Spigolando dai giornali

L'era renziana e i pompieri in servizio permanente effettivo

di Vincenzo Pacifici

L'era renziana e i pompieri in servizio permanente effettivo

Ho seguito a lungo servizi televisivi dei canali berlusconiani sulle violenze avvenute a Milano e non posso non notare che le cronache sono state incredibilmente edulcorate rispetto alla pesantezza delle agghiaccianti immagini, in cui circa cinquecento, se non oltre, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, grazie alle intese raggiunte con gli ineffabili organi di polizia, il cui capo è un autentico mostro di simpatia, hanno potuto sfogare i loro istinti bestiali e crudi contro autovetture, proprietà di inermi cittadini e sedi di uffici, ottenendo l’etichetta accomodante e tollerante di “teppistelli figli di papà”. Chi ha rilasciato un giudizio tanto benevolo, è un signore, che non ha conosciuto la storia del ’68, e che raramente azzecca un giudizio personale, tale Matteo Renzi. Si è preso in considerazione il prefetto Pansa, che, fedele agli organi ricevuti non certo da Alfano, ha dato delle incredibili prepotenze, con motivazioni irritanti e banali, una versione smentita clamorosamente e pesantemente smentita dalle immagini. Con Renzi, Alfano e chi per loro, sottintende forse la rivendicazione di aver impedito l’invasione della Biblioteca Ambrosiana e Pinacoteca di Brera o la violazione del Duomo? Questa tattica della “camomilla”, seguita e perseguita, costituisce una gravissima offesa alla realtà da non dimenticare, perché certamente sarà sviluppata nei prossimi e, ahimè, nei prossimi anni.   

   L’officina, che febbrilmente opera alle spalle del “premier”, suo braccio e sua voce, gli dovrebbe predisporre un corso approfondito di educazione civica, così da spiegargli che nei secoli mille e mille sono le smentite della sua puerile massima ”se il Parlamento e il governo decidono, è democrazia”. Basta osservare la situazione attuale di Cuba, del Kazakistan e della Corea del Nord, in cui spadroneggiano i presidenti perpetui, modelli del nostro, oppure a quelle remote o prossime dell’URSS, della Jugoslavia, dell’Iraq, della Romania, della Libia e dell’Egitto e di tante altre democrazie “popolari” .

   Per tornare all’Italia, come si è da mesi denunziato e come solo a qualche ingenuo oggi è apparso evidente, per gli errori di Berlusconi, il centro – destra ha alle porte del turno elettorale una sonora batosta (7 a 0 o nella migliore delle ipotesi, 6 a 1) per non parlare delle comunali.

   A proposito di centro-destra, ci sarà qualche suo rappresentante che possa  e voglia studiare la possibilità di una iniziativa parlamentare per estendere ai poveri statali o dipendenti pubblici, con gli stipendi bloccati da 6 anni, l’incostituzionalità sancita per i pensionati danneggiati dalla Fornero e dal risanatore Monti?

   Voglio poi riferire di una mia amica, da 5 anni, dopo 2 interventi chirurgici, in terapia oncologica , nel 1972 impegnata contro la legge sull’aborto. In una delle frequenti telefonate, le ho chiesto se, da cattolica praticante osservante, al pari della laica abortista, avesse ricevuto una telefonata da Papa Francesco. La risposta negativa era scontata. Quante ingiustizie vengono commesse nel nome e all’ombra della parabola del figliol prodigo!

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