Editoriale

Il dovere di difendere i nostri marò in India

Mentre Morandi si preoccupa di gridare al complotto per i fischi a Celentano nessuno si occupa dei nostri soldati

 Totalità

di  Totalità

entre in Italia ci lasciamo ammorbare dal Festival di Sanremo e attendiamo che un vecchio signore non rassegnato a maturare almeno un po’ impartisca il delirio della sua presunzione ingiustificata, in India due marò del battaglione San Marco sono stati consegnati alle autorità indiane.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due fucilieri del corpo d'élite italiano, e sono accusati dalle sole autorità indiane di aver ucciso due pescatori che si erano avvicinati troppo alla petroliera «Enrica Lexie» sulla quale i due soldati prestavano servizio di sorveglianza speciale istituito per fronteggiare i pirati nel golfo di Aden.

Durante la navigazione, in pieno oceano Indiano, avvertendo un pericolo avrebbero aperto il fuoco provocando la morte dei due pescatori.

Ovviamente la versione italiana diverge da quella indiana e soprattutto afferma che la scena si è svolta in acque internazionali, questo significherebbe che la giurisdizione sull’accaduto spetta alle autorità italiane.

Non abbiamo elementi per sapere dove stia la verità, però una cosa salta agli occhi con sgradevole forza: nell’attesa di appurare chi abbia la giurisdizione su due cittadini italiani, anzi su due militari italiani  nell’esercizio delle loro funzioni, i marò sono stati consegnati alle autorità indiane.

Chi sarà stato l’imbecille che ha avuto questa bella pensata?

Mentre la macchina della Farnesina si metteva in moto (il fatto è accaduto il 15 us) chi gestiva la faccenda?

Per ora le uniche dichiarazioni sono quelle del console italiano a Mumbai, che avrebbe detto che i nostri militari rischiano l’arresto, per ora sono bloccati presso un circolo ufficiali, non è carcere ma sicuramente non sono nelle condizioni di poter disporre della propria libertà.

Ma non abbiamo un ambasciatore in India?  Dove si trova attualmente la strapagata feluca, Giacomo Sanfelice di Monteforte? Va Bene che l’India è grande e New Delhi magari è lontana, ma ormai sono trascorsi 4 giorni da quando si è verificato l’incidente e ancora l’unico diplomatico sul posto è il console?

È veramente deprimente! Il cittadino italiano non può più contare su alcuna tutela, né in casa né fuori.

Sul suolo patrio in cambio di tasse ormai insopportabili, inique nel merito e nel metodo con cui vengono imposte, ci rifilano Adriano Celentano che offende due terzi della popolazione italiana, e Gianni Morandi che di fronte ai sacrosanti fischi all’ennesimo inutile, sciocco, noioso, inconcludente e perciò ancora più offensivo, sermone del “molleggiato”, accusa la Rai, o chi per essa, di aver organizzato l’anti-claque, non accorgendosi che si potrebbe, altrettanto legittimamente immaginare e sospettare, che il potente clan di Celentano e della di lui consorte avesse per primo organizzato il plaudente consenso della prima sera!

I nostri soldi finiscono nelle tasche di questi due (e non solo) inqualificabili personaggi, la nostra attenzione viene fagocitata dalle loro stupidaggini, e chi ci governa cosa fa? Qualche chiacchiera, qualche tentativo di varare una leggina ad personam, un pavoneggiamento in tv, e poi si vedrà! Infondo i due militari sono solo due cittadini italiani nei guai lontani da casa, perché occuparsene?

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da fangel05 il 19/02/2012 22:01:39

    Ho trovato i contenuti dell'articolo molto incisivi e diretti. Complimenti!Era ora che qualcuno si facesse carico di un'informazione più autentica,che si collochi oltre le più spicciole faziosità dei tanti Pinocchio che purtroppo continuano ad occupare i vertici delle nostre istituzioni.

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