Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il luogo dell'attentato
Melissa Bassi, 16 anni, fatta a brandelli da un esplosivo davanti alla sua scuola. Un altro studente in fin di vita.
Un ordigno è esploso poco prima delle 8 questa mattina davanti all'Istituto professionale 'Morvillo-Falcone' di Brindisi. Una studentessa e' morta e 5 studenti sono rimasti feriti, uno in modo grave e' a rischio di vita. L'esplosione è avvenuta in via Galanti, non lontano dal tribunale. L'ordigno era in un cassonetto che sarebbe stato spostato volutamente davanti all'istituto.
Attentato mafioso che fa riferimento al nome della scuola?
Gli inquirenti stanno indagando senza un attimo di respiro.
L'esplosione ha coinvolto alcune studentesse che erano appena scese da un autobus urbano e stavano raggiungendo l'edificio scolastico. Non a caso è il preside della scuola che ette in risalto il tremendo timore e orrore che serpeggia nelle teste di tutti, via via che si delineano i particolari dell'attentato: "'E' stato fatto per uccidere: a quell'ora - dice all'ANSA il prof.Angelo Rampino - le ragazze entravano, proprio a quell'ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza".
Dietro l'attentato potrebbe celarsi un 'messaggio' della Sacra Corona Unita.
E' invece viva Veronica Capodieci, anche lei di 16 anni, che sembrava essere la seconda vittima dell'attentato, secondo informazioni fornite dalla polizia nei primi, concitati momenti subito dopo l'esplosione. Per la direzione sanitaria dell' ospedale, le condizioni di Veronica rimangono gravissime ma sono stabili. Entrambe le ragazze sono di Mesagne (Brindisi). Degli altri feriti, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno - pare - con poco. Gli altri - a quanto si apprende - avrebbero riportato ustioni almeno del 40%, e uno di loro avrebbe subito fratture e gravissimi danni agli arti inferiori. A Brindisi è arrivato il procuratore della distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, per tenere nella Procura di Brindisi con le forze di polizia una riunione per le strategie di indagine sull'attentato. Vi parteciperà anche il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commentando l'attentato di Brindisi, rinnova l'appello «alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva». Il presidente è stato informato dal ministro dell'Interno «del primo angoscioso bilancio» dell'esplosione e sta seguendo gli sviluppi delle indagini «con apprensione e partecipe vicinanza ai familiari della vittima, ai feriti e all'intera collettività brindisina».
Roma annulla "notte dei musei", fiaccolate in 20 citta'.
Manganelli: prenderemo gli assassini, quanto prima.
Melissa amava la vita, aveva un fidanzato ci vedevamo sempre a scuola. Parlavamo sempre in chat su Facebook".
Gli occhi persi nel vuoto, rossi di lacrime, la voce che trema. Veronica oggi compie 15 anni e avrebbe festeggiato il suo compleanno con Melissa Bassi, la 16enne morta nell'esplosione avvenuta poco prima del suono della campanella davanti all'istituto professionale Morvillo-Falcone di Brindisi. Si è precipitata al Perrino insieme ad Alessia compagna di classe di Veronica Capodieci, la studentessa dalla prima A del Morvillo Falcone che lotta fra la vita e la morte. "Siamo disperate. Veronica era una ragazza straordinaria sempre disponibile con gli altri", il racconto di Alessia però si interrompe subito. "Perché parli al passato?". Scoppia a piangere e dice: "No non voglio parlare al passato, Melissa non c'è più e io ho sentito che stava per morire anche Veronica. Ho chiesto alla mia mamma di accompagnarmi qui in ospedale. Non mi muovo da qui. Ho paura, ma spero che se la cavi. Io lotto insieme a lei".
