Ordinari dissesti

Per fare un reclamo a Publiacqua e ottenere l’invio delle fatture mi chiedono un codice che sta sulla fattura

Da un anno come utente della rete idrica toscana non riesco ad avere le fatture, gli addetti ai lavori allargano le braccia, però l'acqua in Toscana è la più cara d'Italia

di Simonetta  Bartolini

Per fare un reclamo a Publiacqua e ottenere l’invio delle fatture mi chiedono un codice che sta sulla fattura

Publiacqua, la società che gestisce la rete idrica toscana, è balzata ai disonori della cronaca dopo lo sventurato crollo di una porzione ragguardevole di lungarni fiorentini in seguito, a quanto si seppe, di una dissennata scelta di chiusure di tubi dell’acqua e convogliamento, con una pressione insostenibile per le troppo vecchie condutture, su altri, quelli appunto che correvano sotto lungarno Torregiani.

Cose che capitano, si dirà, può darsi ma andatelo a raccontare ai fiorentini, non solo a quelli le cui vetture sono state inghiottite dalla voragine le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, o a coloro che sono rimasti diversi giorni senza acqua, ma a tutti i toscani che pagano le bollette dell’acqua più alte di Italia usufruendo di una delle peggiori qualità della medesima, come ha documentato qualche settimana fa la trasmissione Report.

Deve essere per la cattiva coscienza in ordine al servizio offerto, che nella mia casa di Pistoia da un anno, cioè da quando sono diventata utente non residente di Publiacqua, non mi arrivano le bollette! Roba da sfregarsi le mani, penserà qualcuno, e invece no, perché come utente sono regolarmente registrata e alla debita scadenza mi arriva un sms sul cellulare per avvertirmi che c’è una bolletta da pagare. Quale bolletta? Io non ho ricevuto niente. La prima volta è accaduto a luglio 2015, ma poiché ero fresca di utenza ho chiamato la società pistoiese a cui dovevo l’importo per quanto consumato, e mi sono fatta dare le indicazioni per poter pagare, facendo altresì presente la mancata consegna della fattura.

Alla bolletta successiva, stessa storia, sms privo di importo ma con sollecito a pagare. Nuova telefonata, il mio interlocutore gentilmente raccoglie la mia lagnanza, mi comunica l’importo dovuto e mi spiega che hanno affidato la consegna delle bollette ad una società di recapiti affiliata alle Poste, ma che questi non sempre consegnano! Trasecolo, ma mi accontento della promessa di rimediare.  Passano i mesi, non arriva alcuna bolletta ma neppure sms di sollecito, così chiamo nuovamente al numero pistoiese di Publiacqua, questa volta non risponde nessuno. Provo per una settimana tutti i giorni agli orari più vari, niente. Essendo in zona decido di recarmi presso gli uffici dove arrivo alle 12,29, la chiusura è prevista alle 12,30 e mi fanno entrare malvolentieri, espongo il caso e mi dicono che la bolletta precedente era di conguaglio e dunque niente dovevo, mentre la prossima deve ancora arrivare. Ripeto la storia della mancata consegna, e l’impiegato, dopo avermi fatto notare che ormai erano le 12 e 32 e gli uffici chiusi, e aver sottolineato di avermi favorito dandomi comunque udienza, mi ripete la storia della società che non consegna. Bene, allora che si fa? Allarga le braccia lasciando intendere che non è un problema suo, posso sempre tornare in seguito a chiedere l’importo.

Qualche giorno fa il solito sms mi avverte che la bolletta dell’acqua è in scadenza, ma ovviamente non indica l’importo, di nuovo provo a telefonare e nessuno risponde.

Vado sul sito di Publiacqua per scrivere l’opportuno reclamo sui moduli predisposti per il pubblico, peccato mi chiedano di inserire il numero utente che io non possiedo non avendo mai ricevuto alcuna bolletta dalla quale individuarlo, e senza quel numero il sistema blocca l’invio del reclamo. Quindi non posso segnalare la mancanza di un dato non possedendo quel dato!

Mi rivolgo al numero verde e dal call center finalmente mi rispondono, ma mi chiedono il codice cliente, e io senza bolletta non ho neppure quello, faccio notare che mi manca pure il numero utente. Per fortuna la signorina è sveglia, capisce la situazione e si arrangia con il codice fiscale, mi procura i dati richiesti e mi invia per posta elettronica la fattura che devo pagare.

Nel frattempo, sempre via sms mi è arrivato da un mittente che non conosco, Nexive, un messaggio che non so decifrare che recita così: “Avviso di consegna del 10-06-2016: la spedizione STCPAS00016 … ecc è nella tua cassetta postale” . Poiché ricevo molto spesso libri immagino si tratti di un libro affidato ad uno spedizioniere solerte. Scopro invece parlando con il capo ufficio stampa di Publiacqua che si tratta della comunicazione da parte del corriere di avvenuta consegna della bolletta. Peccato che nella mia cassetta per la posta quella busta non l’hanno mai messa! E così siamo punto e a capo, adesso la bolletta viene consegnata ma chissà a chi.

Dopo un anno di segnalazioni niente è cambiato e non si vede perché prossimamente debba migliorare, d’altra parte l’utente italiano è abituato ormai a pagare le tariffe alte come nei paesi avanzati per ottenere i servizi come in quelli arretrati. Il che, avrebbe detto Guareschi, è bello e istruttivo.

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