Spigolando nei giornali

Anche Renzi ammette di non aver merito se si intravede la possibilità di una ripresa

di Vincenzo Pacifici

Anche Renzi ammette di non aver merito se si intravede la possibilità di una ripresa

Per  un  istante, forse senza rendersene conto, il dott. Renzi ha confessato la verità. Al di sopra ed al di fuori delle stime dell’OCSE, che in quanto tali, possono essere di comodo e che ipotizzano una crescita del Pil nel 2015 ed una più accentuata nel 2016, il “premier” ha ammesso che 5 sono i fattori di oggettiva (timida e fragile) crescita, di cui 4 dipendono da scelte di politica economica europea. Sono il piano Junker di investimenti, la comunicazione sulla flessibilità, il Quantitative easing e il rapporto dollaro/euro. Il quinto elemento di stimolo è rappresentato dalla diminuzione del petrolio. Quindi è facile, automatico domandare e domandarsi: ma il governo cosa  ha fatto di suo? Quali misure concrete ha assunto?  Nulla e poi nulla, solo noia, banalità, ovvietà e fumo.

  Intanto sulla faccenda delicata e scottante di Lupi, il “granduca” dimostra una volta di più la sua inconsistenza. E’ vero che si tratta di una poltrona “pesante” ma è pur vero che il protagonista di questa pagina grigia è esponente di un gruppuscolo neodemocristiano ed in quanto tale incapace di prospettare e di produrre effetti eclatanti, come le dimissioni e la più grave e consistente uscita dalla compagine governativa, con buona pace di Berlusconi, che ha dato ordine ai suoi di non assumere posizioni decise e serie. Di FdI non si hanno notizie.

  Il “granduca” la finisca di esitare e decida, tanto la baracchetta, costruita con tanto impegno e con un lavorio prolungata da nonno Giorgio, zio Sergio, e da tanti, tantissimi altri, non crollerebbe, dal momento che gli interlocutori vengono dalla stessa “scuola”, quella scoutistica e ciellina. Piuttosto se dovesse decidere di intervenire, il dott. Renzi lo faccia con un’iniziativa organica, che coinvolga – così da non dare ragione ai magistrati – tutti gli inquisiti e tutti gli indagati, da Poletti, dai 3 sottosegretari al candidato per la Regione Campania Vincenzo De Luca con il figlio. Fuori direttamente dall’esecutivo veda di fare chiarezza su altri personaggi comunque legati a figure eminenti del suo gabinetto, come papà Boschi e la sua Banca Toscana ed il coniuge della Madia con i finanziamenti ottenuti dalla Regione di Lazio. Siccome poi è anche segretario del PD, raccolga la denunzia di Fabrizio Barca, non l’ultimo arrivato, sul suo partito a Roma definito “pericoloso e cattivo”.

  Intanto sul fronte della minoranza (non dell’opposizione) forzista continuano le manovre ed i contatti per ricostituire, sempre più lontana e più difficile, “l’unità della destra” . Nell’ala leghista, dopo la conclusione della lotta fratricida, Salvini sembra segnare il passo, mostrando a chi non se ne fosse ancora accorto  – al pari del suo omonimo “premier” – la propria inconsistenza propositiva e l’assenza di una linea operativa credibile .

 Berlusconi ha così commentato l’imprevisto successo di Benjamin Netanyahu: “è un’ottima notizia. Premia il coraggio e la determinazione del premier israeliano nel difendere le ragioni della sicurezza del suo Paese contro ilterrorismo e i pericoli dell’estremismo islamico”. Non una parola sulle vere ragioni, la grinta e la serietà di una leader di autentica destra contro il buonismo del mondo occidentale e della sinistra radical e soprattutto contro la fallimentare politica di Obama.

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