"Quanto accaduto a Brindisi e' un atto gravissimo, un colpo al cuore dello Stato, ma non ci sara' nessun cedimento nel nostro impegno. Provo grande dolore, come se avessero ucciso ancora una volta Giovanni Falcone e Francesca Morvillo". Lo dice Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nella strage di Capaci, a proposito dell'attentato di Brindisi, davanti alla scuola Morvillo Falcone. Organizzatrice delle iniziative di Palermo del 23 maggio per il ventennale dell'eccidio, Maria Falcone e' molto attiva nelle scuole del Paese per diffondere la cultura della legalita'. "Reputo la pista mafiosa la piu' probabile e attendibile per spiegare quanto accaduto. Un fatto orribile su cui deve essere fatta luce al piu' presto". Lo ha detto il magistrato Alfredo Morvillo, fratello di Francesca cui e' stata dedicata la scuola di Brindisi "Morvillo-Falcone", davanti alla quale e' stata fatto esplodere un'ordigno.
Mario Monti ha parlato con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assicurandogli che il governo intende operare con fermezza e determinazione nel contrasto ad ogni tipo di criminalità e favorire la massima coesione di tutte le forze politiche e sociali per prevenire il ritorno nel nostro Paese di tentazioni eversive. Monti, informato durante la notte a Camp David dove si trova per il G8, del gravissimo e atroce fatto criminale di Brindisi - si legge in una nota - ha espresso profondo dolore, costernazione e sdegno. Il Presidente del Consiglio ha disposto l'esposizione delle bandiere a mezz'asta per oggi e per i prossimi tre giorni e ha espresso telefonicamente al sindaco di Brindisi Cosimo Consales e al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola solidarietà e cordoglio con la preghiera di trasmettere tali sentimenti ai giovani e alle famiglie colpiti così duramente.
L'attentato di Brindisi tocca anche il mondo dello sport. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha infatti invitato le Federazioni sportive, le Discipline associate e gli Enti di promozione a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive previste nel weekend, per ricordare la studentessa morta nell'attentato avvenuto questa mattina davanti all'istituto Morvillo-Falcone di Brindisi.
LE INDAGINI - Secondo fonti investigative sono stati trovati i resti di un timer (e non di un telecomando) nei pressi della scuola. Ma al momento non si esclude nulla, neanche la pista mafiosa. Proprio la Sacra Corona Unita è al centro delle indagini per capire chi c'è dietro l'attentato. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi riguardo ai movimenti delle ultime ore. Qualche segnale nell'aria c'era, come l'attentato il due maggio scorso contro l'auto del presidente antiracket di Mesagne, Fabio Marini. Secondo quanto riferito da fonti dell'intelligence, l'episodio di questa mattina non è di così chiara attribuzione. La pista seguita dagli inquirenti, però, sembra essere proprio quella mafiosa. "Ma la mafia non usa le bombole a gas, ma il tritolo - spiega ancora la fonte, che chiede l'anonimato- la mafia, forse, non avrebbe neanche avuto un motivo per uccidere delle studentesse". Il dettaglio importante da attendere, secondo l'intelligence, è capire qual è stato il meccanismo di innesco dell'ordigno: "Due bombole sono materiale esplosivo, ma devono essere innescate. Dall'innesco si può già capire da chi è stato fatto l'ordigno, se da un tecnico o da un tecnico improvvisato". Un attentato comunque anomalo. Il prefetto di Brindisi sulle bombole di gas usate come ordigni. "La particolare tipologia fa di questo attentato un attentato anomalo. C'è solo un precedente a Genova, contro obiettivi istituzionali. Mai colpita una scuola nella nostra storia". Per fare il punto della situazione c'è stata una riunione in procura a Brindisi. Oltre al procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, è presente anche il procuratore della direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, il dirigente della squadra mobile, Francesco Barnaba e il sostituto Milto Stefano De Nozza.
CONCLUSO IL VERTICE IN PREFETTURA
"Stiamo cercando di capire la matrice di questo attentato. Non escludiamo nessuna pista al momento". Lo ha detto Cataldo Motta, il procuratore capo antimafia di Lecce, al termine del vertice in prefettura a Brindisi con gli altri rappresentanti delle forze dell'ordine e a cui hanno partecipato anche il ministro profumo e il procuratore antimafia Piero Grasso. Il procuratore non lo ha detto chiaramente, ma sembra che la pista più battuta sia quella terroristica. "Al momento però non ravvisiamo nessuna rivendicazione", ha aggiunto. Alle 17 si terrà un vertice antimafia a Lecce.
