Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Dopo il debutto nel 2008 a Londra e le edizioni di Off-Broadway a New York, di Melbourne in Australia e di Corea, The Pride arriva per la prima volta nell'Europa continentale, fortemente voluto da Luca Zingaretti, che ne assume la regia e uno dei ruoli, lasciando al fiorentino Maurizio Lombardi il ruolo interpretato oltreoceano dalla star Ben Whishaw.
Quello del drammaturgo e attore americano di origini greche Alexi Kaye Campbell è un testo brillante che esplora temi come l’amore, la fedeltà e il perdono, sollevando interrogativi sulla vita contemporanea, sulle scelte gay o etero, indagando i destini di uomini e donne. Alexi Kaye Campbell è l’autore, tra l’altro, della sceneggiatura di Woman in Gold, il film di Simon Curtis con Hellen Mirren sulla storia vera della defunta Maria Altmann; i suoi dialoghi diretti, crudi ed essenziali riescono, con le sue acute osservazioni, a disegnare dei personaggi forti, vitali, alla continua ricerca della propria identità. Le sue doti di raffinato autore derivano in parte dalla conoscenza diretta della scena, ma si sono potute sviluppare solo grazie alla politica di sostegno istituzionale alla nuova drammaturgia inglese, fattore che determina il generale fermento della scena londinese contemporanea. «Il teatro, come sempre, può giocare un ruolo importante nel porre domande fondamentali su come viviamo – ha detto Campbell, il cui lavoro è stato supportato dal Royal Court Theatre già dalla fase di scrittura – Per questo è cruciale promuovere e supportare i nuovi autori, affinché il teatro non muoia». Forse proprio l’assenza di questa visione e di leggi che vincolino i teatri pubblici a rappresentare autori italiani contemporanei nel nostro Paese spiega la più rarefatta consistenza della nostra drammaturgia odierna.
Dopo il sudafricano Hartwood, Campbell segna per Zingaretti il secondo confronto con il teatro anglosassone e con la lingua inglese, che per tradizione culturale offre una solida struttura anche drammaturgica: «Uno scheletro, su cui attori e regia costruiscono muscoli e tendini». Zingaretti ha tentato di mantenere il ritmo intrinseco della struttura drammaturgica “travasandoci l'italiano", come ha spiegato. L’attore, ormai caro al pubblico televisivo, risulta capace di calarsi nei panni di personaggi sempre diversi: con questo spettacolo accetta la sfida di «Raccontare una tematica importante in un Paese che fatica ad essere al passo con i tempi, o almeno con altre Nazioni della Comunità Europea».Continua Zingaretti: «È una scrittura potente, è un testo bellissimo che parla di identità, pregiudizi, omosessualità. Dal punto di vista etico e politico mi sembra il momento giusto: è importante che un personaggio con la mia visibilità metta al centro del dibattito una storia di questo tipo».
Nei giorni dell’inchiesta de L’Espresso sulle pseudo-terapie che vorrebbero “riparare” gli omosessuali e in pieno dibattito sul disegno di legge Cirinnà, oggettivamente lacunoso, questo spettacolo costituisce un’occasione importante per riflettere perché, per dirla con le parole dello stesso Zingaretti, è «vivo, respira, sa arrivare allo stomaco, al cuore ed alla mente dello spettatore».
TRAMA
Londra 1958. È una serata speciale. Sylvia, una ex attrice reduce da un esaurimento nervoso, sta lavorando alle illustrazioni del libro di Oliver, uno scrittore per ragazzi. Non vede l’ora di presentarlo al marito Philip e quella sera, finalmente, usciranno a cena insieme.
Londra 2015. È una serata da incubo. Oliver, un giornalista gay, ha appena rotto con Philip, un fotoreporter con il quale ha avuto una storia di due anni. Sylvia, amica di entrambi, cercherà di indagare i motivi per cui Oliver sta cercando di sabotare una relazione importante come quella che ha con Philip.
Le due storie, interpretate dagli stessi attori, procedono a scene alterne. A prima vista, sembrano non avere nulla in comune, a parte i nomi dei personaggi. Ma via via che ci si inoltra nelle due vicende, si scoprono echi, rimandi, problematiche che invece hanno molto in comune.
CAST
Di: Alexi Kaye Campbell
Traduzione: Monica Capuani
Con: Luca Zingaretti, Valeria Milillo, Maurizio Lombardi, Alex Cendron
Scene: AndrèBenaim
Luci: Pasquale Mari
Costumi: Chiara Ferrantini
Musiche: Arturo Annecchino
Regia: Luca Zingaretti
DATE
Martedì 8 dicembre, ore 20.45
Mercoledì 9 dicembre, ore 20.45
Giovedì 10 dicembre, ore 20.45
Venerdì 11 dicembre, ore 20.45
Sabato 12 dicembre, ore 20.45
Domenica 13 dicembre, ore 15.45
Martedì 15 dicembre, ore 20.45
Mercoledì 16 dicembre, ore 20.45
Giovedì 17 dicembre, ore 20.45
Venerdì 18 dicembre, ore 20.45
Sabato 19 dicembre, ore 20.45
Domenica 20 dicembre, ore 15.45
Durata: 2h e 20’, con intervallo
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