Editoriale

BERGOGLIO FIGLIO DI OBAMA?

Tra suore sessuologhe ed esternazioni stravaganti, un’ipotesi inquietante formulata da un settimanale Usa.

Domenico Del Nero

di Domenico Del Nero

l’appunto, ci mancano pure le  suore sessuologhe e il Vangelo secondo Cicciolina, poi siamo davvero a posto.  In questa chiesa di Bergoglio, sempre meno cattolica e apostolica e sempre più mondana e radical chic, con personaggi come Vendola che inneggiano al papa come leader della sinistra, stiamo ormai arrivando al culmine del paradossale.

Ma Francesco è “buono”, dicono alcuni dei suoi irriducibili fans, per la verità abbastanza in calo ma sempre ostinatissimi.  Certo, buonissimo: ma con chi gli pare a lui e gode della sua simpatia. Il papa della misericordia e misericordina abbraccia e santifica Scalfari, Bonino  ma è implacabile con chiunque non rientri nella sua linea di magistero definito “liquido” che ha inserito un solco incredibile tra la dottrina  - che almeno a parole rimane intatta – e una prassi che sembra invece esserne svincolata e autonoma.

Ci siamo già più volte occupati dei casi dei Francescani del’Immacolata e di quello, recente e supinamente subito e accettato, dell’Ordine di Malta. Nel frattempo, può proliferare indisturbata una stirpe di telepredicatori e predicatrici che sparano indisturbati o quasi le più incredibili enormità in materia di fede, senza che  segua nulla di più che qualche infastidita presa di distanza.

Ma del resto: se è nientemeno che il papa (o colui che al momento ne tiene le funzioni) a difendere la convivenza alla faccia della sacralità del matrimonio e delle affermazioni al riguardo di un certo Cristo, di cosa ci si può e ci si deve meravigliare se una semplice suora parla di sesso all’interno della Sacra Famiglia?

Si può immaginare cosa penserà qualche lettore  “laico” e un po’ smaliziato e  si potrebbe anche dire che ultimamente da parte del papa e degli ambienti ecclesiastici si è visto e sentito ben di peggio. Ma questo è, per l’appunto, un modo laico – o meglio ancora non cristiano -  di vedere la questione: legittimo quanto si vuole, ma “altra cosa”.  Il cattolicesimo ha, nel mondo ancora milioni di fedeli che però vanno sempre più diminuendo e soprattutto perdendo la propria identità.   Che anche il capo della Chiesa stessa di metta su questa linea è a dire poco sconcertante, a meno che non ci sia del vero (e a questo punto almeno il dubbio diventa lecito) in certe notizie di cui si parlerà tra poco.

Vale però la pena di citare di straforo il caso di suor Lucia Caram, una suora argentina residente a Barcellona che appare in televisione per occuparsi di varie faccende, dalla cucina all’indipendenza della Catalogna (tutti argomenti, certamente, che si addicono profondamente a una religiosa): “Maria era innamorata di Giuseppe. Erano una coppia normale. Ed è normale fare sesso. Costa crederlo e digerirlo. Ci siamo fermati a norme che abbiamo inventato senza arrivare al vero messaggio”.[1]

Si può anche convenire con la non troppo reverenda madre che all’interno di una coppia, specie se sposata (ma c’è da supporre che questo per lei sia un dettaglio insignificante) sia normale fare sesso: ma cosa c’è di “normale” nell’essere la Madre di Dio?  Se Maria dunque è tale, cosa c’è di strano se la sua è stata una famiglia “eccezionale”? Se poi non lo è benissimo, ma allora suor Lucia farebbe meglio a togliersi il velo e a occuparsi magari di ricette afrodisiache.

Per fortuna che in questo caso a sdegnarsi sono stati i fedeli, visto che è partita una petizione per chiedere la sospensione della troppo disinvolta “sorella”. La conferenza episcopale iberica, almeno per ora, si è limitata ad esprimere “biasimo”; in fondo cosa ha fatto poi di tanto male, non ha mica difeso la messa in latino!

