Opera di Firenze, stagione 2015/2016, ovverosia il confronto tra Tradizione e Contemporaneità

Inaugurazione con un grande classico amatissimo da tutti melomani, la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti

di Domenico Del Nero

Opera di Firenze, stagione 2015/2016, ovverosia il confronto tra Tradizione e Contemporaneità

Una stagione davvero ricca, che alterna titoli di repertorio ad altri meno usuali. E’ senza dubbio un programma di tutto rispetto, tale da soddisfare tutti i palati, o meglio tutte le … orecchie.

Il tema di base della stagione 2015-16 del teatro dell’Opera di Firenze è il confronto tra Tradizione e Contemporaneità, tra i grandi capolavori del Sette – Ottocento e il teatro musicale contemporaneo.  Si inaugura infatti con un grande classico amatissimo da tutti melomani, la Lucia di Lammermoor  di Gaetano Donizetti, considerata il capolavoro assoluto del musicista bergamasco, prodotto nell’allestimento del Maggio Musicale Fiorentino con la regia di GrahamVick e la direzione di Fabrizio Maria Carminati, il 22 di settembre con 6 recite fino al 30.  Come sempre, torneremo al momento opportuno sugli spettacoli  più importanti con maggiori dettagli e approfondimenti.

Il romanticismo musicale  italiano vede poi un altro classico amatissimo dal pubblico: Il Rigolettodi Verdi, con Zubin Mehta sul podio e un nuovo allestimento di William Friedkin, (regista premio Oscar, che ha debuttato nella lirica a Firenze con Wozzeck).  Il primo dei capolavori della cosiddetta “trilogia popolare” verdiana sarà di scena in dicembre, sette recite dal 4 al 20.

Ricco anche il filone “esotico”, già presente, anche se solo in piccola parte, nella turcheria del  Così fan tutte, il capolavoro mozartiano sulla fedeltà coniugale (o meglio, sulla sua estrema labilità) che allieterà le scene fiorentine in Ottobre, con  la direzione di Roland Böer nel nuovo allestimento di Lorenzo Mariani: sei recite dal 18 al 27.

Ma l’esotismo musicale è saldamente rappresentato, in questa ragione, da due opere straordinarie: la “regina delle turcherie” , una delle più travolgenti opere buffe mai prodotte, L’Italiana in Algeridi Gioacchino Rossini, in cui il sommo pesarese dà veramente sfogo a una vis comica dal sapore dionisiaco: sei reciti dal 15 al 26 marzo 2016. Sul podio uno specialista di Rossini quale Bruno  Campanella, l’edizione è quella  firmata da Joan Font.

Infine, una vera … perla del filone esotico,  per nulla usuale sulle scene fiorentine: Les pêcheurs deperles ( i pescatori di perle) di Georges Bizet, capolavoro dalle morbide atmosfere decadenti, dell’autore di Carmenche vedremo  per 5 serate consecutive dal 24 al 28 febbraio 2016.

Esotismo anche sul versante contemporaneo: dalla Cina arriva infatti la trasposizione per la scena operistica di un noto romanzo degli anni trenta, Il Ragazzo del Risciò  di Lao She, pubblicato in Cina nel 1937 e successivamente tradotto in varie lingue occidentali. L’opera Il Ragazzo del Risciò  del Centro Nazionale per le arti sceniche di Pechino  è stata rappresentata  per la prima volta il 6 Giugno 2014 a Pechino, dunque recentissima. Dopo tre anni di preparativi, il Centro Nazionale per la arti sceniche è riuscito a  creare uno stretto legame tra il celebre scrittore cinese moderno Lao She e lo straordinario compositore cinese GuoWenjingche ha già suscitato attenzione e ammirazione sui palcoscenici operistici occidentali. Sempre sul fronte contemporaneo, ci sarà la prima rappresentazione assoluta della nuova versione de Le braci per la direzione di Francesco Cilluffoe la regia di Leo Muscato, opera che la Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ed il Festival della Valle d’Itriahanno commissionato a Marco Tutino ( quattro repliche dal 5 al 15 novembre)

Due “dittici” di inizio Novecento, uno tutto spagnolo  con l’operaGoyescas di Enrique Granados e il balletto El amor brujo di Manuel De Falla   (diretti da Guillermo García Calvo), in scena dal 23 gennaio al 7 febbraio per quattro recite; e la  puccinianaSuor Angelica insieme a La voix humaine di Francis Poulenc(direttore  Zhōng) , sempre 4 recite dal 22 gennaio al 5 febbraio.  Il 27 gennaio e il 3 febbraio, al teatro Goldoni, andrà invece in scena l’Imperatore di Atlantide di Viktor Ullmann (che vedrà il debutto dei cantanti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino), composta su libretto di Peter KienUllmann e Kien,internati nel ghetto di Theresienstat (Terezín), collaborarono alla stesura dell'opera nella seconda metà del 1943, ma il lavoro poté vedere la luce solo nel 1975: Ulmann era morto ad Auschwitz nel 1944.

Infine due collaborazioni con il conservatorio Luigi Cherubini per due titoli di grande interesse:  uno, un classico amatissimo dai nostri nonni poi inspiegabilmente quasi scomparso dalle scene,  il frizzante e simpaticissimo Fra Diavolo di Daniel Auber. Si tratta di una edizione in forma semiscenica con purtroppo due sole esecuzioni , il 9 e il 10 febbraio; l’altra è invece Hänsel e Gretel diEngelbert Humperdinck, quattro rappresentazioni al teatro Goldoni dal 5 al 13 marzo.

Anche per la Stagione sinfonica 2015/2016 tema fondamentale sarà il dialogo a distanza tra le grandi partiture del passato, le importanti esperienze del Novecento e i nuovi scenari contemporanei. Commissioni ad alcuni tra i più interessanti giovani compositori del panorama italiano (Filippo Perocco e Paolo Marzocchi), la prima italiana di Pulse di Moritz Eggert, lavori di Hans Werner Henze, di Henri Dutilleux (il concerto per violoncello e orchestra Tout un monde lointain che sarà interpretato da Alisa Weilerstein) e di Luciano Berio incontreranno alcuni dei capolavori del repertorio sinfonico del periodo classico, romantico e novecentesco. Cuore della Stagione sarà la presentazione del ciclo integrale delle Sinfonie di Ludwigvan Beethoven, dirette da Stefano Montanari, Alpesh Chauhan, Zubin MehtaGuillermo García Calvo, John Neschling, Daniele Gatti, Karl-Heinz Steffens e Vladimir Jurowski. Anche l’opera di Wolfgang Amadeus Mozart costituirà un significativo momento di indagine: proseguirà l’accostamento tra i lavori del suo primo ed ultimo periodo nei concerti diretti da Federico Maria Sardelli e Lorenzo Fratini, Roland Böer proporrà il ThamosKönig inÄgypten, mentre Yuja Wang per la direzione di Zubin Mehtaeseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra K 271. Completeranno la Stagione i concerti diretti da Juraj Valčuha, Diego Matheuz insieme a Enrico Dindo al violoncello, MicheleMariotti; Vladimir Jurowski che dirigerà Lo schiaccianoci, ZubinMehta che interpreterà il capolavoro di Olivier MessiaenTurangalîla-Symphonie, John Axelrod, Lorenzo Fratini e Daniele Gatti che chiuderà con l’Elias di Felix Mendelssohn.

Un programma davvero ricco e interessante, degno di un grande teatro. Se la qualità delle esecuzioni, come è probabile che sia, sarà all’altezza di quella della maggior parte degli ultimi spettacoli, ci sono tutte le premesse per una stagione davvero memorabile.

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