Editoriale

Atreju, il trionfo del becero machismo di una destra che neppure la Meloni riesce a emendare

Su 170 invitati solo 16 quelli di donne, compresa la Meloni. Non è una stravaganza ma un'abitudine inveterata che non sono riusciti a modificare

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

osa rimane della festa di Atreju appena conclusa? Bozzi Sentieri ci racconta il tentativo di Fratelli d’Italia di radunare gli intellettuali per farli discutere sul rapporto fra cultura e politica. Tentativo lodevole se a destra ci fosse una vera sensibilità alla cultura.

Ma non c’è, la sensazione, negli anni diventata una certezza, è di trovarsi di fronte ad un’area (il termine partito non ha più alcun valore né significato, e vale per Fratelli d’Italia, ma anche per Forza Italia e Lega, per fermarsi all’area di cui stiamo parlando) gravata dal peso storico di un’investitura culturale della quale si sono persi i valori, i contenuti, la passione sostituiti da slogan, parole vuote, falsi interessi, e antichi pregiudizi.

Ad Atreju ho visto tutti i limiti, i difetti, le manchevolezze, il disinteresse della destra che ha fallito la prova di governo. E non basta la pur bravissima e appassionata Giorgia Meloni a colmare i vuoti, a addolcire le rozzezze, e sconfiggere i pregiudizi.

Cominciamo dai pregiudizi che appartengono storicamente alla parte più rozza della destra italiana. Provate a scorrere il programma di Atreju, leggete i nomi degli invitati a partecipare, a dare un contributo, e contate quanti sono declinati al femminile. Su circa 170 invitati a vario titolo, i nomi femminili sono 16, sì avete letto bene 16 meno di un decimo del totale, nei 16 nomi abbiamo contato anche quello di Giorgia Meloni di Viviana Beccalossi e Isabella Rauti, nonchè almeno 5 o sei  appartenenti all’assemblea di Fratelli d’Italia.

Possibile che nel variegato mondo della destra non ci siano donne da coinvolgere nel tanto decantato milieu culturale? Possibile che il venerdì 25 settembre abbiano messo in programma un incontro a più voci intitolato “Fare Europa, donne e uomini con una storia da Raccontare” e fra quelle donne e uomini che avrebbero avuto una storia da raccontare non ci fosse neppure una donna? Lo so viene da ridere, comicità involontaria degna di un cabaret di periferia, eppure è la triste realtà.

Di chi è la colpa?

Francamente non lo so. Però ho visto –e non solo alla festa di Fratelli d’Italia, l’ho visto spesso nel mondo che si riconosce nell’area della cosiddetta destra– ho visto il disprezzo mascherato di affettuosa condiscendenza nei confronti delle donne. Ho sentito un parlamentare del partito di Giorgia Meloni che dopo aver assistito alla bella serata di Marcello Veneziani sul tema dell’identità italiana, ha indirizzato alla signora che era con lui in prima fila la fatidica domanda di un paternalismo becero, volgare e offensivo: «Ti sei annoiata, mia cara?»

Già perché si presuppone che le donne in una serata culturale si annoino, a sentir parlare di politica vengano colte da insopprimibili sbadigli. Caro onorevole, pensa davvero che le donne siano interessate solo ai vestiti e ai pettegolezzi?

Ma dove vive? Chi frequenta? Cosa ha letto?

E mi/ci dica, avrebbe mai rivolto ad un uomo, un collega, un amico, una domanda simile? Certo che no. Fra uomini vi sareste messi magari a criticare quel era stato rappresentato, detto, dibattuto;  lo avreste analizzato o semplicemente sdegnato (quest’ultima ipotesi è la più verosimile se si tratta di faccende culturali che non vi interessano né poco né punto).

Intendiamoci, il caso del suddetto onorevole non è il solo, nel mondo della destra gli uomini in generale sono così, ho sentito mille volte rivolgere quella stessa domanda ad una rapresentante del gentil sesso dopo una serata o un incontro o magari anche solo una cena dove si parlasse di cose serie; loro, gran parte di loro, considerano le donne decorative (quando va bene).

Quindi mettete insieme cultura e mondo femminile e capite che non è faccenda che possa interessare a destra, dove come ha più volte ripetuto Marcello Veneziani la democrazia è un valore vero, infatti mentre a sinistra leggono solo i libri di sinistra a destra non leggono niente, né di destra né di sinistra! 

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    5 commenti per questo articolo

  • Inserito da pietro46 il 28/09/2015 23:01:55

    Direttore Simonetta Bartolini...e se fossero state(le donne)'interpellate' ed 'invitate' ed hanno declinato per non vedersi davanti agli occhi la faccia di Larussa e Alemanno?E per farla breve...l'auto-invito era vietato? NB:Prima o poi comprenderanno,i Fratelli,che mandare in TV(vedi:'La Gabbia)la Beccalossi a parlare da 'leghista' del precedente 'millennio' bossiano-anti-meridionale,non farà che fargli perdere anche gli 'ultimi rimanenti'.

  • Inserito da Domenico del Nero il 28/09/2015 20:01:55

    Caro direttore, per non insultare l'intelligenza,femminile o maschile, bisognerebbe esserne forniti. E quanta intelligenza ci sia stata a destra negli ultimi tempi lo dimostrano tragicamente i fatti. Oltre che al coraggio, naturalmente, comne quello di mascherarsi dietro un doppio schermo - quello del pc e di uno pseudonimo - e che pseudonimo, poi - per ricadere nella fiera delle banalità. Dio co salvi da questa """"""""""""destra""""""""""" che ha contribuito a consegnarci nella mani di Renzi e soci.

  • Inserito da Direttore il 28/09/2015 16:17:08

    Caro Stelioefferena che ti nascondi dietro un personaggio dannunziano per ribadire lo sciocco maschilismo di destra, abbi pietà! non per me o per le donne che automaticamente equipari a oche (complimenti) ma abbi pietà del divino Gabriele e non insultarlo attribuendoti il nome di Stelio Effrena per scrivere banalità. Ps nessuno ha chiesto quote, si chiede solo che si guardino intorno e si invitino alcune fra le tante, e ce ne sono carissimo, donne (e non femmine) studiose, giornaliste, intellettuali, filosofe . Si chiede che non si insulti l'intelligenza femminile con battute infelici ma non insolite come quella riportata.

  • Inserito da Stelioeffrena il 28/09/2015 15:04:55

    Che dramma e che congiura. Che facciamo? Mettiamo le quote per femmine anche nei dibattiti e nei congressi? Che importa se poi le quote ci arricchiscono di oche?

  • Inserito da ghorio il 28/09/2015 15:03:55

    Sottoscrivo l'editoriale della brava Simonetta Bartolini. Quanto all'articolo di Bozzi Sentieri mi piacerebbe conoscere l'elenco degli intellettuali che si sono riuniti. Quanto alla poca lettura a destra è una costante. Urge soprattutto un settimanale di battaglia, visto che in questo settore a destra non esiste alcuna pubblicazione stampata, per scelte sbagliate dei vari politici di area che li hanno sempre boicottati, oltre naturalmente degli imprenditori che hanno sempre boicottato le pubblicazioni facendo mancare la pubblicità, che è una voce indispensabile per tenere in vita una pubblicazione che vuole stare nel mercato.

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