UGL GIOVANI POTENZA. «L'atto ignobile che stamattina ha fatto tristemente risvegliare la città di Brindisi e che ha colpito l'Istituto professionale 'Morvillo-Falconè infonde un profondo senso di rabbia e dolore. Se la criminalità organizzata colpisce i giovani, vuol dire che ne teme il coraggio e le reazioni». È il commento del coordinatore nazionale dell'Ugl Giovani, Antonio Silvestro, della responsabile del dipartimento legalità, Giulia Meliti, e del coordinatore regionale dell'Ugl Giovani della Puglia, Francesco Macella: «Oggi è più che mai importante mostrarsi uniti, a Brindisi, come in tutte le città del nostro Paese - hanno aggiunto - contro ogni tipo di organizzazione criminale e contro ogni forma di prevaricazione e di sopraffazione. Saremo vicini alle famiglie della vittima, dei feriti e di tutti i giovani pugliesi non solo con le parole, ma sostenendo in concreto ogni iniziativa e attività che vorranno mettere in campo per contrastare la delinquenza e diffondere la cultura della legalità».
Scuole evacuate.
Tutte le scuole cittadine brindisine sono state prudenzialmente fatte evacuare.
Nelle ultime settimane c'è stata una recrudescenza di fenomeni criminali con un
attentato al presidente della commissione antiracket di Mesagne e l'allarme
lanciato dalle istituzioni locali che ha anche portato a un incontro con il
ministro dell'Interno.
Melissa Bassi, 16 anni, fatta a brandelli da un esplosivo davanti alla sua scuola. Un altro studente in fin di vita.
Un ordigno è esploso poco prima delle 8 questa mattina davanti all'Istituto professionale 'Morvillo-Falcone' di Brindisi. Una studentessa e' morta e 5 studenti sono rimasti feriti, uno in modo grave e' a rischio di vita. L'esplosione è avvenuta in via Galanti, non lontano dal tribunale. L'ordigno era in un cassonetto che sarebbe stato spostato volutamente davanti all'istituto.
Attentato mafioso che fa riferimento al nome della scuola?
Gli inquirenti stanno indagando senza un attimo di respiro.
L'esplosione ha coinvolto alcune studentesse che erano appena scese da un autobus urbano e stavano raggiungendo l'edificio scolastico. Non a caso è il preside della scuola che ette in risalto il tremendo timore e orrore che serpeggia nelle teste di tutti, via via che si delineano i particolari dell'attentato: "'E' stato fatto per uccidere: a quell'ora - dice all'ANSA il prof.Angelo Rampino - le ragazze entravano, proprio a quell'ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza".
Dietro l'attentato potrebbe celarsi un 'messaggio' della Sacra Corona Unita.
E' invece viva Veronica Capodieci, anche lei di 16 anni, che sembrava essere la seconda vittima dell'attentato, secondo informazioni fornite dalla polizia nei primi, concitati momenti subito dopo l'esplosione. Per la direzione sanitaria dell' ospedale, le condizioni di Veronica rimangono gravissime ma sono stabili. Entrambe le ragazze sono di Mesagne (Brindisi). Degli altri feriti, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno - pare - con poco. Gli altri - a quanto si apprende - avrebbero riportato ustioni almeno del 40%, e uno di loro avrebbe subito fratture e gravissimi danni agli arti inferiori. A Brindisi è arrivato il procuratore della distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, per tenere nella Procura di Brindisi con le forze di polizia una riunione per le strategie di indagine sull'attentato. Vi parteciperà anche il vicecapo della polizia, Francesco Cirillo.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commentando l'attentato di Brindisi, rinnova l'appello «alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva». Il presidente è stato informato dal ministro dell'Interno «del primo angoscioso bilancio» dell'esplosione e sta seguendo gli sviluppi delle indagini «con apprensione e partecipe vicinanza ai familiari della vittima, ai feriti e all'intera collettività brindisina».
