Il Calcio nel fango

Lo sport più bello del mondo in Italia è in agonia

La stagione nostrana, appena terminata, ha sentenziato una vera, unica protagonista: la diatriba più becera

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Lo sport più bello del mondo in Italia è in agonia

Che sta accadendo in quest’ultimo anno a causa dello scandalo del calcioscommesse?

E’ ormai quasi un anno che il calcio nostrano è nuovamente infettato dal virus malevolo del calcioscommesse, in merito a gare truccate e a giocatori che del motto di Pierre De Coubertin « L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene », se ne fanno un emerito baffo.

Le cronache di questi giorni proferiscono di intercettazioni e di perquisizioni -una realtà iniziata, nel giugno 2011, con Cristiano Doni e Andrea Masiello e arrivata sino ad oggi a Stefano Mauri, Antonio Conte, Mimmo Criscito, Leonardo Bonucci, Omar Milanetto  ed altri ancora), commentando in maniera generica che il blitz degli investigatori è equivalso in svariate situazioni con la requisizione di documentazione informatica da cui i PM auspicano di giungere a ben evidenziabili indizi dimostrativi da impiegare in fase processuale.

Di poche ore fa, invece, la notizia che anche il portiere della nazionale Gigi Buffon avrebbe effettuato scommesse vietate per oltre un milione e mezzo di euro. È quanto ipotizzato da un'informativa della Guardia di Finanza di Torino, allegata agli atti dell'inchiesta di Cremona, scaturita da una segnalazione di operazioni sospette.

A questo punto, sembra proprio che in Italia il pallone si sia definitivamente sgonfiato.

A pochi giorni dall'inizio degli Europei in Polonia e Ucraina sprofonda in una recrudescenza assomigliante, ma forse ancora peggiore, di quella del 2006 poco prima dei Mondiali tedeschi che ci videro vincitori.

Non si parla che di giocatori rei di aver incipriato diversi esiti di partite, allenatori comprati, squadre dal blasone risonante coinvolte in illeciti immorali e imbarazzanti, il tutto assimilato da un faraonico giro di scommesse illegali sovrinteso da "gentlemen" senza remore con appellativi altamente evocativi (su tutti, gli "zingari").

Addirittura la Nazionale perde i pezzi dietro lo choc di una nuova, indigeribile inchiesta sul calcio, quello delle scommesse.

Calciatori, che in pochi minuti, si ritrovano da vere icone dei tifosi a spregiudicati criminali pronti ad ogni nefandezza in nome del dio denaro.

Non che ci sia da meravigliarsi, visto il degrado morale ormai imperante in molti settori della nostra società; il calcio, non trasgredendo all’andazzo, non si dimostra l’eccezione.

Spero, personalmente, che stavolta, percepita la gravità della situazione, i giudici si dimostrino impietosi verso quei nomi che da tempo ci prendono in giro.

L’uragano di marcio travolge il calcio italico scudisciandone i paradigmi: i campionati, di serie A e B, della stagione 2012/2013, forse, partiranno in ritardo; il Presidente del Consiglio M. Monti ha nientemeno, confondendosi come suo solito, prospettato due o tre anni senza la pelota, che per noi italiani "veri sportivi" sarebbe una pena interminabile a sabati e domeniche di noia mortali e, a silenziosi lunedì nei bar o nei luoghi di ritrovo.

Questa pesante fase di crisi, in realtà, è attecchita alle basi del sistema calcistico italiano, e quest’ultimi sviluppi descrivono la celebre goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Dov’è il calcio del nostro Bel Paese?

Ognove si sente dire che prima di tutto devono essere i giocatori e le società stesse di calcio, unitamente ai tifosi, ad accrescere un duraturo stato di equilibrio e a rendere il nostro campionato il più bello del mondo, come si diceva anni orsono.

E’ sufficiente, d’altro canto, pensare ai coevi accadimenti di Genova, ove i giocatori rosso-blu sono stati "obbligati" a togliersi le maglie da un nutrito gruppo di tifosi furibondi per niente ostacolati da un sistema di sicurezza manchevole, o al deprecabile litigio Delio Rossi-Ljajic (un calciatore, per altro giovanissimo, non dovrebbe mai e poi mai opporsi alle disposizioni del suo allenatore, che a sua volta non dovrebbe mai e poi mai reagire a certi livelli) per captare quanto il calcio in Italia sia in bruttissime acque.

La stagione nostrana, appena terminata, ha sentenziato una vera, unica protagonista: la diatriba più becera.

Il lunedì non si esaltano più i dribbling e le prodezze dei nostri eroi in pantaloncini corti, ma ci si incontra per discutere e litigare.

Guardalinee ciechi, arbitri corrotti, gol dentro di mezzo metro annullati, rigori regalati, fallacci meritevoli di espulsione non fischiati, numero di scudetti vinti, 28 0 30, legittimi o illegittimi.

A questo punto il nostro calcio sta diventando sempre più, se già non lo è, solo un (mal)affare economico dove ognuno vuole accumulare la fetta più grossa della torta, obliando i valori di integrità e onorevole disputa su cui si basa lo sport più amato nel mondo.

Fortunatamente queste qualità esistono ancora e sono presenti nei veri uomini di sport; quelli che scendono in campo per difendere la rispettabilità di un’allegoria della vita che entusiasma milioni di italiani da anni e anni.

Gli Zanetti, i Del Piero, i Cambiasso, i Gattuso fanno ponderare su quanto tale sport sia appassionante e non meriti questa putrefatta fanghiglia, per la quale in molti devono pagare per quanto combinato da pochi.

E' ora che tutto quello che c'è di sporco nel pallone venga estirpato. Non ne possiamo più.

Lo sport deve essere un esempio.

Noi che adoriamo il calcio, -che ogni domenica tifiamo per la squadra del cuore alla Tv o ci  rechiamo allo stadio perché, ancora crediamo agli dei del pallone-, non ce lo meritiamo.

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    6 commenti per questo articolo

  • Inserito da situs togel online terpercaya il 08/12/2021 22:12:32

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  • Inserito da Loredana il 04/06/2012 12:38:30

    Io mi ricordo ancora la polemica calcio scommesse scoppiata poco prima dei Mondali del 1982 in Spagna, con Paolo Rossi coinvolto, molto contestato insieme a Bearzot per la sua convocazione. Il finale di quel mondiale è entrato a far parte della nostra storia, ormai. Quello che non riesco a spiegarmi è la coincidenza...calcio scommesse (a questo punto esiste una vera simbiosi tra calcio e scommesse!) condotte in clandestinità per anni, e poi improvvisamente fatte scoppiare prima di qualche mondiale, europeo, o simili. Che la corruzione manipoli ANCHE il momento in cui far esplodere certe bolle mefitiche come questa? Personalmente, faccio fatica a credere che queste persone si facciano volentieri degradare a pupazzi in mutande perché non riescono a farsi bastare i loro ingaggi miliardari.

  • Inserito da Massimo il 01/06/2012 22:04:45

    Bello,bellissimo pezzo. No quelli contraddittori dei giornali

  • Inserito da Stefania il 01/06/2012 20:53:23

    Bravo Maximilian, almeno tu parli chiaro.

  • Inserito da Vanni il 01/06/2012 20:31:51

    Da condividere in tutte le sue parti

  • Inserito da Giorgio il 01/06/2012 19:50:04

    Sono pienamente d'accordo

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