Panariello non esiste...davvero!

Confronto fra il comico toscano e Fiorello

Quello che è apparso lampante è che Mediaset non sa edificare i grandi show del prime-time

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Confronto fra il comico toscano e Fiorello

Zilli e Panariello

Già il programma di Fiorello mi era sembrato un prodotto ormai vetusto e superato.

Questo di Giorgio, paragonato a quello dell’ex star del karaoke, mostra appunto che  Panariello non esiste…ed è tutto dire! 

Sono, in primis, due artisti totalmente diversi, dal look diverso, dalle battute diverse, dalla cultura diversa.

Stessa serata di messa in onda, stesso studio, stesso scenografo, un autore in comune, una cantante ad affiancarlo: tutto come nello show Il più grande spettacolo dopo il weekend.

 

Alla quarta, fortunatamente, e ultima puntata il comico Toscano è sembrato davvero non esistere o meglio è sembrato esistere il solito scontato Panariello di sempre; insomma una grande occasione mancata.

Lui si muove ogni volta nello stesso ambito interpretativo di 20-30 anni fa quando, con Carlo Conti e Pieraccioni, costruivano programmi per le TV locali toscane.

Si è evoluto pochissimo e, pertanto, fa quello che sa fare, possa la cosa piacere o meno.

Quello che è apparso lampante è che Mediaset non sa edificare i grandi show del prime-time.

Dalla prima puntata ha perso due milioni, e il pubblico dopo la curiosità iniziale ha abbandonato la trasmissione. Panariello, l’unico comico che ride delle sue battute, dopo la prima puntata in cui aveva presentato nuove imitazioni a dir poco imbarazzanti è ritornato sui suoi vecchi personaggi: Mario il bagnino, il DJ di Orbetello, la signora Italia… i soliti di sempre.  La scenografia è una copia della Corrida di Insinna, mentre il corpo di ballo e l’orchestra si salvano da questo piattume.

I tempi dei blocchi pubblicitari sono stretti e i monologhi diventano micro.

La Zilli, superba e ricercata, è brava ma inappropriata al tipo di show così popolare.

Ieri sera, almeno, gli ospiti hanno innalzato il livello del programma. La Pausini e Antonacci in promozione stanno al gioco, lei con Panariello nelle vesti di Julio Iglesias e Antonacci spiega, con una gag poco convincente, come si diventa una rockstar. Zero e la Carrà rifanno, cambiando il testo, Tu vuò fa l’americano.

La Carrà poi è alle prese con una gag in stile Village People che dura appena un paio di minuti. Una star come lei poteva essere sfruttata meglio. Ritorno al passato, dicevamo sopra, con Mario il bagnino, Naomo e la signora Italia. Monologhi scontati dedicati alle formose signore dello spettacolo e alla chirurgia estetica.

La serata scorre senza alti né bassi, lo spettatore ha tutto il tempo di farsi un giro sui canali sky e magari tornare quando arriva il proprio beniamino.

Nina Zilli spunta fuori alle 22.23, e duetta con Panariello in Non amarmi e in Un corpo e un’ anima. Duetto, devo dire, accattivante.  

Seduti in platea, e continuamente inquadrati neanche fossero dei grandi scienziati o inventori degni del Nobel, Bonolis e la moglie, Rita Dalla Chiesa e Laura Biagiotti.

Panariello, a questo altolocato parterre strappa solo risate sforzate, soprattutto perché i testi sono tutto meno che originali.

Visto il successo numerico di Fiorello, Mediaset con Canale 5 ha cercato di cavalcare l’onda del varietà, ma avrebbe fatto meglio a indossare dei salvagente perché il paragone purtroppo è sempre in agguato e l’acqua sempre alla gola.   

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 27/03/2012 15:04:07

    A me piacciono entrambi, ma Fiorello mi sembra avere una marcia in più perché si evolve continuamente. Ho visto solo qualche pezzo dello show di Fiorello, mentre nemmeno un'inquadratura di quello di Panariello. Purtroppo i varietà televisivi mi sottopongono ad una dura prova di resistenza. Mi sembra di capire, però, che la RAI sia uscita vincente da questo confronto, probabilmente grazie anche alla maggiore esperienza in questo campo. Agli esordi, personaggi come Corrado, Mina, Mike Bongiorno, Pippo Baudo, tutti giovani, brillanti e preparati, erano in grado di costruire qualcosa di nuovo e di elegante tutte le sere. Forse è un'arte che si è un po' persa nel corso degli anni, e nel moltiplicarsi delle reti...

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