spigolando dai giornali

Il divorzio breve del cattolico Renzi e gli epiteti all'opposizione che si oppone

di Vincenzo Pacifici

Il divorzio breve del cattolico Renzi e gli epiteti all'opposizione che si oppone

“Davvero un bel “traguardo di civiltà”” sono le prime parole di commento da parte del quotidiano della CEIall’approvazione da parte della Camera del c.d. “divorzio breve”, definito “un incivile traguardo”. Noi per, di fronte a questa nuova normativa, varata dal governo, presieduto, tanto per dire, dal boy scout, cattolico almeno frequentante la S. Messa domenicale, dott. Matteo Renzi, non possiamo che esclamare “un bel traguardo ottenuto dal pupillo dei vescovi”. La lamentazione prosegue segnalando il prossimo arrivo del cosiddetto ”divorzio immediato”, “che cancellerà qualsiasi residua lungaggine. Il giornalista, in questa “devastante china anti – familiare” , cerca anche la spiritosaggine gratuita con l’anticipazione di una “legge che permetterà l’addio immediato via sms incrociato, tutt’al più inviando contestualmente una mail all’ufficio anagrafe”. Teme che “rottamato il matrimonio, avremo un’agile e dinamica società usa e getta, rapporti più flessibili, disimpegnati, quasi fulminei, facilmente smontabili e ricaricabili”. Il Papa, dopo tanti abbracci e baci con il “presidente del Consiglio” ed il sindaco di Roma, si è ricordato che “dobbiamo trovare un soprassalto di simpatia per l’alleanza matrimoniale, perché solo quell’alleanza è in grado di porre le nuove generazioni al riparo della sfiducia e dell’indifferenza”. Si preparino il pontefice e la Chiesa ad un’altra imminente novità, le nozze gay, come anticipato dal sullodato boy scout.

    Eppure in questo disastro presente e futuro il quotidiano dei vescovi non riesce a pronunziare una condanna precisa e specifica contro l’esecutivo, che ha varato il provvedimento. Infatti la responsabilità viene addebitata a non meglio identificati “parlamentari” , impegnati “nel loro forsennato lavoro di accetta contro quel che rimane delle tutele a favore delle famiglie”. La conclusione della geremiade è amara e persino “gridata”: “Servono leggi e provvedimenti che sostengano l’impegno delle famiglie e che contribuiscano alla crescita di consapevolezza della coppia. E ci ritroviamo, invece, con norme che, favorendo e incentivando il già drammatico senso di precarietà delle relazioni, finiscono per sancire il malcostume dell’instabilità affettiva e del disimpegno familiare. Questo sì – abbiamo il dovere di gridarlo dai tetti – autentico “traguardo di inciviltà””. Noi invece, sommessamente ma con estrema decisione, vogliamo ricordare ai presuli un modesto ma calzante proverbio “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.

   Non perdiamo altri 3 argomenti. Le critiche di due ex presidenti del Consiglio, pensanti ed operanti in I persona, contro il dott. Renzi pesano, assai di più delle critiche banali e scontate della opposizione perbenista o di quell’opposizione volgare o becera, che risfodera il termine “squadristi”, dimenticando i ben più sanguinari brigatisti “rossi”. L’on. Enrico Letta lo ha paragonato al “metadone” mentre il prof. Romano Prodi ha considerato l’esperienza dell’Ulivo “un’idea veramente fondamentate per stabilità e l’alternanza”.

   Ha oltrepassato il segno della polemica Francesco Storace contro la Poli Bortone, che ha accettato di fare da “tappabuchi” all’ennesima cantonata operativa di Berlusconi. Che cosa – il discorso non vale per l’ex presidente della Regione Lazio – si dovrebbe dire per i tanti, che, senza la minima opposizione, accettarono di affossare Alleanza Nazionale nel Pdl?.

   Ed infine un giudizio  sulla linea Pd – Forza Italia sulle misure proposte ad argine della migrazione dall’Africa, di dimensioni quasi bibliche. Sotto l’egida dell’Onu e del Ppe non appare altro che un “libro dei sogni”, su cui varrà la pena tornare tra qualche mese.

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