FIRENZE: teatro della Toscana.

SORELLE MATERASSI: dal romanzo alla scena.

Al teatro della Pergola da domani fino a Venerdì 24 febbraio un adattamento del capolavoro di Palazzeschi.

di  Totalità

SORELLE MATERASSI: dal romanzo alla scena.

Un incredibile connubio tra le gozzaniane buone cose di pessimo gusto e un guizzo di vitalità futurista, con una inconfondibile patina toscana. Sorelle Materassi  è sicuramente il capolavoro e il romanzo più amato di Aldo Palazzeschi, pubblicato nel 1934 dalla storica casa editrice Vallecchi ma ambientato nei primi anni del Novecento in quel di Coverciano.

Dalle vicende delle tre sorelle, due “signorine”  e una abbandonata dal marito, abilissime e rinomate “ricamatrici di bianco” sono stati tratti film, sceneggiati  (ormai datati, ma comunque memorabili) e riduzioni teatrali.   A sconvolgere il tranquillo andamento quotidiano della vita delle tre sorelle arriva infatti il “fantasma” della loro quarta sorella morta, attraverso  il figlio (e loro nipote) Remo. Un personaggio tanto enigmatico quanto seducente e subdolo, che porta le povere donne scioccamente infatuate di lui (con l’unica eccezione della ex maritata, Griselda) a concedergli tutto quello che desidera, riducendole dallo stato iniziale di agiatezza alla completa rovina. Il tutto in un tono tra l’irridente e il beffardo, non privo di pathos e compassione, ma soprattutto di divertito dileggio del mondo borghese e dei suoi formalismi.

Il teatro della Toscana porta sul palcoscenico fiorentino della Pergola un adattamento per la scena del capolavoro di Palazzeschi, realizzato da Ugo Chiti, con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati, regia di Geppy Gleijeses (Gitiesse Artisti Riuniti in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi ); in scena con loro Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Gian Luca Mandarini, Roberta Lucca.  Spettacoli da domani (martedì 14 febbraio) sino a venerdì 24 febbraio, con pausa lunedì 20 (ore 20,45, domenica 15,45).

 Questa versione sviluppa il nucleo essenziale della vicenda, con la regia di Geppy Gleijeses, affettuosa, attenta all’antiquariato sentimentale, sensibile al ritratto umano. Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati sono le tre sorelle, rispettivamente Teresa, Carolina e Giselda Materassi. Lucia Poli e Milena Vukotic hanno lavorato insieme per la tv negli anni ‘70 per i Tre moschettieri di Sandro Sequi insieme a Paolo Poli e Marco Messeri.

Teresa Materassi è il “capo” della famiglia, autoritaria e dura, anche se nasconde tenerezze represse e fragilità nascoste. È un personaggio apparentemente “granitico”, ma i nrealtà  ricco di sfumature. Dal canto suo, Carolina Materassi è introversa, in un ambiente in cui tutti nascondono i sentimenti lei si esprime con grande affetto e amore nei riguardi del nipote che è il loro unico erede. Giselda è delusa dalla vita, tende all'isolamento e si lascia tormentare da un rabbioso risentimento. L’attualità di Palazzeschi è l’avere centrato, sotto la scorza della commedia, l’eterno tema della solitudine e del bisogno di affetto degli anziani.

Non hanno vizi né svaghi. Il loro divertimento sta nel parlottare, sussurrare, rimembrare, mentre lavorano di ago e filo su un pezzo di stoffa che trasformeranno in capolavoro. Una dose di popolaresco ottimismo e di serena saggezza è introdotta dalla fantesca Niobe. Questo equilibrio familiare viene sconvolto dall’arrivo di Remo, interpretato da Gabriele Anagni: bello, spiritoso e pieno di vita, attira subito le attenzioni e le cure delle donne, ridestandone i sentimenti sopiti.

Un interno borghese con vista su un giardino è il piano inclinato che porterà le Materassi alla disfatta economica in nome dell’amore più abbagliato che si possa immaginare. E c’è un motivo: il giovane Remo approfitta dell’affetto e delle cure delle zie più anziane per soddisfare tutti i suoi capricci, spendendo più di quanto loro guadagnino. Giselda è l’unica a rendersi conto della situazione, ma i suoi avvertimenti rimangono inascoltati. Inutilmente tenta, con il suo solito malumore, di aprire gli occhi alle altre, ma non c’è verso. Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.

Per soddisfare le richieste di Remo, Teresa e Carolina spendono tutti i loro risparmi e si indebitano al punto di dover vendere la casa e i terreni ereditati dal padre. Il quadro dell’asfittica vita provinciale delle Materassi diventa il terreno su cui si esercita il gusto irridente di Palazzeschi, che mette in ridicolo, con tocco leggero, sia il vuoto etico del giovane ‘superuomo’ Remo sia la cieca devozione al dovere di Teresa e Carolina.

Un romanzo che sicuramente si presta bene al palcoscenico e del resto la Pergola non è nuova a esperimenti del genere; particolarmente felice quello della Coscienza di Zeno  del 2014.

 

 

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