Editoriale

Diliberto e la foto galeotta: i politici imparino un po' di galateo

Simonetta  Bartolini

di Simonetta  Bartolini

i risiamo, ci risiamo con l'inciviltà. E pensare che Diliberto sembrava una personcina a modo, con idee discutibilissime, anzi il più delle volte inaccettabili, ma dignitoso, bibliofilo, professore universitario. Insomma uno di quegli individui di buona cultura che non ti aspetteresti mai di vedere immortalati in una foto accanto alla sciurettina di turno che indossa una vergognosa maglietta che augura una rapida sepoltura in terra consacrata al ministro Fornero.

Diliberto, chiamato a giustificarsi di tanta inopportunità ha dichiarato che si trattava di una signora presentatasi come la madre di una studentessa laureatasi con lui: due chiacchiere di cortesia, foto di rito insieme, maglietta passata inosservata. C'era di mezzo anche una transenna, ha aggiunto Diliberto.

Chi scrive ci ha creduto, e ascoltando le parole dell'ex parlamentare comunista, rifletteva fra sé e sé che effettivamente non si può pretendere che prima di farsi fotografare con qualcuno un personaggio pubblico, per quanto abbia più responsabilità della persona comune, si metta a indagare anche sull'abbigliamento del suo interlocutore, o come in questo caso interlocutrice.

Ennesima fregatura, ancora una volta si scopre che Diliberto era consapevole di cosa fosse scritto sulla maglietta della signora poiché un video lo ritrae in conversazione con la medesima in posizione frontale tale da non poter non vedere la scritta ignobile.

Messo di fronte all’evidenza ha peggiorato la situazione dicendo che la signora era arrabbiatissima addirirttura disperata perché sperava di andare in pensione e invece deve aspettare ancora un po’! Non c’è dubbio c’è di che augurare perciò la morte a qualcuno!

A parte la penosa e patetica bugia detta a caldo, che ci dimostra che non esistono politici capaci di assumersi la responsabilità di quel che fanno o non fanno, dicono o non dicono; e sono pronti a negare anche di esistere se questo può esse utile al momento. Esattamente come abbiamo visto fare a Berlusconi e esattamente come gli stessi, che ora si comportano nello stesso modo, erano i primi e indignati censori di tale comportamento.

Quello che ancora una volta lascia sconcertati è la sovrana leggerezza dei nostri politici, dei personaggi pubblici, degli uomini e donne delle istituzioni. Ormai sembra che nessuno abbia più il senso del decoro. Sì, quella vecchia ma necessaria qualità che si chiama DECORO. Si può anche declinare come buon gusto, eleganza, senso del limite o della misura; si riferisce alla consapevolezza del ruolo che ciascuno riveste nella società, maggiormente impegnativo e rappresentativo esso sia, maggiore sono le restrizioni alla libertà del comportamento, intesa come istintiva manifestazione di uno stato d'animo di un'idea, di un'emozione, di un atteggiamento o comunque in generale della propria personalità.

Per quanto possa sembrare crudele o ingiusto e liberticidal, sì perché ormai si ragiona così,  quando si dice che agli onori corrispondono gravi oneri si allude anche a questo.

L'antico cerimoniale nelle corti europee - fra i quali quello spagnolo vantava la maggiore rigidità tanto da costringere prima di tutti i sovrani a sottostare ad un codice di comportamento talmente rigoroso da sopprimere ogni libera espressione di qualunque tipo di sentimento - era la "gabbia" formale entro la quale chiunque doveva assoggettarsi, e aveva la funzione proprio di spersonalizzare rapporti e individui perchè i sovrani, i dignitari, i ministri ecc., rappresentando la nazione intera, si spogliassero della propria soggettività per assumere la personalità dello Stato.

Nessuno chiede ai nostri uomini e donne di governo di rispettare le norme del cerimoniale spagnolo, e nemmeno di quello all'acqua di rose della monarchia sabauda. Nessuno pretende di privare uomini e donne pubblici della loro personalità, per quanto tenerla un po' a bada sarebbe bene (Cavaliere vale anche per lei anche se non è più Premier!)

Però il decoro! Per favore più decoro e consapevolezza del  ruolo, almeno da coloro (cioè tutti) che si sono stracciati le vesti per le pagliacciate internazionali di Berlusconi, scanso comportarsi nello stesso modo, ma meno in allegria, quando sono al centro dell'attenzione.

Forse fra le riforme sarebbe bene istituire un bel corso di galateo istituzionale per polutici, governanti e personaggi pubblici.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da glb il 25/03/2012 20:34:24

    Altri soldi per istituire un altro corso??Devono rimanere a casa!

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