Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
osa dobbiamo pensare di fronte a una notizia come questa? “È un crac del valore di 13 milioni di euro quello che ha portato al fallimento delle due imprese di onoranze funebri milanesi, La Varesina e Sofam”.
Certo, leggendo tutta la notizia, si apprende che le due ditte erano entrate nell’inchiesta milanese sul racket delle pompe funebri, e tutta una serie di imbrogli che hanno portato all’epilogo più impensato: il fallimento di un’impresa di pompe funebri.
Quando accade una cosa di questo genere i casi sono due: o qualcuno ha trovato l’elisir dell’eterna (e dico eterna) giovinezza; o il paese è ormai giunto ad un punto di non ritorno, non è più crisi, è azzeramento, annichilimento, fallimento certificato e irreversibile.
Il business dei funerali non può fallire che in un paese come il nostro. E a pensarci bene è anche ovvio. Il buon senso ormai non è più uno strumento con il quale provare a fare qualche valutazione, ascoltiamo tutti i giorni esortazioni contradditorie provenienti dagli stessi organi istituzionali. Nazionali e internazionali.
Cominciamo dall’estero: Obama sta facendo un pressing stretto sull’Europa perché metta in atto qualche azione mirata e possibilmente efficace contro la crisi. Tali atti ovviamente devono indure la crescita dell’eurozona che però, secondo le severe e insuperabili (perché mai, poi?) disposizioni di frau Merckel, deve mantenere il rigore, cioè non può crescere. E allora?
Che si fa?
Ancora Europa. Si parla di strani e poco comprensibili “piani B” per uscire dall’Euro. Sembra che ogni nazione ne abbia già o stia approntandone uno; nel far questo però si dice che l’uscita dall’Euro provocherebbe il dimezzamento dei nostri risparmi (già dimezzati nel passaggio dalla lira a questa dannatissima moneta voluta da dei deficienti che si credono padri fondatori di qualcosa).
E allora che razza di soluzione sarebbe quella di uscire dall’Euro? Perché dovremmo farlo noi? Lo faccia la Germania, esca la Germania dall’Euro. Oppure lasciamo tutto così e mandiamola al diavolo la Germania, la sua leader, e le loro odiose pretese. Possibile che l’Europa, tutta, si inchini di fronte ai capricci o necessità di una sola nazione?
Vediamo entro i confini di casa nostra. Non staremo a ripetere il ritornello ormai scontato, per quanto ancora validissimo, sull’incapacità, ormai conclamata, del governo tecnico di trovare una soluzione alternativa a quella di mettere tasse e balzelli di una tale odiosità da far diventare equo il sistema fiscale medievale (vi ricordate Troisi e il gabelliere che gli chiede un fiorino ogni volta che attraversa la linea di confine, anche solo per riprendere qualcosa che è era rimasta dalla parte appena lasciata, in Non ci resta che piangere? Sembrava un paradosso per noi sarebbe un paradiso).
Quanti di voi sapevano che i cittadini italiani hanno anche perduto la possibilità di essere generosi con i loro beni? Infatti nella dissennata e idiota lotta scriteriata all’evasione hanno concepito un sistema per cui pare che, se qualcuno possiede un bene, per esempio un appartamento che per amicizia, parentela, pura liberalità, vuole affittare a basso prezzo, inferiore a quello di mercato, non può farlo, pena essere considerato un evasore. L’alternativa è che sia disposto a pagare le tasse anche sul mancato guadagno di quel bene.
Nel caso non fosse chiaro (perché mi rendo conto sembra un vaneggiamento alcoolico) se un appartamento è valutato a 1000 € al mese come prezzo d’affitto di mercato, se voi lo affittate a 600 a vostro zio o amico o a chiunque vogliate, non potete, ovvero dovrete comunque pagare le tasse come se vi pagassero i 1000€ valutati!
Evidentemente tutto ciò confligge con il concetto nobile di libertà, roba da Unione Sovietica brezneviana!
Appurato che non siamo liberi, non siamo cittadini, ma sudditi, anzi mucche da mungere a suon di frustate lesinando l’erba da ruminare.
Appurato ciò, ci troviamo di fronte ad un ulteriore paradosso, perché il governo mette tasse insopportabili e gli altri organi istituzionali, la Corte di Conti per prima, protestano che le tasse sono troppo alte!
Ma c’è di più, l’ultima notizia è ancora più sconcertante: lo Stato incasserà meno del previsto dai tributi perché soprattutto l’iva con la crisi ha ridotto il suo gettito!!!
E quei geni di tecnici non ci avevano pensato?
Dunque non stupiamoci se falliscono le imprese di pompe funebri!
Inserito da Matt il 08/01/2024 18:57:11
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Inserito da Gian Galeazzo Tesei il 08/06/2012 00:44:58
Speriamo almeno che il fallimento delle imprese di pompe funebri sia di buon aspicio per la sopravvivenza dell' economia italiana e della Nazìone tutta. Mi scuso se il sarcasmo non dei migliori. La sitazione italiana diviene ogni giorno di piu' drammatica. La soluzione politica di emergenza, il governo tecnico, si sta rivelando fallimentare. Non per il potere concesso alla finanza internazionale (come vorrebbero alcuni) o per il deficit di democrazia e nemmeno per le troppe tasse. Monti si sta dimostrando pavido, incapace di addottare gli ulteriori provvedimenti drastici ed impopolari che la situazione impone. Sia nel tagliare le spese, sia nel reperire le risorse necessarie per rilanciare la produzione. E' francamente una tragedia. Contare sulla solidarieta' della Europa tedesca e' ormai ridicolo. Nessun istituto economico internazionale intravede per l' Italia possibilita' di ripresa nel medio periodo. Sarebbe necessario un leader vero, competente e molto molto determinato. Monti si sta dimostrando drammaticamente inadeguato ma francamente il mondo partitico appare ancorpiu' inadeguato.
Inserito da Seym Levin il 06/06/2012 12:33:26
Il discorso sarebbe troppo lungo. Ma è sufficiente dire che questo Governo è in mano ai gattopardi, che fanno finta d'innovare mentre cercano con l'applicazione di un sistema fiscale feudale di salvare i privilegi dei pochi e il sistema usuraio fondato principalmente sulle banche. massacrando i ceri medi e quelli più deboli.Chi sperava nel cambiamento è stato ancora una volta truffato: Monti e Andreotti sono due facce dello stesso regime spendaccione ed iniquo. Cresciuto il debito non si tagliano i rami secchi e gli sperperi: si lotta contro la cd evasione che significa spremere i solito contribuenti fino all'ultima goccia di sangue. L'ultima spiaggia è il grillismo, l'unico movimento capace d'interpretare il disgusto dell'opinione pubblica e la rabbia contro le ingiustizie.
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