Roma annulla "notte dei musei", fiaccolate in 20 citta'.
Manganelli: prenderemo gli assassini, quanto prima.
Melissa amava la vita, aveva un fidanzato ci vedevamo sempre a scuola. Parlavamo sempre in chat su Facebook". Gli occhi persi nel vuoto, rossi di lacrime, la voce che trema. Veronica oggi compie 15 anni e avrebbe festeggiato il suo compleanno con Melissa Bassi, la 16enne morta nell'esplosione avvenuta poco prima del suono della campanella davanti all'istituto professionale Morvillo-Falcone di Brindisi. Si è precipitata al Perrino insieme ad Alessia compagna di classe di Veronica Capodieci, la studentessa dalla prima A del Morvillo Falcone che lotta fra la vita e la morte. "Siamo disperate. Veronica era una ragazza straordinaria sempre disponibile con gli altri", il racconto di Alessia però si interrompe subito. "Perché parli al passato?". Scoppia a piangere e dice: "No non voglio parlare al passato, Melissa non c'è più e io ho sentito che stava per morire anche Veronica. Ho chiesto alla mia mamma di accompagnarmi qui in ospedale. Non mi muovo da qui. Ho paura, ma spero che se la cavi. Io lotto insieme a lei".
"Quanto accaduto a Brindisi e' un atto gravissimo, un colpo al cuore dello Stato, ma non ci sara' nessun cedimento nel nostro impegno. Provo grande dolore, come se avessero ucciso ancora una volta Giovanni Falcone e Francesca Morvillo". Lo dice Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nella strage di Capaci, a proposito dell'attentato di Brindisi, davanti alla scuola Morvillo Falcone. Organizzatrice delle iniziative di Palermo del 23 maggio per il ventennale dell'eccidio, Maria Falcone e' molto attiva nelle scuole del Paese per diffondere la cultura della legalita'. "Reputo la pista mafiosa la piu' probabile e attendibile per spiegare quanto accaduto. Un fatto orribile su cui deve essere fatta luce al piu' presto". Lo ha detto il magistrato Alfredo Morvillo, fratello di Francesca cui e' stata dedicata la scuola di Brindisi "Morvillo-Falcone", davanti alla quale e' stata fatto esplodere un'ordigno.
Mario Monti ha parlato con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assicurandogli che il governo intende operare con fermezza e determinazione nel contrasto ad ogni tipo di criminalità e favorire la massima coesione di tutte le forze politiche e sociali per prevenire il ritorno nel nostro Paese di tentazioni eversive. Monti, informato durante la notte a Camp David dove si trova per il G8, del gravissimo e atroce fatto criminale di Brindisi - si legge in una nota - ha espresso profondo dolore, costernazione e sdegno. Il Presidente del Consiglio ha disposto l'esposizione delle bandiere a mezz'asta per oggi e per i prossimi tre giorni e ha espresso telefonicamente al sindaco di Brindisi Cosimo Consales e al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola solidarietà e cordoglio con la preghiera di trasmettere tali sentimenti ai giovani e alle famiglie colpiti così duramente.
L'attentato di Brindisi tocca anche il mondo dello sport. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha infatti invitato le Federazioni sportive, le Discipline associate e gli Enti di promozione a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive previste nel weekend, per ricordare la studentessa morta nell'attentato avvenuto questa mattina davanti all'istituto Morvillo-Falcone di Brindisi.
