzo di legno presenta un Renzi in versione Pinocchio, plasmato da un affaticato Geppetto – Napolitano mentre la Meloni (toh, chi si rivede !) lo vede asinello di un presepe vivente solo immaginario.

   Lo stesso quotidiano berlusconiano, con intenti di denunzia di un macroscopico errore, celati sotto un manto di strumentale diplomazia, ha titolato “L’ultima follia giuridica. L’omissione di soccorso non è più reato. E’ tra i 112 delitti depenalizzati dal governo: il giudice deciderà caso per caso”. Che cosa c’entra il diritto? Si è trattato, per questa verità taciuta, di una “folle” decisione assunta dal governo.

   Ma da un “editoriale” di politica estera del “Corriere della Sera” giunge una sconfessione ancora più netta dell’operato del governo: “Italia, esito modesto di un semestre”. Il titolo è poi spiegato da queste righe eloquenti: “L’ultimo vertice europeo tenuto sotto la presidenza di turno italiana della Ue, ieri, non è stato un trionfo. Come non sono stati, per il governo Renzi, una marcia trionfale i sei mesi precedenti, soprattutto se misurati sulla retorica che li ha preceduti e sulle aspettative sollevate. Segno che la “strategia dell’impazienza” a Bruxelles funziona meno che a Roma. E soprattutto constatazione che i 28 partner sono oggi più divisi su questioni fondamentali di quanto lo fossero a inizio anno. Ieri lo si è visto prima e durante il Consiglio europeo”.

   Non si sono registrate, come era obiettivo dichiarato del puffo, svolte in direzione di investimenti e crescita e sono apparse ancora più evidenti le divisioni, per non dire le contrapposizioni, sulle posizioni da tenere di fronte a Mosca. E la Mogherini?

   Le due righe conclusive della nota di Danilo Taino dovrebbero essere considerate da quanti ancora considerano il toscano un “statista” senza alternative per la nostra povera Italia: “Un semestre dopo, “svolte” vere e concrete nessuna. E  28 partner più divisi di prima. Esito modesto, si poteva e si doveva fare meglio”.

“Esito modesto” si giudica benevolmente per l’Europa, e in Italia si sbaglia nel ritenere il bilancio dei 10 mesi mediocre, anzi scadente?    

   Salvini presenta “Con Salvini”, il movimento per il Sud, preoccupato di sbarrare la strada agli infiltrati ed ai riciclati, i cui nomi sono abbondantemente circolati negli scorsi giorni. La politica in questi anni ha manifestato un duplice , contrapposto errore, un errore ragione dello scadimento dell’attenzione dei cittadini e della fuga dalle urne: la personalizzazione e l’antitetica assenza di idee o, alla meglio, l’estrema vaghezza dei programmi. Ed in questo errore ormai eclatante Salvini è caduto, tanto – da manifestare secondo alcuni osservatori, nei suoi riguardi piuttosto (forse troppo) benevoli – il timore “di mischiarsi con situazioni che considera già bruciate piuttosto che non quello di raccogliere abbastanza consensi”.

                                                                        

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