Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Sostiene il ministro Clini: «Avevamo bisogno di risorse per sostenere una zona che è anche uno dei punti di riferimento delle nostre attività economiche. Non avevamo altri mezzi a disposizione nell'immediato per reperire risorse, non possiamo lavorare di fantasia».
Così è aumentata di 2 centesimi l’accisa sulla benzina. A parte il fatto che l’economista Cesare San Mauro ha giustamente controbattuto che in alternativa (e senza dover lavorare di fantasia) si sarebbero potute aumentare le tasse sul gioco, slot machine, et simila; appare quanto meno sconcertante la critica che Clini ha fatto ai petrolieri dai microfoni di Radio 24, ospite di 24 Mattino: «non si calcola assolutamente il margine dei petrolieri, che è dato come automatico»
Il nostro “Alice nel paese delle meraviglie” se ne è accorto adesso?
Pare di sì, infatti ha tenuto a sottolineare che quei furboni del governo tecnico, consapevoli del rischio che aumentasse la benzina, si sono rivolti ai petrolieri: «C'è stato per loro un appello alla buona volontà, ma va aggiunta una riflessione: quando il prezzo dell'olio nel mercato globale scende, il prezzo della benzina rimane alto. Vuol dire che ci sono dei margini per i petrolieri che non sono legati al prezzo internazionale. Credo si debba cominciare a fare qualcosa in questo senso. È ora di dire che è necessario stabilire una regola che metta in relazione il prezzo della materia prima con il prezzo di vendita».
Lasciamo stare l’aspetto patetico dell’appello al buon cuore dei petrolieri affinché non facciano ricadere l’aumento sui consumatori, sembra il per favore non mordermi sul collo detto a un vampiro.
Chi, con un minimo di buon senso, può pensare che con un appello si ottenga un risultato? E che tipo di risultato? la rinuncia a lauti guadagni da parte dei petrolieri!
Poi il ministro Clini si è accorto solo ora che i prezzi salgono sempre e non scendono mai neppure quando cala il pezzo del petrolio al barile.
Ma l’aspetto più paradossale sta nella conclusione del suo intervento in proposito dove ha lamentato che «da un lato la popolazione viene sensibilizzata sul fatto che 2 centesimi sulle accise portano all'aumento della benzina, ma mi pare non ci sia molta sensibilizzazione quando il prezzo dell'olio cala di 2-3-4 euro al barile e il prezzo della benzina rimane uguale. C'è un algoritmo che i petrolieri usano che non è comprensibile dal punto di vista della relazione tra il costo della materia prima e il prezzo di vendita»
Morale della favola sono i media che fanno un gran baccano sull’aumento delle accise, mentre non ne fanno se i petrolieri incassano la differenza a loro favore quando i prezzi del petrolio diminuiscono.
Il ministro Clini non legge i giornali e non vede i talk show televisivi, altrimenti saprebbe che ne è parlato fino alla noia, ma ovviamente inutilmente, i petrolieri tramite il loro portavoce argomentano di essere delle vittime ridotti pressoché in povertà e oltretutto accusati ingiustamente delle peggiori nefandezze da pescecani.
Purtroppo non sono i mediache devono sensibilizzare, ma il governo che dovrebbe approntare qualche accorgimento affinché la tassa sulla benzina (e non solo quella) non gravi solo sulle bilancio dei consumatori.
Inserito da Loredana il 04/06/2012 19:25:24
Da quale pianeta è atterrato il Ministro Clini? Non avrei parole all'altezza del suo "non possiamo lavorare di fantasia" che, oltre a sembrarmi un insulto dei peggiori, può essere inteso come una battuta sarcastica degna del miglior Woody Allen. Concordo su tutta la linea con l'articolo, sarcasmo ministeriale involontario a parte (mi auguro)...
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