LE INDAGINI - Secondo fonti investigative sono stati trovati i resti di un timer (e non di un telecomando) nei pressi della scuola. Ma al momento non si esclude nulla, neanche la pista mafiosa. Proprio la Sacra Corona Unita è al centro delle indagini per capire chi c'è dietro l'attentato. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città e stanno controllando i loro alibi riguardo ai movimenti delle ultime ore. Qualche segnale nell'aria c'era, come l'attentato il due maggio scorso contro l'auto del presidente antiracket di Mesagne, Fabio Marini. Secondo quanto riferito da fonti dell'intelligence, l'episodio di questa mattina non è di così chiara attribuzione. La pista seguita dagli inquirenti, però, sembra essere proprio quella mafiosa. "Ma la mafia non usa le bombole a gas, ma il tritolo - spiega ancora la fonte, che chiede l'anonimato- la mafia, forse, non avrebbe neanche avuto un motivo per uccidere delle studentesse". Il dettaglio importante da attendere, secondo l'intelligence, è capire qual è stato il meccanismo di innesco dell'ordigno: "Due bombole sono materiale esplosivo, ma devono essere innescate. Dall'innesco si può già capire da chi è stato fatto l'ordigno, se da un tecnico o da un tecnico improvvisato". Un attentato comunque anomalo. Il prefetto di Brindisi sulle bombole di gas usate come ordigni. "La particolare tipologia fa di questo attentato un attentato anomalo. C'è solo un precedente a Genova, contro obiettivi istituzionali. Mai colpita una scuola nella nostra storia". Per fare il punto della situazione c'è stata una riunione in procura a Brindisi. Oltre al procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, è presente anche il procuratore della direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, il dirigente della squadra mobile, Francesco Barnaba e il sostituto Milto Stefano De Nozza.
CONCLUSO IL VERTICE IN PREFETTURA
"Stiamo cercando di capire la matrice di questo attentato. Non escludiamo nessuna pista al momento". Lo ha detto Cataldo Motta, il procuratore capo antimafia di Lecce, al termine del vertice in prefettura a Brindisi con gli altri rappresentanti delle forze dell'ordine e a cui hanno partecipato anche il ministro profumo e il procuratore antimafia Piero Grasso. Il procuratore non lo ha detto chiaramente, ma sembra che la pista più battuta sia quella terroristica. "Al momento però non ravvisiamo nessuna rivendicazione", ha aggiunto. Alle 17 si terrà un vertice antimafia a Lecce.
UGL GIOVANI POTENZA. «L'atto ignobile che stamattina ha fatto tristemente risvegliare la città di Brindisi e che ha colpito l'Istituto professionale 'Morvillo-Falconè infonde un profondo senso di rabbia e dolore. Se la criminalità organizzata colpisce i giovani, vuol dire che ne teme il coraggio e le reazioni». È il commento del coordinatore nazionale dell'Ugl Giovani, Antonio Silvestro, della responsabile del dipartimento legalità, Giulia Meliti, e del coordinatore regionale dell'Ugl Giovani della Puglia, Francesco Macella: «Oggi è più che mai importante mostrarsi uniti, a Brindisi, come in tutte le città del nostro Paese - hanno aggiunto - contro ogni tipo di organizzazione criminale e contro ogni forma di prevaricazione e di sopraffazione. Saremo vicini alle famiglie della vittima, dei feriti e di tutti i giovani pugliesi non solo con le parole, ma sostenendo in concreto ogni iniziativa e attività che vorranno mettere in campo per contrastare la delinquenza e diffondere la cultura della legalità».
Scuole evacuate.
Tutte le scuole cittadine brindisine sono state prudenzialmente fatte evacuare.
Nelle ultime settimane c'è stata una recrudescenza di fenomeni criminali con un
attentato al presidente della commissione antiracket di Mesagne e l'allarme
lanciato dalle istituzioni locali che ha anche portato a un incontro con il
ministro dell'Interno.
«Troppe coincidenze potrebbero essere solo tali. Bisogna comunque chiedersi a chi interessa e chi se ne avvantaggia. In genere gli atti terroristici vengono rivendicati, qui rivendicazioni non ce ne sono». Lo ha detto il procuratore della direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, parlando con i giornalisti.