In questo contesto tra il boccaccesco e il sessantottardo  fuori tempo massimo, viene fuori una notizia, riportata dal Giornale in data odierna che sembra in effetti incredibile e fantapolitica, ma che non può non far riflettere:  il 20 gennaio scorso la rivista cattolica tradizionalista The Renmant ha scritto una lettera aperta al nuovo Presidente americano per chiedergli di fare chiarezza sulle mosse Oltretevere di Barack Obama e il suo ruolo nell'abdicazione di Benedetto XVI.  Firmatari della lettera  David Sonnier, ex tenente colonnello dell'esercito Usa, Christopher Ferrara, presidente dell'associazione avvocati cattolici americani e il direttore della rivista Michael Matt.  La sostanza del discorso, che  si baserebbe su alcune rivelazioni e documenti pubblicati da Wikileaks, è il sospetto che "il cambio di regime [in Vaticano] sia stato progettato dall'amministrazione Obama". Niente più e niente meno. Si tratterebbe di uno scandalo.”[2]

Sarebbe davvero interessante saperne di più e vedere se e cosa c’è di vero. La cautela è ovviamente d’obbligo, ma una cosa è certa: Bergoglio ha digerito malissimo l’elezione di Trump, a cui non aveva risparmiato un attacco durante la campagna elettorale a proposito del famoso “muro”, mentre non ha mai trovato nulla da ridire sulla sciagurata politica di Obama in Medio Oriente.  Ma l’articolo – o meglio, la lettera riportata dalla rivista americana e citata dal Giornale – si spinge oltre e indica anche le ragioni della manovra: “Durante il terzo anno del primo mandato dell'amministrazione Obama - si legge nella lettera aperta - il segretario di Stato Hilllary Clinton, e altri funzionari del governo, hanno proposto una "rivoluzione" cattolica il cui obiettivo era la scomparsa definitiva di ciò che che restava della Chiesa cattolica in America". I sospetti nascono da una e-mail che John Podesta, consigliere della Clinton, inviò a Sandy Newman, direttore di una rivista progressista. Nella e-mail Podestà spiega al suo interlocutore che sta cercando di realizzare una "primavera cattolica" in Vaticano simile alle "primavere" che hanno ribaltato i regimi del Nord Africa”.

Insomma, lo stile sarebbe perfettamente in linea con il modus operandi della passata amministrazione Usa e di colei che secondo i piani per fortuna falliti avrebbe dovuto proseguirne l’opera.  “La rivista The Renmant, quindi, chiede a Trump di aprire una inchiesta che spieghi "per quale motivo la NSA ha monitorato il conclave che ha eletto papa Francesco", "quali operazioni segrete sono state effettuate dal governo Usa sulle dimissioni di Benedetto XVI" e renda conto delle "transazioni monetarie con il Vaticano sospese pochi giorni prima delle dimissioni di Ratzinger".

Sicuramente ora come ora il presidente americano ha ben altre occupazioni e priorità, ma c’è da sperare che tale appello non rimanga inascoltato: del resto, almeno al momento, Trump sembra assai più sensibile a tematiche  e valori “cristiani” dell’inquilino del Vaticano (o meglio, di Santa Marta). E se in tutto questo c’è almeno una minima parte di vero, la legittimità di Francesco ne sarebbe gravemente compromessa; anche se ci pensa già lui a farlo, con certi atti ed esternazioni che di “papale” non hanno proprio nulla.

 



[1] Fonte: http://www.tpi.it/mondo/spagna/maria-non-era-vergine-suora-spagna

[2] Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/laccusa-dei-tradizionalisti-usa-cos-obama-ricatt-ratzinger-1358671.html. Anche i successivi virgolettati provengono dalla medesima fonte.

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