Editoriale

Neppure le vacanze addolciscono lo sguardo sulla politica italiana ... e non solo

 

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span style="font-size:14.0pt;line-height:115%;font-family: "Times New Roman"">Dopo la lettura dei giornali e la visione dei telegiornali negli ozi vacanzieri ecco i sentimenti, le ipressioni i mal di pancia che voglio condividere con voi.

Fastidio per la presunta e sedicente eroina Lucia Borsellino, incapace di comprendere che il suo cognome a sinistra è solo infangato:

Irritazione, ormai consolidata, per le fanfaluche narrate da Renzi (nome collettivo) sulla diminuzione delle tasse.

Solidarietà, una tantum, a Salvini per il volgare attacco subito da “don” Mazzi e le arroganti ironie sull’abbigliamento rivoltegli da Renzi.

Rigetto, senz’altro sistematico, per le affermazioni fatte dal “presidente del Consiglio” durante la sua visita in Israele, confuse, contraddittorie, storicamente improprie.

Riprovazione forte, precisa e recisa per la sedicente ma inesistente opposizione, debolissima sulla prepotenza perpetrata dal PD nell’assegnazione delle presidenze alla Camera. Si è protestato – e l’episodio dimostra la liquefazione di FI, FdI, e finanche della Lega, solo in difesa dell’ex radicale Eilio Vito.

Rifiuto per l’inconcludente operazione di rilancio di se stesso, inscenata da Berlusconi, con invenzioni prive di futuro, un tempo definibili per la loro consistenza “armate Brancaleone”, e oggi, sempre guardando al loro peso plotoni o pattuglie.

Sconfessione per la disponibilità offerta da Berlusconi ad un appoggio all’ ipotetica riduzione dell’imposizione e alle misure contro gli scioperi selvaggi, quando un oppositore credibile, non dovrebbe acconsentire ma dovrebbe preparare e sostenere contromanovre realistiche, ancora più incisive.

Condanna per il silenzio e l’immobilità di Lega, FI e 5 Stelle sul caos vergognoso a Roma, sull’umiliante figura fatta dall’Italia a Pompei, sull’incredibile disordine esistente in Sicilia e sugli scioperi paralizzanti dell’Alitalia.

Reazione di estremo consenso alla interpretazione sulla scissione di facciata di Verdini, data da Pansa. E’ una valutazione, se non vera, certamente veritiera e credibile per le manovre compiute da Berlusconi, contro cui paiono deboli le reazioni di Salvini e addirittura flebili quelle Meloni, esclusa dal “Cesare” di Arcore nelle sue elucubrazioni sul futuro .

 Stupore per l’illogico e antistorico giudizio dato da Ostellino sulla “Costituzione pasticciata, al tempo stesso ereditata dal dirigismo fascista sconfitto dalla guerra e da quello comunista”.

Soddisfazione per la fortissima frustata inferta da Fondo Monetario Internazionale al governo italiano per le fandonie propalate sulla ripresa economica e sull’occupazione e alla faccia del foglio berlusconiano, che ha pubblicato la notizia in V pagina, all’interno di altro articolo.

Pietà per il popolo del PD, che si è bevuta l’insulsa garanzia di Rendi sull’esclusione dal partito di Verdini, come se fosse necessario tesserarsi per strumentalizzare o condizionare le scelte e gli indirizzi dell’esecutivo.

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