D'Alema. «È un attentato terroristico e criminale, un atto barbaro che colpisce i ragazzi, l'intera comunità brindisina e noi tutti», ha dichiarato il presidente del Copasir, Massimo D'Alema. «Lo Stato - ha detto - dovrà mobilitarsi con tutte le sue energie per individuare e punire i responsabili di questo orrore. Stiamo seguendo gli sviluppi della vicenda, che sarà oggetto dell'audizione presso il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica dell'Autorità delegata, prefetto Gianni De Gennaro, già in calendario per gioved prossimo. Voglio esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza alle famiglie della vittima e dei ragazzi feriti, agli studenti e alla città di Brindisi».
Inserito da beatrice il 19/05/2012 16:50:29
Può un silenzio urlare? Sì, io ne ho sentiti tanti. Silenzi che urlano di dolore. I peggiori sono quelli dei bambini e dei ragazzi. Urla strazianti, tanto che vorresti tapparti le orecchie. Ma non puoi, non devi. Mentre ti fissano, sofferenti nell'anima, i loro occhi ti chiedono senza sosta perché. Perché i loro sogni vengano costantemente uccisi, perché le speranze svaniscano come le nuvole trasportate dal vento, perché gli adulti non siano ancore di salvezza ma barchette in balia della corrente. Perché non ci siano rifugi sicuri per crescere con calma; perché il mondo sia più spaventoso delle favole, pieno, strapieno di lupi cattivi. E dopo tutto questo urlare silenzioso, incapace di emettere un suono, ti trovi senza risposte adeguate. A guardare i loro occhi che non sanno più lacrimare. Non lo so, mi ripeto. Siamo esseri umani, e spesso diventiamo cattivi. Governati da leggi umane, molte delle quali senza senso. Non lo so. Sto ancora cercando le risposte. Però non smetto di ascoltare, non smetto di ricordare che i silenzi non sono fatti di rassegnazione, sono fatti di paura, di rabbia. Per questo bisognerebbe dare voce ai silenzi. Trasformandoli in parole. In urla vere. Sentirebbe anche chi è troppo distratto, anche chi non vuol sentire. Ma è troppo difficile urlare per chi è spaventato, confuso, per chi si sente indifeso. Chi detiene il potere (qualsiasi forma di potere) lo sa da molto tempo.
Inserito da Fabio Sabbatani Schiuma il 19/05/2012 15:19:10
Quello che è accaduto a Brindisi è di una crudeltà e ferocia inaudite (gesto folle, risposta della mafia all'antimafia o per ora chissa'....). Triste e penoso leggere, in un momento di dolore, le dichiarazioni dei soliti politicanti, da Di Pietro a Storace, che cercano motivi per 'foraggiare' la loro posizione politica speculando di fatto sulla morte di una ragazzina. Dal primo me lo aspettavo, dal secondo no: è una presa di posizione non solo cinica ma che segna forte debolezza.
Inserito da a,passera il 19/05/2012 15:16:41
oltre all orrore la domanda principale è ,perchè colpire una scuola ? colpire giovani innocenti ? la mafia non ha molti precedenti in proposito, e allora ? bisogna capire la dinamica per fare qualche supposizione a meno che non ci siano rivendicazioni.Il significato di questa è incomprensibile e ingiustificabile.
Inserito da Loredana il 19/05/2012 14:47:27
Non esistono parole sufficienti. Se la sono presa con ragazzi, o meglio, con ragazze giovani. Non hanno avuto nemmeno il coraggio di far la guerra a soldati, o quantomeno uomini in grado di difendersi. Mi auguro che le Forze dell'Ordine vadano fino in fondo a sbriciolarli, e che la ragazza in fin di vita, Veronica, resista e torni con noi.
Inserito da GIOACCHINO il 19/05/2012 14:02:47
Altro che serial killer, siamo di fronte a un vero e proprio attacco allo stato
Inserito da P.GRANDIN il 19/05/2012 13:49:23
a cosa più grave che ti può succedere è di perdere un figlio!...auguro, a chi è artefice di questo attentato, la stessa maledizione.
Inserito da CLAUDIO il 19/05/2012 13:44:26
Qui è un passo indietro notevole. Occorre ripristinare la pena di morte
Inserito da fabio il 19/05/2012 13:23:54
Non ne usciamo piu'
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